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=== Era moderna e contemporanea ===
[[File:Platon et Aristote par Della Robbia détail.jpg|miniatura|[[Platone]] e [[Aristotele]] si dedicarono in svariati modi alla speculazione attorno alla psicologia animale.]]
In tempi più recenti apparvero numerosissimi [[bestiari]] medievali, ma soltanto tra Seicento e Settecento fu possibile assistere alla strutturazione delle prime vere e proprie discussioni (seppur ancora di stampo filosofico), attorno al concetto di psicologia animale. I grandi periodici sei-settecenteschi, dalle ''Nouvelles de la Republique des Lettres'' di Bayle alla ''Histoire des Ouvrages des Savans'' di Henri Basnage de Beauval, alle diverse ''Bibliothèques'' di Le Clerc rendono conto quasi mensilmente di trattati sulla "mancanza di sensibilità dei bruti", sulla "bestia trasformata in macchina", o sulle discussioni sull'istinto, o sulle polemiche tra aristotelici e cartesiani sull'automatismo animale.<ref name="ref_A" /> Tuttavia, occorre attendere la fine del secolo XIX per assistere ad una trattazione maggiormente scientifica dell'interpretazione del comportamento animale. Fu infatti nel periodo post-darwiniano che iniziarono a svilupparsi le prime scuole di pensiero nell'indagine scientifica e fu lo stesso Charles Darwin a dare inizio questo processo, attraverso la pubblicazione dei suoi modelli teorici che influenzarono non soltanto tutte le scienze biologhe, ma tutti gli studi comparativi del comportamento<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/evoluzione-del-comportamento_(Enciclopedia-della-Scienza-e-della-Tecnica)/|titolo=Evoluzione del comportamento}}</ref>. All'inizio del Secolo Novecento erano essenzialmente due le scuole di pensiero relative allo studio del comportamento animale: il [[comportamentismo]] (della scuola psicologica statunitense) e il pourposivismo (della scuola psicologica anglosassone). A capo di queste due scuole di pensiero c'erano rispettivamente [[John Watson (psicologo)|John Watson]] e [[William McDougall|William Mc Dougall]]. Le due scuole di pensiero si contrapposero essenzialmente sui piani ideologici che le sorreggevano: la prima era soprattutto una psicologia dell'apprendimento e della gestione del comportamento<ref>{{Cita libro|autore=Felice Perussia|titolo=Storia della Psicologia|edizione=Edizioni Universitarie Milano|annooriginale=2015}}</ref>; la seconda, maggiormente legata al [[finalismo]]. lo scontro, semplificando, si basava sul fatto che la nuova scuola psicologica americana studiava prevalentemente l'apprendimento (con particolare enfasi degli studi in laboratorio, dal momento che volevano il comportamento scientificamente e rigidamente misurabile), mentre la scuola inglese del pourposivismo si concentrava maggiormente sull'istinto, senza tuttavia fornirne solide spiegazioni scientifiche. Queste querelle scientifiche proseguirono per molti decenni e la scuola psicologica inglese fu combattuta sul piano ideologico dal comportamentismo, che vantava maggior scientificità.
[[File:Ivan Pavlov nobel.jpg|miniatura|[[Ivan Pavlov]], fisiologo russo noto per i suoi studi sul riflesso condizionato.]]
Un altro autore che ha contribuito notevolmente ad una strutturazione scientifica dello studio del comportamento fu senz'altro [[Ivan Pavlov|Ivan Petrovič Pavlov]]. Pavlov, fisiologo russo fondatore della corrente psicologica della [[Riflessologia (psicologia)|riflessologia]], nonostante il suo contributo teorico al comportamentismo, mantenne sempre un atteggiamento critico nei confronti di quest'utimo. Egli stesso accusò i comportamentisti "«''di servirsi, in ricerche essenzialmente obiettive sul comportamento degli animali, di nozioni e di classificazioni psicologiche''<ref>{{Cita libro|titolo=Pavlov, I. P. (2011). I riflessi condizionati. Bollati Boringhieri.}}</ref>''»''. In ogni caso, Pavlov fu determinante per lo sviluppo scientifico dell'etologia, poiché forni i metodi e le basi per un'analisi dei comportamenti correlati alla loro espressione fisiologica. Nei suoi studi sulla regolazione delle ghiandole digestive, Pavlov diede particolare attenzione al fenomeno della “secrezione psichica”: mediante l'uso di fistole notò infatti che facendo vedere ad un animale del cibo, tali ghiandole iniziavano il loro funzionamento, se lo stimolo visivo veniva tolto, esse cessavano la loro secrezione. Le ricerche di Pavlov sulla fisiologia della digestione lo portarono a definire una vera e propria scienza sul [[riflesso condizionato]], detto anche condizionamento classico, o pavloviano. Il condizionamento classico si verifica quando uno stimolo neutro diventa un segnale per un evento che sta per verificarsi. Se viene a crearsi un'associazione tra i due eventi possiamo parlare di stimolo condizionato per il primo evento e stimolo incondizionato per il secondo.