Relazioni diplomatiche sino-romane: differenze tra le versioni

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La concreta possibilità ci fu solo durante il [[I secolo]], quando a [[Roma]] governava [[Traiano]] e le frontiere dei rispettivi imperi si erano espanse a tal punto da trovarsi quasi a contatto in Mesopotamia, vicino a [[Ctesifonte]].
 
Per poche miglia i due eserciti non s'incontrarono, mancando così un'opportunità epocale che non si ripresenterà più. Solo gli esploratori dei rispettivi eserciti si scontrarono in combattimenti singoli , in seguito i pochi scout Romani e Cinesi vennero considerati dispersi dai rispettivi eserciti e abbandonati, se gli scout fossero ritornati a fare rapporto ci sarebbero state molte probabilità di un incontro diretto. Di lì a poco, infatti, con l'avvento di [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], i Romani si ritirarono lungo il ''[[limes orientale|limes]]'' siriano, mentre i Cinesi abbandonarono i loro avamposti militari in Persia limitandosi da allora a controllare i traffici fino al [[Valle di Fergana|Ferghana]].
 
Col senno di poi, considerando gli avvenimenti che accaddero in seguito, la collaborazione tra [[Roma]] e [[Xi'an|Xian]] avrebbe sortito notevoli benefici ad entrambe le potenze, trovatesi di fronte ad un nemico comune, gli [[Unni]], combattuto separatamente, e a problemi economici, che di fatto ne causarono la rovina, almeno per l'[[Impero romano]], rimandabile anche ad una drastica riduzione dei commerci internazionali, dovuta alla cronica instabilità politica dell'Asia centrale, ovviamente evitabile solo con la presenza di una solida compagine statale, che una "spartizione" del continente avrebbe assicurato.