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contributi
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. All'inizio, cercò di pervenire ad una sintesi tra il [[neokantismo]] della [[Scuola di Marburgo]] e i risultati della ricerca sui [[fondamenti della matematica]] condotta dal [[Circolo di Vienna]]. Poi, rifiutando il concetto della filosofia come [[Weltanschauung]], giunse ad una filosofia dell'[[oggettività]] scientifica. Successivamente, dedicatosi a studi storici, assunse un atteggiamento critico nei confronti della filosofia e della teoria della conoscenza tradizionale. Infine, intraprese nuovi studi nel settore della [[logica matematica]], della [[semantica]] e della [[filosofia della scienza]]<ref name=":0" />.
Ha dato importanti contributi nel campo della teoria della logica con il metodo delle tavole semantiche, ovvero un procedimento sistematico ideato per la confutazione delle proposizioni, e identifica il concetto di verità logica con quello di proposizione inconfutabile<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/beth_%28Enciclopedia-della-Matematica%29/|titolo=Beth|sito=http://www.treccani.it/|lingua=it-IT|accesso=2020-04-27}}</ref>.
A lui si deve una caratterizzazione propriamente semantica della logica intuizionista e un teorema, il teorema Beth-Padoa, che riguarda la teoria della definizione, in base al quale ogni concetto implicitamente definibile ammette, in ogni caso, anche una definizione esplicita<ref
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Citare Garzantina Filosofia
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