Hubert Henry: differenze tra le versioni

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=== Il suo ruolo nell'Affare Dreyfus ===
Nel 1894, è il vicecapo dell'Ufficio di statistica dell'esercito francese. È a lui che viene consegnato il ''bordereau'' con segreti militari ritrovato nel cestino della carta straccia dell'addetto militare dell'ambasciata tedesca a Parigi [[Maximilian von Schwartzkoppen]], poi attribuito erroneamente a Dreyfus. Convinto della colpevolezza dell'ufficiale ebreo, e amico invece del vero traditore [[Ferdinand Walsin Esterhazy]], sarà testimone d'accusa in tutti i processi a carico di Dreyfus e poi in quello contro [[Émile Zola]]. Dopo la nomina a capo dell'Ufficio di statistica di [[Georges Picquart]], che scopre il vero autore del ''bordereau'', Henry è uno dei più decisi nell'opporsi alla sua volontà di scagionare Dreyfus dalle accuse, e aiuterà i capi dell'esercito<ref>Mediante la falsificazione di una lettera di Panizzardi a Roma, in cui sarebbe dichiarata la volontà di "coprire" il nome di "quell'ebreo" in caso di inchiesta: il falso era motivato dall'esigenza di controbilanciare l'effetto di emersione della verità, derivante dalla scoperta del ''petit blue'', con cui Picquart aveva intercettato la nota connella cuiquale l'addetto militare tedesco von [[Schwartzkoppen]] cessava le sue relazioni spionistiche con Esterhazy agli inizi del 1896, giudicandole poco produttive: Thomas, ''L'affaire sans Dreyfus'', p. 145.</ref> prima a destituire, e poi ad allontanare, il suo superiore, diventando successivamente lui stesso, almeno di fatto, il capo dell'Ufficio di Statistica. Tra Picquart e Henry si svolge anche un duello, che si conclude con il leggero ferimento di Henry.
 
Il 30 agosto del 1898, mentre è sempre più intensa, dopo il [[J'accuse]] di [[Émile Zola]], la campagna per la riabilitazione di Dreyfus, il ministro della Guerra [[Jacques Marie Eugène Godefroy Cavaignac]], dopo la scoperta che uno dei documenti dell'accusa è stato grossolanamente falsificato proprio da Henry, otterrà la confessione dal militare, il quale verrà incarcerato nella prigione di [[Fort Mont Valerien]]. Henry, in una lettera, scrive alla moglie: «Mi stanno abbandonando tutti». Il giorno dopo viene trovato morto con una ferita alla gola causata dalla lama del suo rasoio. Morte che, tra mille sospetti, viene attribuita a un suicidio.