Un uomo un'avventura: differenze tra le versioni

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== Storia editoriale ==
La serie fu molto innovativa per l'epoca, dato che pubblicava romanzi a fumetti auto conclusivi<ref name="Marchese2006" />; gli albi erano cartonati e di grande formato, con una foliazione di 48 tavole a colori stampate su carta patinata ad alta [[grammatura]], . Sulla copertina di ogni numero era presente solo il nome del disegnatore e non anche quello dell'autore dei testi; l'eventuale &nbsp;– molte delle storie erano infatti scritte e disegnate dallo stesso autore &nbsp;– sceneggiatore era comunque correttamente accreditato nel frontespizio. Agli autori era lasciata grande libertà creativa, in contesti narrativi molto realistici, differentemente da quanto accadeva nella tradizionale produzione seriale della CEPIM<ref name="Marchese2006" /> (futura [[Sergio Bonelli Editore]]), rivolta ai ragazzi più che agli adulti<ref>{{cita libro|titolo=Panorama|url=https://books.google.com/books?id=5IE7AQAAIAAJ|data=gennaio 1977|editore=Mondadori|pagina=61}}</ref>.<br>Il primo numero fu preceduto da un numero di prova nel settembre 1976 realizzato con una veste grafica leggermente diversa e conteneva ''[[Un uomo un'avventura#L'uomo del Nilo (Sergio Toppi)|L'uomo del Nilo]]'' di [[Sergio Toppi]], la storia che poi sarebbe stata ripresentata nel primo volume<ref>{{cita libro|titolo=L'audace Bonelli. L'avventura del fumetto italiano|editore= FactaManent|città= Napoli|anno= 2010|p=188}}</ref>.<br>Le storie presentate erano tutte prime pubblicazioni assolute, eccezion fatta per l'album di [[Robert Gigi]], parziale rimaneggiamento di un suo vecchio lavoro lanciato nei [[Paesi Bassi]] all'inizio degli anni settanta, e per i primi tre volumi di [[Hugo Pratt]], effettivamente commissionati da [[Sergio Bonelli|Bonelli]], ma pubblicati in anteprima in Francia da vari editori. Nelle singole schede degli albi vengono precisate tutte le informazioni.
 
Nel 1978 [[Magnus (fumettista)|Magnus]] propose alla casa editrice un albo intitolato ''L'uomo di Lugo'' che avrebbe dovuto svolgersi nella [[Romagna]] della metà Ottocento, incentrato sulla figura del [[brigante]] [[Stefano Pelloni]]; la storia fu sceneggiata, ma non fu mai disegnata a causa dei lunghi tempi di lavorazione previsti<ref>La copertina e alcuni disegni preparatori furono esposti durante la mostra ''Magnus. Pirata dell'immaginario'' a Bologna, durante la 1ª edizione di [[Bilbolbul Festival internazionale di fumetto]] nel marzo 2007.</ref>.<br>La sceneggiatura, acquisita dalle [[Edizioni NPE]], è stata affidata nel 2018 al fumettista [[Sergio Tisselli]], collaboratore e grande amico di Magnus<ref>{{Cita web|url=https://www.comicus.it/mainmenu-news/item/66517-edizioni-npe-annuncia-un-inedito-di-magnus|sito=www.comicus.it|titolo=Edizioni NPE annuncia un inedito di Magnus|data=19 giugno 2018|accesso=4 aprile 2020}}</ref>. Reintitolata ''L'uomo dalla schioppa d'argento'', è attualmente in lavorazione per i disegni dello stesso Tisselli<ref>{{Cita web|url=https://edizioninpe.it/sergio-tisselli-la-storia-del-maestro-tra-acquerelli-e-battaglie-nel-selvaggio-west/|titolo=Sergio Tisselli: la storia del Maestro tra acquerelli, gli Appennini romagnoli e battaglie nel selvaggio West|sito=edizioninpe.it|autore=Gabriele Bernabei|data=|accesso=4 aprile 2020}}</ref>.
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*'''Contesto e ambientazione:''' [[mare Caraibico|Mar dei Caraibi]], 1960, pochi mesi dopo la [[rivoluzione cubana]].
