Martino di Tours: differenze tra le versioni

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Nel [[371]] i cittadini di [[Tours]] lo vollero loro [[Arcidiocesi di Tours|vescovo]], anche se alcuni [[chierico|chierici]] avanzarono resistenze per il suo aspetto trasandato e le origini [[plebei|plebee]]. Come vescovo, Martino continuò ad abitare nella sua semplice casa di monaco e proseguì la sua missione di propagatore della fede, creando nel territorio nuove piccole [[monachesimo|comunità di monaci]]. Avviò un'energica lotta contro l'[[eresia ariana]] e il paganesimo rurale, interrompendo anche cortei funebri per il sospetto di paganesimo. Inoltre predicò, battezzò villaggi, abbatté templi, [[bosco sacro|alberi sacri]] e idoli [[paganesimo|pagani]], dimostrando comunque compassione e misericordia verso chiunque.<ref name="Antonio Socci"/> La sua fama ebbe ampia diffusione nella comunità cristiana dove, oltre ad avere fama di [[taumaturgo]], veniva visto come un uomo dotato di carità, giustizia e sobrietà.
 
Martino aveva della sua missione di “pastore” un concetto assai diverso da molti vescovi del tempo, uomini spesso di abitudini cittadine e quindi poco conoscitori della campagna e dei suoi abitanti. Uomo di preghiera e di azione, Martino percorreva personalmente i distretti abitati dai servi agricoltori, dedicando particolare attenzione all'evangelizzazione delle campagne. Nel [[375]] fondò a Tours un [[monastero]], a poca distanza dalle mura, che divenne, per qualche tempo, la sua residenza. Il monastero, chiamato in latino ''Maius monasterium'' (monastero grande), divenne in seguito noto come ''Marmoutier''. Nelle comunità monastiche fondate da Martino non c'era comunque ancora l'attenzione [[liturgia|liturgica]] che si riscontrerà successivamente nell'esperienza [[Ordine di San Benedetto|benedettina]] grazie all'apostolato di [[Mauro (abate)|Sansan Mauro]]: la vita era piuttosto incentrata nella condivisione, nella [[preghiera]] e, soprattutto, nell'impegno di evangelizzazione.<ref name="Antonio Socci"/>
 
Martino morì l'8 novembre 397 a [[Candes-Saint-Martin]], dove si era recato per mettere pace tra il clero locale.