Gerusalemme liberata: differenze tra le versioni

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=== Erminia ===
[[File:Bernardo cavallino, erminia e tancredi.JPG|thumb|Erminia e Tancredi in un dipinto di [[Bernardo Cavallino]]]]
Figlia del re Cassano di Antiochia, perde padre e patria quando la sua città viene conquistata dai Crociati. Preda, tra molte altre, del vincitore di suo padre, il principe Tancredi, che tuttavia la onora e la protegge, Erminia finisce per innamorarsi del cortese conquistatore, tanto che la prigionia le è ben più diletta della libertà che alla fine le viene donata (VI, 56-57).
La principessa è così obbligata, non senza molto ben celato dolore, a lasciare il campo cristiano e a cercare rifugio insieme all'anziana madre, a Gerusalemme, città alleata (VI, 59).<br />
Tra le mura della città, patita dopo poco anche la perdita della madre, Erminia si strugge per amore di Tancredi, continua a vagheggiare la sua dolce prigionia, a maledire l'amara libertà e a sognare il ritorno dell'amato, finché un giorno, i cristiani giungono alle porte della città, destando i timori della popolazione e risvegliando la sua tacita speranza.