'''Trama:''' Il burbero capitano di [[Panfilo|yacht]] Svend sta trasportando verso [[Haiti]] un misterioso [[Italoamericani|italoamericano]], Barnaba Moretto, e l'amante di questi, la giovane indigena Bon Bon. Durante la traversata, l'avvistamento di un'imbarcazione in panne costringe Svend a fermarsi per prestare soccorso. Si tratta di una trappola: gli occupanti della barca sono infatti dei [[Guerriglia|guerriglieri]] che, con la complicità di Bon Bon, sequestrano lo yacht di Svend. Il loro obiettivo è Barnaba: costui è un criminale, in fuga dopo aver compiuto una rapina nella città di [[Wheeling]], il bottino della quale trasporta con sé; Bon Bon l'ha sedotto solo per potersi impadronire del denaro, che contribuirà a finanziare la rivoluzione di Pelle Nera, un guerrigliero haitiano. Svend e Barnaba vengono quindi condotti nell'isola che funge da rifugio per Pelle Nera dove sono abbandonati, mentre i combattenti fanno rotta verso Haiti.<br>
Nonostante si piacciano poco l'un l'altro, Svend e Barnaba fanno squadra e riescono a costruire un'imbarcazione di fortuna. Recuperati al largo qualche giorno dopo da una nave, a [[Grand Cayman]] vengono a sapere che il colpo di statoStato di Pelle Nera e compagni è fallito: grazie a una soffiata anonima sono tutti caduti in combattimento. Mentre passeggiano per le strade della città, i due notano in mezzo alla folla Zombi, uno dei guerriglieri di Pelle Nera. Incuriositi, lo seguono fino a una casa, dove scoprono che a fare il doppio-gioco è stata Bon Bon, in realtà al servizio di un'organizzazione paramilitare americana. Desideroso di vendicarsi per l'affronto subìto, Barnaba fa irruzione, dove con l'aiuto di Svend uccide Bon Bon e gli altri. Dopo una breve fuga decidono di separarsi: Svend propone scherzosamente a Barnaba di mettere le sue abilità come rapinatore al servizio dei guerriglieri, ma Barnaba rifiuta, rivendicando orgogliosamente l'apoliticità delle proprie azioni.<br>
Qualche mese dopo, Svend ha acquistato un nuovo yacht, e ha ripreso il vecchio lavoro. Alla radio sente la cronaca dell'ultima di una serie di rapine compiute da un misterioso uomo, al servizio del movimento di liberazione haitiano; quando improvvisamente avvista una barca in panne. Per niente desideroso di cacciarsi nuovamente nei guai, vira e si allontana.
*'''Riedizioni successive:'''
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*'''Contesto e ambientazione:''' La storia si svolge nel [[1917]], durante la [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]], fra [[Egitto]] (allora un [[Sultanato d'Egitto|protettorato]] dell'[[impero britannico]]) e [[Giordania]] (all'epoca facente parte dell'[[impero ottomano]]). A quel tempo, la regione era interessata dalla lotta per l'[[Rivolta araba|unificazione delle tribù arabe]] promossa dal tenente colonnello inglese [[Thomas Edward Lawrence|Thomas E. Lawrence]] (meglio conosciuto con il soprannome di "Lawrence d'Arabia"), a danno dei turchi.
[[File:With Lawrence in Arabia.jpg|thumb|[[Thomas Edward Lawrence|Thomas E. Lawrence]] nel [[1919]].]]
