Battaglia della Sforzesca: differenze tra le versioni
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Il 21 marzo del [[1849#marzo|1849]], il Reggimento [[Piemonte Cavalleria|Piemonte Reale Cavalleria]], comandato dal Colonnello [[Rodolfo Gabrielli di Montevecchio]], si raggruppava, con la 2ª Divisione del generale Bes, alla Sforzesca sulla destra del Ticino. L'ordine era quello di fermare l'avanzata austriaca già favorita dagli errori del suddetto Ramorino.
Alle tre di quel mattino, al Comandante Gabrielli di Montevecchio veniva quindi affidata un'avanguardia composta da alcuni bersaglieri, una sezione di artiglieria e uno Squadrone del suo Reggimento. Nel complesso: due Squadroni venivano posti a difesa esterna del paese, due plotoni in avanguardia nei pressi
Venuta a contatto col nemico, l'avanguardia iniziava una strenua azione di frenaggio alleggerendo di quando in quando la pressione austriaca con ripetute cariche di plotone guidate dallo stesso Colonnello Comandante che rimaneva ferito a una guancia. Dopo lunga resistenza, l'avanguardia era ormai assediata nel villaggio della Sforzesca da due schiere di austriaci, quando giungevano i primi rinforzi di fanteria e a seguire, il 4º ed il 6º Squadrone di Piemonte Reale, guidati dal Maggiore [[Bernardino Pes di Villamarina del Campo]] che si avventava contro il fianco della seconda schiera avversaria composta dagli Ussari del Tenente Colonnello Schantz<ref>Severino Zanelli, Il Reggimento Piemonte Reale Cavalleria dalle origini ai nostri tempi, S. Lapi tipografo-editore, Città di Castello 1982</ref>.
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