Esercito delle Due Sicilie: differenze tra le versioni

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Gli ufficiali della fanteria e della cavalleria erano generalmente reclutati direttamente tra i sottufficiali mediante esami di idoneità. Circa un terzo degli ufficiali di fanteria e cavalleria proveniva invece dal Real Collegio Militare o dalla Guardia del Corpo. Gli ufficiali di Artiglieria e Genio invece provenivano quasi tutti dai corsi del Real Collegio Militare.<ref name="Rivista Militare 1859"/>
 
Il sistema di reclutamento introdotto nel 1834 era molto simile al modello francese dell'''esercito di qualità'', e tuttavia, benché fornisse un valido nucleo di professionisti, aveva una grande debolezza: l'insufficienza delle riserve in tempo di guerra. Per portare gli organici dal piede di pace a quello di guerra le autorità ricorrevano o al richiamo della riserva (cioè delle ultime 5 classi di leva) o alla chiamata dell'intera classe di leva dell'anno. Tuttavia la grande incidenza di soldati professionisti finiva col penalizzare la formazione di adeguate riserve a cui ricorrere in caso di mobilitazione. Il gettito del contingente di riservisti richiamato in tempo di guerra era quindi poco consistente, costringendo i vertici militari a dover chiamare alle armi un'intera nuova classe di leva. Questo aveva come conseguenza un improvviso ingrossamento degli organici da parte di reclute inesperte, bisognose di un lungo addestramento (specie per le armi tecniche). Tra il 19481848 ed il 1849il1849 il governo decise di ampliare ulteriormente il gettito della leva obbligatoria. Negli anni cinquanta la consistenza dei reparti borbonici raggiunse così le 100.000 unità, in quanto furono chiamati alle armi annualmente circa 30.000 [[coscritti]] in più rispetto al passato. In questo modo si poteva più facilmente completare gli organici in tempo di guerra, portando teoricamente l'esercito a più di 120.000 uomini.<ref name="Rivista Militare 1859"/>
 
Con le riforme avviate da [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] nel [[1859]] il servizio durava cinque anni, ai quali ne seguivano altri cinque nella riserva, tuttavia esisteva anche la possibilità di effettuare otto anni continuati, senza transitare nella suddetta riserva. I [[coscritti]], il cui numero veniva stabilito anno per anno dallo stesso sovrano, venivano sorteggiati nei comuni del regno fra i giovani che avessero un'età compresa fra i 18 ed i 25 anni, e poi inviati nel capoluogo della provincia di appartenenza per la visita di idoneità e successivamente inviati ai reparti per un addestramento di 6 mesi. Accanto alla leva esisteva anche la possibilità di prestare servizio volontario di 8 anni per i cittadini dello Stato, di 4 per gli stranieri.<ref>[http://www.duesicilie.org/spip.php?article4 ''Il Reale Esercito del Regno delle Due Sicilie'' da duesicilie.org, 26 luglio 2009]</ref>