Unipolarismo: differenze tra le versioni

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Questi fatti dimostrarono che ormai il terrorismo era diventato globale, poteva cioè colpire in ogni luogo e con ogni mezzo, grazie alla proliferazione delle armi e alla perdita del monopolio dell'uso della forza da parte degli Stati nazionali.
 
Un'altra grande novità dell'ultimo decennio degli anni Novanta fu la firma, nel 1992, del [[trattato di Maastricht]], sottoscritto dai 12 paesi della [[Comunità Economica Europea|Comunità Europea]] che rappresentò l'avvio dell'unione monetaria europea e anche di una auspicata unione politica. Il trattato prevedeva, come poi è effettivamente avvenuto, l'allargamento dell'[[Unione Europea|Unione]] ad altri paesi e la creazione di una forte soggettività economica e politica dell'[[Europa]], che tentava di proporsi come un possibile punto di riferimento per un nuovo assetto multipolare.
In quegli anni nacque anche la speranza di riuscire a creare una sorta di ''governance'' multipolare, ovvero un sistema di regole per l'attribuzione bilanciata e trasparente di compiti e funzioni alle diverse istituzioni internazionali e sovranazionali, rese ovviamente trasparenti e partecipative. Per sostenere questa idea nel [[1999]], a [[Seattle]], durante la terza conferenza del [[WTO]] (''World Trade Organization'') convocata per liberalizzare ancora di più gli scambi commerciali, si ebbe per la prima volta una manifestazione trasnazionale di protesta, indetta da quasi 1400 [[ONG]] (Organizzazioni non governative), sindacati e gruppi religiosi. Da quei fatti prese l'avvio un movimento planetario di critica alla globalizzazione (i cosiddetti [[no global]] o [[new global]]) che da allora si riunisce in modo permanente in un [[Forum Sociale Mondiale]].