Giudizio (filosofia): differenze tra le versioni

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Negli [[Anni 1920|anni '20]] e [[Anni 1930|'30]], le discussioni sorte in ambito della [[filosofia analitica]], ma non solo, hanno condotto il filosofo [[Willard Van Orman Quine|Quine]] a dubitare della tenuta della distinzione, che era stata fondamentale anche per il positivismo logico, fra "giudizi analitici" - quelli veri o falsi semplicemente in relazione ai significati dei termini che li compongono ed "giudizi sintetici", veri o falsi in relazione ai fatti del mondo.
 
 
Mettendo in discussione la definizione classica di "significato", Quine arriva ad affermare che le proposizioni analitiche e sintetiche non possono essere nettamente distinte - e la distinzione deve essere posta in dubbio, se non dissolta. La distinzione tra giudizi sintetici e analitici, sarebbe secondo Quine uno dei "dogmi" dell'empirismo che bisogna sconfessare.
 
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==Bibliografia==
* Wayne M. Martin, ''Theories of Judgment. Psychology, Logic, Phenomenology'', Cambridge, Cambridge University Press, 2006.