Giona (Lorenzetto): differenze tra le versioni

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[[File:Jonah drawing windsor.jpg|sinistra|miniatura|243x243px|La statua di Giona, disegno, [[Royal Collection]] (1520-1523 circa).]]
 
La statua del profeta [[Giona (profeta)|Giona]] era parte dello schema decorativo originale pensato da Raffaello per la cappella. Uno dei temi iconografici principali presenti all'interno della cappella funeraria commissionata da [[Agostino Chigi]] era la resurrezione dei morti. Strettamente correlata a questo tema e simbolo della vittoria sulla morte, pertanto, fu la storia di Giona, inghiottito da un "grande pesce" e sputato indenne tre giorni dopo, dietro comando divino. [[Gesù]] stesso parla dell'episodio miracoloso presente nell'[[Antico Testamento]], alludendo alla sua stessa resurrezione.

<blockquote>«Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.» [[Vangelo secondo Matteo|Vangelo di Matteo]] 12,40</blockquote>

Lo storico dell'arte [[John Shearman (storico dell'arte)|John Shearman]] ha ipotizzato che l'opera fosse originariamente pensata per la nicchia a destra dell'altare, dove l'opera poteva essere osservata da una angolazione migliore.<ref>Cited by François-Anatole Gruyer: Raphaël et l'Antiquité. Paris, 1864, Jules Renouard, I, p. 429</ref> La statua fu scolpita da Lorenzo Lotti, detto Lorenzetto, uno dei migliori allievi di Raffaello, con l'aiuto proprio del maestro ed essa risultava quasi completata quando morirono nel 1520 sia Agostino Chigi che Raffaello. Lorenzetto, come scrive [[Giorgio Vasari|Vasari]], "si mise con grande amore a fatiche impossibili, per riuscire con lode e per piacere a Raffaello". Ciononostante, la statua del profeta Giona ed [[Elia (Lorenzetti)|un'altra]] a questa opposta raffigurante il profeta [[Elia]] rimasero nella sua bottega. Vasari scrisse, nelle sue [[Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori|Vite]], di questa vicenda delle statue:

<blockquote> "...ma l'aspettazione del premio che desiderava per il peso della famiglia che aveva, tardi venne; con ciò sia cosa che si chiuser gli occhi ad Agostino Chigi et al mirabile Rafaello, e le figure per la poca pietà de' suoi gli rimasero in bottega. Onde Lorenzo oltra modo dolente perdé in un tratto tutte le sue speranze." </blockquote>

Lorenzo Lotti morì nel 1541 ma diversi anni dopo, nel 1552 circa, Lorenzo Leone Chigi, figlio di Agostino, pagò il debito agli eredi di Lorenzetto e le due statue furono collocate nella cappella. Presumibilmente erano posizionate ai lati dell'entrata, o per lo meno questa era la collocazione che aveva avuto modo di osservare [[Papa Alessandro VII|Fabio Chigi]] quando visitò la cappella nel 1626. Tra il 1652 e il 1656 [[Gian Lorenzo Bernini]] restaurò la cappella, realizzando altre due statue ([[Abacuc e l'angelo]] e [[Daniele e il leone]]) che presero posto nelle nicchie vuote. In quell'occasione la statua di Giona fu spostata nella sua collocazione attuale, alla sinistra dell'altare principale.
 
== Descrizione ==