Sacchetti (famiglia): differenze tra le versioni
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Di parte [[guelfi|guelfa]], le prime notizie sulla famiglia risalgono agli inizi del Duecento. Abitarono nella [[torre dei Sacchetti]], tutt'ora esistemnte seppure scapitozzata, e fu loro esponente il novelliere [[Franco Sacchetti]], autore del ''[[Trecentonovelle]]''. Dopo il trionfo dei [[guelfi]], seguito alla [[battaglia di Benevento (1266)|battaglia di Benevento]] ([[1266]]), alcuni suoi componenti ricoprirono incarichi importanti per la [[Repubblica Fiorentina]] come quello di [[priore]] e [[gonfaloniere]].
Ostili ai [[Medici]] nel XVI secolo, all'instaurazione del principato mediceo furono costretti, con [[Giovanni Battista Sacchetti (banchiere)|Giovanni Battista]], a lasciare le
Nel 1648 i Sacchetti acquistarono dagli [[Acquaviva (famiglia)|Acquaviva]] il [[Palazzo Sacchetti|palazzo]] in [[via Giulia]]<ref>{{cita testo |curatore=Carlo Pietrangeli |titolo=Guide Rionali di Roma. Rione 5: Ponte |data=1970 |editore=F.lli Palombi |città=Roma |SBN =IT\ICCU\CFI\0042096}}</ref> che da loro prese il nome e che ancora oggi è di loro proprietà. Qui raccolsero circa 700 pezzi tra reperti archeologici e soprattutto quadri, 187 dei quali vennero acquistati da [[papa Benedetto XIV]] nel 1748, andando a costituire il primo nucleo della Pinacoteca dei [[Musei Capitolini]]. Acquistarono altre proprietà già dal XVI secolo, come il [[Pineta Sacchetti|Pigneto]] detto dei Sacchetti, [[Parco urbano Pineta di Castel Fusano|Castel Fusano]] che poi vendettero ai Chigi, dove dal 1620 fecero costruire ed affrescare la [[Villa del Pigneto|villa di campagna]] da [[Pietro da Cortona]], che divenne l'architetto di famiglia. I Sacchetti godettero del feudo di [[Castel Romano]], con titolo di marchesato.
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