Affare Dreyfus: differenze tra le versioni

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Apparve sempre più chiaro che le prove processuali contro Dreyfus erano dei falsi elaborati dai servizi segreti; in un tentativo di ricondurre alla [[Ragion di Stato]] il depistaggio, [[Charles Maurras]] dirà: «Falsi sì, ma patriottici». Di fatto, invece, il governo cercò di distanziarsi dai militari e, il [[27 ottobre]] [[1898]], il Guardasigilli - previa votazione del gabinetto ministeriale - investì la Corte di cassazione della richiesta di annullamento della sentenza del 1894 e di revisione del processo contro Dreyfus.
 
Già il 20 gennaio 1898 a seguito di un intervento in aula del deputato cattolico [[Albert de Mun]] contro Zola, la questione Dreyfus era approdata alla Camera dei deputati (concludendosi con un voto 312 a 122). Nel corso dell'anno, l'instabilità ministeriale risentì parecchio delle evoluzioni dell'''affaire'': il 3 settembre il presidente del Consiglio [[Henri Brisson]] costringecostrinse alle dimissioni Cavaignac e, in sequenza, i successori Zurlinden e Chanoine. Quando si trattò di corrispondere alle istanze istruttorie della Cassazione, prima Brisson e poi il suo successore Charles Dupuy si trovanotrovarono in vistoso imbarazzo, non sanato neppure dal progressivo accantonamento dai ranghi militari dei soggetti più coinvolti nel depistaggio del 1894 (Boisdeffre è costretto alle dimissioni, Gonse è privato di ogni potere formale e du Paty è gravemente compromesso per i suoi rapporti con Esterhazy).
 
==Tensioni politiche==