Sacchetti (famiglia): differenze tra le versioni

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Di parte [[guelfi|guelfa]], le prime notizie sulla famiglia risalgono agli inizi del Duecento. Abitarono nella [[torre dei Sacchetti]], tutt'ora esistemnte seppure scapitozzata, e fu loro esponente il novelliere [[Franco Sacchetti]], autore del ''[[Trecentonovelle]]''. Dopo il trionfo dei [[guelfi]], seguito alla [[battaglia di Benevento (1266)|battaglia di Benevento]] ([[1266]]), alcuni suoi componenti ricoprirono incarichi importanti per la [[Repubblica Fiorentina]] come quello di [[priore]] e [[gonfaloniere]].
 
Ostili ai [[Medici]] nel XVI secolo, all'instaurazione del principato mediceo furono costretti, con [[Giovanni Battista Sacchetti (banchiere)|Giovanni Battista]], a lasciare le sueloro [[Torre dei Sacchetti|case]] e ada esulare a Roma negli anni settanta deldi [[XVIquel secolo]]. Qui, aderendo al papato, la famiglia Sacchetti acquisì prestigio e potenza, entrando a far parte della nazione fiorentina, ben rappresentata da orefici e soprattutto da banchieri - come appunto Giovanni Battista, che sposò nel 1579 Francesca [[Altoviti]], da cui ebbe G. Francesco, commissario pontificio nella Valtellina, Alessandro, commissario generale dell'armata pontificia contro i veneziani e Giulio, nunzio in Spagna e cardinale nel 1623.<ref name="archivi.beniculturali.it">{{cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodfamiglia&Chiave=36911|titolo= Sacchetti|sito=SIUSA Sistema informativo degli archivi di Stato|accesso=17 marzo 2018}}</ref> I Sacchetti s'insediarono in gran parte nel [[Ponte (rione di Roma)|Rione Ponte]] e che aveva come [[Chiese nazionali di Roma|chiesa nazionale]] la basilica di [[San Giovanni dei Fiorentini]], dove la famiglia eresse la propria cappella gentilizia.
 
Nel 1648 i Sacchetti acquistarono dagli [[Acquaviva (famiglia)|Acquaviva]] il [[Palazzo Sacchetti|palazzo]] in [[via Giulia]]<ref>{{cita testo |curatore=Carlo Pietrangeli |titolo=Guide Rionali di Roma. Rione 5: Ponte |data=1970 |editore=F.lli Palombi |città=Roma |SBN =IT\ICCU\CFI\0042096}}</ref> che da loro prese il nome e che ancora oggi è di loro proprietà. Qui raccolsero circa 700 pezzi tra reperti archeologici e soprattutto quadri, 187 dei quali vennero acquistati da [[papa Benedetto XIV]] nel 1748, andando a costituire il primo nucleo della Pinacoteca dei [[Musei Capitolini]]. Acquistarono altre proprietà già dal XVI secolo, come il [[Pineta Sacchetti|Pigneto]] detto dei Sacchetti, [[Parco urbano Pineta di Castel Fusano|Castel Fusano]] che poi vendettero ai Chigi, dove dal 1620 fecero costruire ed affrescare la [[Villa del Pigneto|villa di campagna]] da [[Pietro da Cortona]], che divenne l'architetto di famiglia. I Sacchetti godettero del feudo di [[Castel Romano]], con titolo di marchesato.