'''Trama:''' Il giovane soldato inglese Bertram Prott, di stanza a [[Porto Said]], viene cacciato dal suo istruttore di volo a causa della sua indisciplina, e riassegnato a un altro battaglione. Nel suo ultimo giorno prima della partenza decide di concedersi qualche svago in città, ma l'incontro con un'affascinante donna si rivela fatale: è la baronessa [[Russia|russa]] Tania Zarova, che sequestra il soldato &nbsp;– dopo che questi, per vantarsi, le ha detto di essere un conducente di aeroplano –, e lo obbliga a pilotare per lei un apparecchio rubato. La baronessa non rivela subito a Bertram la destinazione, ma poco importa visto che la loro fuga termina prematuramente: nei cieli del deserto incrociano infatti l'aereo del comandante tedesco Zimmer, detto l'"Alfiere Nero"; lui e Tania sono personalmente amici, ma dal momento che la livrea dell'aereo di Bertram reca l'insegna inglese, Zimmer non li riconosce e li abbatte.<br>
La caduta è per i due indolore, e una volta a terra Tania fornisce qualche spiegazione a Bertram: gli rivela infatti che lavora al soldo dei turchi, i quali non hanno nessuna intenzione di permettere la riunificazione delle tribù arabe promossa da Lawrence. Dopo un paio di giorni di cammino, riescono ad arrivare a destinazione, presso l'accampamento dello sceicco Nazir: il compito di Tania è di corromperlo con una grande somma di denaro, affinché i suoi uomini combattano contro gli inglesi e le altre tribù arabe. Lo sceicco è tuttavia una persona viscida, e tenta di abusare sessualmente della donna: al che Bertram e Tania lo mettono K.O. e scappano nel deserto con la sua [[Rolls-Royce (autoblindo)|Rolls-Royce blindata]]. Anche in questo caso la fuga si conclude prima del previsto, dal momento che sulla loro strada vengono intercettati da un plotone di soldati turchi, che distruggono l'automobile e li catturano. Le cose sembrano mettersi per il peggio, se non fosse che Thomas E. Lawrence in persona, di passaggio nella zona con i suoi uomini, sgomina i turchi e libera i due, riconoscendo in Bertram un connazionale.<br>
Il comandante spiega loro che sono diretti a Guweira, ultima roccaforte ottomana prima di [[Aqaba]], porto di fondamentale importanza strategica per la rivolta. Aqaba è pressoché indifesa, ma Guweira è protetta in maniera impeccabile da un sistema di trincee, e Lawrence non sa proprio come potrebbero conquistarla: i pochi uomini a sua disposizione verrebbero falcidiati immediatamente dalle mitragliatrici turche, dal momento che l'unico loro mezzo di locomozione sono dei cammelli, certo non velocissimi; inoltre, nei cieli della città scorrazza anche l'aeroplano dell'Alfiere Nero, che in quanto tedesco è alleato dei turchi. Gli viene in aiuto Bertram: costui è infatti un abile meccanico, e rimette insieme i pezzi dell'autoblindo distrutto, costruendo un mezzo non robustissimo ma molto veloce, su cui monta una mitragliatrice. Egli stesso si mette alla guida e, con Tania (che lavorava per i turchi esclusivamente per denaro, e non esita quindi ora a passare dalla parte degli inglesi) a maneggiare l'arma, spiana la strada per gli uomini di Lawrence, distruggendo le trincee e riuscendo perfino ad abbattere l'aereo di Zimmer. Lawrence riesce a conquistare Guweira, ma nel momento della massima vittoria si accorge che Bertram e Tania sono spariti: nonostante le numerose incomprensioni, fra i due è infatti scoccata la scintilla, e sono pertanto scappati insieme, lontano dalla guerra.
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*'''Contesto e ambientazione:''' ''L'uomo di Pechino'' è ambientato nel [[1900]], in [[Cina]], nel corso della violenta [[Ribellione dei Boxer|guerra dei "Boxer"]]: un'insurrezione popolare, guidata da alcune sette di nazionalisti che cercarono con la violenza di distruggere le legazioni straniere che spadroneggiavano in Oriente. L'azione si svolge a [[Pechino]], e nelle campagne circostanti.
[[File:BoxerSoldiers.jpg|thumb|left|[[Ribellione dei Boxer|Ribelli]] "[[Società di giustizia e concordia|Boxer]]", [[1900]].]]
