Lambrate: differenze tra le versioni

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Durante l'[[VIII secolo|VIII]] e il [[IX secolo]] sorsero a Lambrate due monasteri [[Ordine di San Benedetto|benedettini]], di cui possiamo visitare oggi la [[Chiesa di San Martino (Lambrate, Milano)|chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo]] e la cascina Cavriana, dove l'[[abside]] della chiesa di Sant'Ambrogio è adibito a fienile. Con la distruzione del [[1162]] di [[Milano#Milano medioevale|Milano]] ad opera di [[Federico Barbarossa]], Lambrate venne elevata al rango di "borgo imperiale", e qui vennero accolti i milanesi in esilio.
 
Con la [[Storia di Milano|dominazione spagnola]], nel [[XVI secolo]], viene costruita la prima industria bellica, la "Polveriera", che segnò la storia e la fortuna lambratese. Al suo posto fu costruita, sotto [[Benito Mussolini|Mussolini]], una delle sedi dell'istituto dei [[Martinitt]]. Gli Spagnoli trasformarono il borgo in [[feudo]], promulgandone la vendita, e tale condizione persisterà fino all'arrivo di [[Napoleone Bonaparte]], quando Lambrate venne redenta dagli antichi vassallaggi. Nel corso del Seicento, la località "dosso", nei pressi del Lambro, divenne luogo di villeggiatura aristocratica, con la costruzione di ville di delizia, Villa Folli, [[Villa Busca Serbelloni]], Villa "delle Rose" scomparsa<ref>{{Cita libro|autore=Santino Lange|titolo=Ville della provincia di Milano : Lombardia 4|anno=1972|editore=SISAR|città=Milano|p=445|pp=642|ISBN=}}</ref>. Nel [[1751]] il comune fece registrare 592 residenti, mantenendosi stabile nel tempo, tanto che alla proclamazione del [[Regno d'Italia]] nel [[1805]] gli abitanti erano ancora 600.<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8012954/?view=toponimi&hid= Lambrate ]</ref> I limiti amministrativi vedevano [[Cimiano]] di [[Crescenzago]] a nord, [[San Gregorio Vecchio]] e [[CasaCascina Nova (Milano)Casanova|Casa Nuova]] ad est, e i [[Corpi Santi di Milano|Corpi Santi]] a sud e ad ovest.<ref>Archivio di Stato di Milano, mappa del comune censuario di Lambrate.</ref>
 
In piena [[età napoleonica]] il comune di Lambrate, già inserito nel [[dipartimento d'Olona]], nel [[1808]] venne soppresso ed aggregato al circondario esterno del comune di [[Milano]].<ref>Decreto 9 febbraio 1808</ref> Con l'istituzione del [[Regno Lombardo-Veneto]] nel [[1815]], il comune di Lambrate recuperò l'autonomia, e venne inserito nella [[Provincia di Milano (Lombardo-Veneto)|provincia di Milano]].<ref>Notificazione 12 febbraio 1816</ref> Il 17 gennaio [[1841]], con dispaccio governativo, furono aggregati a Lambrate i comuni di [[Casa Nuova]] e [[San Gregorio Vecchio]],<ref>Prospetto aggregazioni di comuni 1842</ref>. Nel 1850 il comune, con le frazioni di [[Cavriano]], [[Casoretto]], La Rosa, San Gregorio Vecchio, Aquabella (sic), Casone Bettolino, Malapianta e Casanova, contava 1444 abitanti.<ref>Angelo Bianchi-Giovini, Massimo Fabi, ''Dizionario corografico della Lombardia'', Milano, Gius. Civelli 1850, p. 400.</ref> Nel [[1853]] i residenti erano 1585. All'[[unità d'Italia]] nel [[1861]], il comune di Lambrate contava 1621 abitanti,<ref>Censimento 1861</ref> saliti a 2001 nel [[1881]] e a 2795 nel [[1901]], per poi esplodere grazie alla [[rivoluzione industriale]],contando 5399 cittadini nel [[1911]] e 8171 nel [[1921]].