Jeanne Julie Éléonore de Lespinasse: differenze tra le versioni

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Per la sua condizione di figlia illegittima Mlle de Lespinasse visse poveramente un'infanzia infelice segnata dall'abbandono. Riuscì ad avere un'istruzione di base in un convento, ma si formò come autodidatta una sua cultura al punto di poter confrontarsi con i migliori intellettuali della Francia dell'epoca. <ref>[https://www.britannica.com/biography/Julie-de-Lespinasse ''Enciclopedia Britannica'']</ref> Nel 1754, Madame di Deffand, riconobbe le qualità di sua nipote e volle che venisse a Parigi come sua dama di compagnia e lettrice. <ref>Eva Martin Sartori, Dorothy Wynne Zimmerman, edizioni French Women Writers </ref>
 
Julie ebbe così modo di poter frequentare il salotto di Madame di Deffand e poter conversare con diplomatici, aristocratici, filosofi e politici mettendo in luce le sue qualità culturali fino al 1764, quando per la crescente ammirazione dell'intelligenza e della grazia da parte dalledelle nuove generazioni di partecipanti al salone per la più giovane Julie fece diventare gelosa la Deffand che litigòla conscacciò. Mlle de Lespinasse cheallora con l'aiuto deldi presidente[[Charles-Jean-François Hénault]], [[Anne Robert Jacques Turgot]] , [[Jean-François Marmontel]] e altri estimatori dell'intelligenza e della sua graziasuoi estimatori aprì un salotto per suo conto in rue Saint-Dominique frequentato da quei personaggi che partecipavano al salotto della Deffand. <ref>''Enciclopedia Italiana Treccani'' alla voce corrispondente</ref>. Il matematico e scrittore Jean le Rond d'Alembert divenne suo amico intimo, frequentando il suo salotto e alla fine, pur senza alcun coinvolgimento sentimentale, andando a vivere nella sua casa <ref>Jean d'Alembert, ''Portrait of Mlle. de Lespinasse''. In Letters of Mlle de Lespinasse, trad. Katharine Prescott Wormeley. Boston: Hardy, Pratt & Co., 1902.</ref> Questa convivenza conferì ulteriore rinomanza al salotto di Mlle de Lespinasse, che divenne un centro di riunione degli scrittori dell'Enciclopedia. Diderot, ad esempio, la rese protagonista dei suoi dialoghi filosofici intitolati ''Le rêve de d'Alembert''. Anche se non aveva né ricchezza né posizione socialmente elevata e non era dotata di una bellezza eccezionale, Mlle de Lespinasse aveva intelletto, fascino e abilità come padrona di casa, qualità che rendevano i suoi incontri salottieri i più popolari di Parigi. La sua continua notorietà era dovuta tuttavia più al suo successo sociale, che a un talento letterario che rimase nascosto durante la sua vita, anche ai suoi amici più cari.
 
===L'epistolario===