'''Trama:''' L'ingegnere americano Regan, accompagnato da un distinto capitano militare suo connazionale, sta per raggiungere Pechino: lavorerà a una ferrovia locale, per conto di una ditta statunitense. Regan non nutre grande rispetto per i cinesi, e anzi ritiene che questi dovrebbero ringraziare &nbsp;– e non disprezzare &nbsp;– le numerose imprese straniere impiantate in Cina, visto che stanno traghettando un Paese arretrato verso la modernità; non di questo parere del capitano, di idee più moderate. Il convoglio che li sta portando in città viene fermato dalle prime scintille dell'imminente rivolta portata avanti dai "Boxer". Scesi dal treno, Regan e il capitano devono battersi con i rivoltosi per permettere al mezzo di ripartire, rimanendo tuttavia appiedati e in territorio ostile.<br>
Il capitano viene ferito da alcuni miliziani, ma i due trovano rifugio presso la dimora del ricco principe Ling. Costui apprezza la cultura occidentale, e tuttavia è fermamente convinto della bontà delle azioni dei "Boxer": a tal proposito si scontra verbalmente con Regan, il quale ritiene invece che la violenza non possa essere giustificata in alcun modo. Quando Ling rivela loro che i fatti della giornata non sono che l'inizio, e che i "Boxer" hanno intenzione di prendere d'assalto le ambasciate internazionali a Pechino, Regan decide di non perdere tempo, e tenta una rocambolesca fuga dalla tenuta con il capitano, dopo aver tramortito il principe.<br>
Nel corso del loro viaggio i due cercano di quietare gli episodi di fanatismo in cui si imbattono, salvando anche una fanciulla protestante che stava per essere linciata dalla folla. Giunti a Pechino, Regan ha modo di avvertire le ambasciate, che tentano una disperata difesa contro i "Boxer": questi ultimi sono infatti in segreto appoggiati dall'imperatrice [[Cixi]], la quale non fornisce loro apertamente appoggio, ma ha comunque aperto gli arsenali militari, rendendo possibile l'assedio alle legazioni.<br>
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In realtà uno dei due, Roy, un fuorilegge intelligente e tutto sommato di buon cuore, non è stato ucciso dai proiettili di Frank, e il suo corpo esanime trasportato dalla corrente viene recuperato da un distaccamento dell'esercito accampato nella zona. Con sua grande sorpresa, una volta risvegliatosi Roy scopre che il comandante del plotone è il suo vecchio amico Jerry. Dall'alto della sua posizione, questi è venuto a sapere che Roy è uno dei responsabili della rapina di Little Creek; e tuttavia, in nome della loro amicizia, non lo fa imprigionare e, anzi, gli concede di riposarsi, al sicuro nell'accampamento.<br>
La convalescenza dura poco, e in breve Roy torna in forze. Giusto in tempo perché Jerry gli proponga di unirsi alla squadra, che sta dando la caccia alla tribù ''[[cheyenne]]'' di Falco Nero, uno dei più pericolosi capi della regione. Roy, che nutre sincera curiosità per la cultura indiana, accetta, desideroso di vedere in azione uno degli ultimi pellerossa ancora in libertà.<br>
Grande è però la rabbia di Jerry quando scopre che i ''cheyenne'', affamati e stremati dal lungo inverno appena conclusosi, hanno intenzione di recarsi in un forte vicino per consegnarsi alle autorità ed evitare così future persecuzioni: dopo tanto sangue sparso, essi non meritano &nbsp;– sostiene Jerry &nbsp;– il perdono. Decide così, contro ogni umana pietà, di intercettarli e di sterminarli, come da programma. Roy cerca di opporsi al folle piano, ma viene messo K.O. dai fedelissimi soldati di Jerry, i quali seguono il loro comandante nell'impresa. Quando Roy si risveglia, pochi minuti dopo, raggiunge a piedi il luogo dello scontro, e assiste atterrito alla carneficina ancora in atto: sperando di poter fermare il massacro, cerca nella confusione Jerry e lo uccide con un colpo al cuore. Ma i soldati, dopo essersi accorti dell'assassinio, linciano Roy, e concludono l'opera.
*'''Riedizioni successive:'''
#''L'uomo del Texas'', collana ''Tascabili Bompiani'' n. 252, 1981, [[Bompiani]] (edizione tascabile in bianco e nero)
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'''Trama:''' L'avanguardia dell'Armata Bianca sta liberando la strada al generale Judenič, il quale vuole raggiungere ed espugnare Mosca. Non sono molti, in realtà, i rivoluzionari che combattono nella zona di Pskov; e tuttavia il capitano del distaccamento, Laškevič, per non fare "brutta figura" quando Judenič arriverà, fa fucilare sommariamente molti dei contadini indifesi che abitano la zona, facendoli passare per dei Rossi. Il suo braccio destro, il tenente Aleksei Orlov, è sempre più perplesso di fronte alla violenza del suo superiore; ciononostante, obbedisce puntualmente agli ordini impartiti.<br>
A dir la verità alcuni sbandati dell'Armata Rossa sono effettivamente attivi nella zona. Li guida l'esperto Lev, il quale mostra a Laškevič di che pasta sono fatti lui e i suoi uomini facendo saltare in aria alcune mitragliatrici dei Bianchi nascoste nei dintorni. La reazione del capitano è ovviamente spietata, ma dal momento che gli assalitori si sono nascosti, la rappresaglia guidata dall'insofferente Orlov ancora una volta colpisce i contadini più deboli.<br>
Gli uomini di Lev hanno trovato rifugio nel casolare di due giovani donne simpatizzanti dei Rossi. Uno di loro, Osip, è però in segreto un doppiogiochista, agente dell'[[Ochrana]]; e quando avvista gli uomini di Laškevič, li contatta e mostra loro la posizione del rifugio. Lev scopre il tradimento di Osip e lo fredda, ma è troppo tardi: in un ultimo, disperato tentativo, lui e i suoi uomini caricano contro i Bianchi, che hanno cinto il casolare d'assedio; ne massacrano molti, ma vengono tutti abbattuti. Dopo la battaglia Laškevič, perquisendo il casolare, scopre le due donne che avevano prestato ai Rossi ospitalità e le fa portare all'aperto, ordinando a Orlov &nbsp;– del quale da tempo dubita la lealtà – di ucciderle sul posto. Per tutta risposta Orlov, impassibile, spara al suo capitano, uccidendolo.<br>
L'album si conclude con la sommaria esecuzione di Orlov, privato del rango e fucilato alla schiena da dieci soldati.
