Battaglia di Filippi: differenze tra le versioni
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→Costituzione delle forze repubblicane in Oriente: il governatore era Quinto, non Marco, Ortalo |
Inserite mappe delle due battaglie. |
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=== Prima battaglia di Filippi ===
[[File:Philippi 1st battle map.jpg|thumb|Mappa della prima battglia,<br>3 Ottobre 42 a.C.]]
Antonio offrì occasioni di battaglia più volte, ma i Cesaricidi non vollero abbandonare le proprie posizioni, quindi Antonio attaccò Cassio da Ovest provando a superare la palizzata eretta dal nemico e facendo costruire in segreto in 10 giorni una strada attraverso la palude. Il 3 ottobre del [[42 a.C.]] divise quindi in due gruppi la cavalleria che avrebbe attraversato il passaggio nella palude: un gruppo doveva prendere alle spalle la fanteria nemica, il secondo attaccare l'accampamento di Cassio. Cassio subì una terribile sconfitta. A nord, intanto, le forze di Bruto, provocate da quelle dei triumviri, attaccarono Ottaviano senza attendere la parola d'ordine “Libertà”, quindi di sorpresa; i nemici, impauriti furono facilmente sbaragliati. Tuttavia l'esercito di Bruto non inseguì i fuggitivi, perché avido delle ricchezze che offriva loro l'accampamento. In questo attacco tre [[insegna romana|insegne]] delle legioni furono prese nel campo di Ottaviano, un chiaro segno di sconfitta. Ma lui non fu trovato nella sua tenda: racconta egli stesso nelle sue ''[[Res gestae divi Augusti]]'' oltre allo stesso [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]], che era stato messo in guardia da quel giorno da un sogno. Fu infatti un bene perché quando i nemici si impadronirono del suo accampamento, corsero in massa verso la sua tenda ed il suo letto, nella speranza che dormisse e lo crivellarono di colpi, facendolo a pezzi.<ref>{{cita|Svetonio|''Augustus'', 91}}.</ref> [[Gaio Plinio Secondo|Plinio]] riferisce che Ottaviano si nascose nelle paludi.<ref name="Ulisse - 2" /><ref name="Ulisse - 3" />
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=== Seconda battaglia di Filippi ===
[[File:Philippi 2nd battle map.jpg|thumb|Mappa della seconda battglia,<br>23 Ottobre 42 a.C.]]
Bruto non era molto rispettato dai propri soldati e questi volevano subito la battaglia. Bruto invece confidava nella posizione favorevole e nello sfinimento dei nemici, rimasti quasi senza risorse e colpiti dalla carestia. Ottaviano ed Antonio, favorevoli alla battaglia, ordinarono ai soldati di schierarsi e lanciare insulti ai soldati di Bruto. Intanto questi inviarono una legione verso sud per cercare rifornimenti. Sia Bruto che Antonio ed Ottaviano diedero compensi (o li promisero) ai soldati: il primo promise 1.000 denarii per ogni legionario per trattenere i soldati dall'attaccare coloro che li insultavano, i secondi promisero ulteriori 10.000 denarii per ogni legionario e 25.000 per ogni centurione per alzare il morale dei militari sfiniti. Nonostante tutti i suoi sforzi, gli ufficiali di Bruto erano stanchi di aspettare: temevano, come del resto faceva il loro generale, che gli uomini fossero indotti a disertare da una così lunga attesa.
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