Super-io: differenze tra le versioni

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Con il termine '''Super-io''' (originale [[lingua tedesca|tedesco]] ''Über-Ich'') o dalla resa in lingua latina '''Super-ego''', secondo la teoria [[Sigmund Freud|freudiana]], si indica una delle tre istanze intrapsichiche che, insieme all'[[Es (psicologia)|Es]] e all'[[io (psicologia)|Io]], compongono il modello strutturale dell'[[apparato psichico]] ed è quella che, secondo lo stesso Freud, si origina dalla interiorizzazione dei codici di [[comportamento]], divieti, ingiunzioni, schemi di valore (bene/male; giusto/sbagliato; buono/cattivo; gradevole/sgradevole) che il bambino attua all'interno del rapporto con la coppia dei genitori.
 
Inizialmente il padre della [[psicoanalisi]] aveva distinto all'interno della [[personalità]] tre dimensioni: una conscia, una [[Preconscio|preconscia]] ed una [[inconscio|inconscia]]; in seguito opererà una suddivisione della personalità nelle tre sfere sopra elencate.
 
Il Super-io è costituito da un insieme eterogeneo di modelli comportamentali, oltre che di divieti e comandi, e rappresenta un ipotetico ideale verso cui il soggetto tende con il suo comportamento.
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{{Vedi anche|Es (psicologia)}}
Letteralmente il termine deriva dal [[Lingua tedesca|tedesco]] e corrisponde al pronome neutro di terza persona singolare.
È la sfera caratterizzata dalla completa estraneità all'Io: è il luogo dei contenuti psichici rimossi – cioè scartati dalla coscienza tramite il processo di [[psicoanalisi|rimozione]] –, territorio delle ''pulsioni'' contrastanti e della continua pressione rivolta incessantemente al soddisfacimento del piacere e dei bisogni egoistici.
Nell'Es non vigono le leggi della logica, non esistono [[giudizi di valore]], non funzionano i meccanismi della memoria a tal punto che i contenuti di tale sfera non risultano modificati nel tempo.
L'Es viene, così, identificato nell'[[psicoanalisi|inconscio]] i cui contenuti – seppure latenti – sono determinanti per l'attività psichica dell'uomo.
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=== L'Io ===
{{Vedi anche|Io (psicologia)}}
È la sfera che corrisponde alla parte [[coscienza (psicologia)|cosciente]] della [[personalità]]. La sua funzione è quella, per così dire, di mediare tra le due opposte sfere del Super-io e dell'Es. Non solo: l'Io deve stabilire un equilibrio dinamico con le spinte provenienti dal mondo esterno. Tale considerazione porta Freud ad affermare che l'Io sia, parafrasando il titolo di una commedia di [[Carlo Goldoni]], ''[[Arlecchino servitore di due padroni]]'', «servoservitore di tre padroni»<ref>S. Freud ''Compendio di psicoanalisi'', Edizioni Boringhieri.</ref> e, proprio per questo motivo, risulta essere fortemente debole ed instabile.
Di conseguenza tale dimensione diventa la «sede propria dell'[[angoscia]], dovuta al triplice pericolo cui il soggetto è esposto: il pericolo che incombe dal mondo esterno, dalla [[libido]] dell'Es e dal rigore del Super-io»<ref>{{cita libro| cognome= Cioffi| nome= Fabio| coautori=Franco Gallo, Giorgio Luppi, Amedeo Vigorelli, Emilio Zanette |titolo= Diálogos| editore= Mondadori| anno= 2003| isbn= 88-424-5264-5}}</ref>.