*'''Riedizioni successive:'''
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*'''Contesto e ambientazione:''' [[1938]], ''[[sertão]]'' [[brasiliano]]. La storia si colloca negli ultimi giorni del ''[[cangaço]]'', il movimento di brigantaggio che fra fine [[Ottocento]] e inizio [[Novecento]] oppose i ribelli ''cangaçeiros'' ai ricchi latifondisti (''[[fazenda|fazendeiros]]'') della zona.
[[File:Retrato de Corisco-cangaceiro.jpg|thumb|Il ''capitão'' [[Corisco (cangaçeiro)|Corisco]] nel [[1936]], con il caratteristico cappello ornato di ninnoli dei ''[[cangaçeiros]]'' [[brasiliani]].]]
'''Trama:''' La strega Mãe Sabina<ref>Stando a Pratt, il nome della versione italiana della storia è frutto di una cattiva interpretazione dei redattori della [[Sergio Bonelli Editore|CEPIM]]: quello corretto è "Mae Preta", come riportato nell'edizione originale francese di [[Dargaud]]; [[#Bibliografia|Pratt, Petitfaux, 1993, pp. 97-98]]</ref>, esperta di ''[[macumba]]'', legge alla giovane Satãnhia il futuro del suo fidanzato, "Cabra" Gringo, un ''cangaçeiro'' della banda del ''capitão'' Corisco: un futuro di morte. Poco lontano di lì, in effetti, gli uomini di Corisco vengono sorpresa dai soldati regolari &nbsp;– i ''macacos'', come vengono soprannominati sprezzantemente –, che li uccidono tutti durante una violenta sparatoria. Subito però Gringo, che pure è stato fra i primi a cadere, si rialza: è il suo spettro, che scappa via dal luogo del massacro, inconsapevole di essere morto.<br>
Gringo raggiunge la casa della strega, ma la felicità di Satãnhia è interrotta dal constatare che l'uomo non parla. Non v'è tempo comunque per riflettere, perché anche i soldati arrivano alla capanna. Il loro capo mostra alla tenace Satãnhia, che non vuol credergli, la testa mozzata di Gringo, e la ragazza inizia a delirare e a non comprendere più la situazione. L'apparizione del redivivo Gringo davanti ai ''macacos'', inorriditi, permette a Sabina di approfittarne e di uccidere i soldati. La strega dice a Gringo che non troverà pace fino a quando non avrà vendicato i suoi compagni: è stato il ''cangaçeiro'' Sabino, il fratello di Satãnhia &nbsp;– la quale, però, non ha colpa –, a tradirli. La ragazza, furiosa per la rivelazione, uccide Sabina e insegue l'amato, già lontano.<br>
Dopo una lunga corsa Gringo ritrova Corisco, anch'egli presente solo più sotto forma di spirito. Gringo continua a non capire di essere morto a sua volta, ma comprende che il suo silenzioso ''capitão'' lo è, e decide di aiutarlo. Nel frattempo, Satãnhia viene raggiunta da alcuni ''macacos'' che vorrebbero violentarla (i soldati hanno il permesso di spartirsi i "beni" – di qualunque natura &nbsp;– dei ''cangaçeiros'' morti): l'arrivo fortuito di suo fratello Sabino però la salva. Sabino le racconta la storia di [[Giuda Iscariota]], che aveva sentito durante una predica, e si paragona a lui: tradendo i compagni, ha fatto sì che Corisco cadesse da martire, come un nuovo Gesù. Satãnhia non capisce e, credendolo impazzito, gli spara, proprio nel momento in cui arrivano Corisco e Gringo. Resosi conto che la possibilità vendetta è sfumata, Gringo si altera e la getta giù da un dirupo.<br>
Soddisfatto, Gringo si rivolge al capitão e lo saluta, dicendogli di raggiungere l'aldilà: al che, Corisco ritrova la parola e gli rivela che anche lui è morto. Con una pacca sulla spalla, lo invita a seguirlo, per ritrovare Satãnhia, Mãe Sabina, Lampião, e tutti gli altri ''cangaçeiros'' morti. «Ubbidisco ma protesto», gli risponde Gringo. Poi si trasformano in farfalle, e volano via.
*'''Riedizioni successive:'''
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#''Storie brevi'', 1994, [[Mondadori]] (edizione in formato medio in bianco e nero; contiene anche altre storie di Manara; del volume esiste anche una tiratura speciale, uscita sempre nel 1994, co-prodotta da [[Club degli Editori]]/Mondadori: stessi contenuti, ma rilegatura cartonata e formato gigante)
#''L'uomo delle nevi'', collana ''I Grandi del Fumetto'' n. 16, 1995, [[Hobby & Work]] (riproposizione del volume di ''Un uomo un'avventura'')
#''Manara: Molly, Coniglia Bianca e L'uomo delle nevi'', collana ''I Classici del fumetto di Repubblica &nbsp;– Serie Oro'' n. 8, 2004, (edizione in formato medio a colori; contiene anche altre storie di Manara)
#''L'uomo di carta &nbsp;– L'uomo delle nevi'', collana ''Manara &nbsp;– Le opere'' n. 9, 2006, [[Il Sole 24 ORE]] (edizione in grande formato a colori; contiene anche un'altra storia di Manara)
#''Lo scimmiotto &nbsp;– L'abominevole uomo delle nevi'', 2010, Mondadori (edizione in formato medio in bianco e nero; contiene anche un'altra storia di Manara)
#''L'avventura a fumetti'', collana ''Manara Maestro dell'Eros'' n. 16, 2014, [[RCS MediaGroup]] (edizione in grande formato a colori; contiene anche altre storie di Manara)
#''L'uomo delle nevi'', collana ''Manara Artist Collection'' n. 24, 2018, RCS MediaGroup (edizione in formato gigante a colori)
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'''Trama:''' Una sera, il [[contrabbassista]] [[afro-americano]] Little Johnny Lincoln incrocia per caso in strada una giovane, bellissima [[caucasica]], Polly, in fuga da un malintenzionato che il musicista mette K.O. La donna è una prostituta, ed ha assistito a un omicidio perpetrato dal suo protettore, l'uomo che Johnny ha steso. Lincoln la porta con sé nella sua abitazione, ad Harlem, per tenerla al sicuro; contro il parere di sua madre, con cui vive, e della stessa Polly, entrambe consce del fatto che una bianca in un quartiere di neri creerà inevitabilmente delle tensioni. Johnny però si è segretamente innamorato della donna, e non vuol sentire ragioni.<br>
Infine, Polly si fa convincere, visto che anche lei inizia a nutrire dei sentimenti; ma quando scopre che Lincoln ha una fidanzata, decide di scappare e di denunciare il suo protettore alla polizia. Se non fosse che in strada viene intercettata dall'uomo, che la uccide in mezzo alla folla. Quella sera anche Johnny, di ritorno dal lavoro e ignaro della fuga di Polly, rischia di fare una brutta fine, inseguito da un'auto alla cui guida c'è il pappone. Per fortuna, il malvivente riesce soltanto a distruggergli il contrabbasso. Arrivato a casa, Lincoln scopre l'amara verità: deciso a vendicare Polly, acquista una pistola; ma proprio quando riesce a rintracciare il criminale, questi viene ucciso davanti ai suoi occhi da un altro gangster, evidentemente un suo rivale.<br>
Privato della possibilità di vendicarsi e, senza più uno strumento, anche di lavorare, Johnny viene contattato in un momento di sconforto da un amico, che gli presta un nuovo contrabbasso. Nel finale, suona felice &nbsp;– nonostante tutto.
 
La storia è intervallata da una serie di vignette in bianco e nero in cui è rappresentato [[Charlie Parker|Charlie "Bird" Parker]] nell'atto di suonare alcuni dei suoi molti pezzi celebri: una sorta di colonna sonora "muta" alle vicende narrate.
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'''Trama:''' Il giovane contadino Francisco decide di diventare un ''[[cangaçeiro]]'' dopo che la sua famiglia viene sterminata da un signorotto locale, il colonnello Furtado. Passato qualche mese, finalmente riesce a vendicarsi e a uccidere l'aguzzino. Soddisfatto, saluta i compagni e abbandona la vita da brigante.<br>
Mentre sta chiedendosi cosa fare nel suo futuro, Francisco scorge una folla di persone in processione: sono contadini che hanno deciso di mollare tutto per raggiungere la comunità religiosa e civile di Antônio Conselheiro, a Canudos. Senza niente da perdere, Francisco si unisce a loro, e durante il lungo viaggio conosce anche una giovane di cui si innamora, ricambiato. Infine, il gruppo raggiunge la cittadina.<br>La predica di Conselheiro accende il cuore di Francisco, che gli proclama senza indugio la sua fedeltà, e che per questo viene nominato ''capitão'' dell'esercito di Canudos, anche grazie all'esperienza in combattimento acquisita come ''cangaçeiro''. La comunità è infatti da mesi minacciata dalle autorità, che vorrebbero distruggerla, e un drappello è anzi in procinto di raggiungerla. La prima battaglia di Francisco è un grande successo, forse perfino troppo: la notizia della clamorosa rotta dei soldati raggiunge i piani alti, dove si prepara una spedizione punitiva.<br>
Francisco non sta con le mani in mano e organizza la difesa, trovando anche il tempo per sposarsi con la moglie, incinta, con la benedizione di Conselheiro. La felicità dura poco: quando arriva l'esercito, si tratta affinché donne e bambini possano uscire illesi, ma gli uomini restano in Canudos e combattono per molte settimane, durante le quali muore &nbsp;– per cause naturali &nbsp;– anche Conselheiro, il 22 settembre [[1897]]. Francisco assume la guida, ma le forze nemiche sono soverchianti, e il villaggio è distrutto il 5 ottobre.<br>
Qualche anno dopo, la moglie di Francisco racconta al figlio nel frattempo nato la storia dell'eroico papà, e il bambino giura che un giorno anche lui combatterà per la sua terra.
*'''Riedizioni successive:'''
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Pur essendo formalmente neutrale, in quanto cittadino straniero, da vecchio garibaldino qual è Masetti simpatizza per i cubani, e decide di adempiere alla missione. Lungo la strada incontra una giovane ribelle, Maria, per un caso proprio la sorella di Juan, che acconsente ad accompagnarlo, e di cui presto si innamora, ricambiato. I due giungono infine al comando militare: Gómez è sinceramente stupito della lealtà di Masetti, e gli chiede di unirsi ai combattenti; ma l'italiano rifiuta, rivendicando la propria apoliticità, e saluta Maria.<br>
Passano i mesi, durante i quali Masetti continua a prestare soccorso indifferentemente a cubani e a spagnoli; e un paio di anni dopo, nel febbraio 1898, il dottore è a [[L'Avana]], dove è da poche settimane sbarcata la [[USS Maine (ACR-1)|USS Maine]], una nave americana in visita di cortesia. Una misteriosa esplosione alle 21:40 del 15 febbraio a bordo della corazzata convince il presidente McKinley a cedere alle pressioni degli interventisti, e a dichiarare guerra alla Spagna. Nel giugno, con l'aggravarsi della situazione, Masetti decide di scappare e di ricongiungersi con Maria, che non ha mai dimenticato. Ma lungo la strada il conflitto lo costringe rimandare l'attesa incontro e a combattere: Masetti si unisce agli americani, e partecipa alla liberazione dell'isola.<br>
Finalmente, il 17 luglio la Spagna capitola. Cuba non ottiene l'indipendenza agognata &nbsp;– non ancora –, finendo sotto la sfera d'influenza degli Stati Uniti; ma Masetti ritrova la sua Maria.
*'''Riedizioni successive:'''
#''L'uomo di Cuba'', collana ''I Grandi del Fumetto'' n. 11, 1995, [[Hobby & Work]] (riproposizione del volume di ''Un uomo un'avventura'')
Riga 387:
*'''Contesto e ambientazione:''' L'album è ambientato nell'estate-autunno del [[1879]], fra [[Lahore]] e [[Kabul]]. Il titolo fa riferimento al [[passo Khyber]], un valico montuoso che collegava il [[Punjab (regione)|Punjab]], una regione dell'[[India]] (ma la zona è oggi parte del [[Pakistan]]), con l'Afghanistan. A quell'epoca gli [[Inghilterra|inglesi]], che [[Impero anglo-indiano|controllavano l'India]], stavano cercando di [[Seconda guerra anglo-afghana|estendere la loro sfera di influenza in Afghanistan]] (la "frontiera del nord-ovest"), al fine di creare uno Stato-cuscinetto per contenere una possibile invasione russa.<br>Sia [[Pierre-Louis Cavagnari|Pierre-Louis Napoleon Cavagnari]], sia [[Frederick Roberts]] sono figure realmente esistite.
'''Trama:''' Reginald Winkie è un giovane eurasiano di Lahore, commesso di banca di belle speranze. Almeno fino a quando una delle sue amanti, la nobile Janet Brickbats, non viene assassinata. I sospetti della buona società inglese razzista cadono subito su di lui, che scappa e fa perdere le tracce; non prima di aver scoperto per conto suo che a uccidere la donna è stato l'ufficiale inglese Lowndes, geloso della relazione che Winkie aveva con un'altra ragazza.<br>
Qualche giorno dopo, il 15 luglio, Lowndes è fra i soldati che partono da Lahore per Kabul al seguito di sir Pierre-Louis Napoleon Cavagnari, incaricato dal governo di prendere contatti con l'emiro [[Ayub Khan]] per stabilire una testa di ponte inglese in Afghanistan. Il temuto viaggio attraverso il passo Khyber, infestato dai [[Pashtun#Storia|guerrieri Pathans]], è in realtà tranquillo, e alla fine del mese la spedizione entra in città; ma la situazione è molto tesa, visto che gli abitanti afghani non hanno intenzione di accettare la presenza britannica.<br>Nel frattempo, arriva a Kabul anche Winkie, che ha ormai perso i vestiti e i connotati che &nbsp;– si illudeva &nbsp;– lo facevano sembrare un inglese, ed è diventato a tutti gli effetti un indiano.<br>
Il 3 settembre scoppia la rivolta. Winkie aiuta gli insorti, e approfitta della sommossa per vendicarsi di Lowndes, nel caos generale; per un caso, assiste anche alla morte di Cavagnari &nbsp;– abbattuto da un cecchino –, che frequentava personalmente a Lahore quando ancora era incensurato, e che gli consegna prima di spirare un foglietto. La rivolta popolare si conclude con il massacro dell'intera guarnigione, ma Winkie è ormai uscito dalla città.<br>
La notizia della strage di Kabul si diffonde, e una spedizione punitiva viene organizzata già ai primi di ottobre, guidata dal generale Frederick Roberts. Winkie decide di andargli incontro; lungo la strada, scopre che gli afghani stanno tendendo un agguato agli inglesi, e quando è in vista della colonna riesce ad avvertirli della trappola, venendo però abbattuto da una pallottola. Prima di morire, consegna all'ufficiale Wilkinson &nbsp;– per una beffa del destino, il marito cornificato della defunta Janet Brickbats &nbsp;– il foglietto di Cavagnari: una lista delle spie russe di stanza in India.
*'''Riedizioni successive:'''
#''L'uomo del Khyber'', collana ''I Grandi del Fumetto'' n. 12, 1995, [[Hobby & Work]]
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*'''Contesto e ambientazione:''' La storia si svolge interamente a [[Mindanao]], nel corso di pochi giorni dell'agosto [[1902]]. Sono gli anni in cui gli [[Stati Uniti]], sotto la presidenza [[William McKinley|McKinley]], stanno cercando di [[guerra filippino-americana|assicurarsi il controllo]] delle Filippine (ufficialmente per "motivi umanitari", al fine di promuoverne l'[[Autodeterminazione dei popoli|autodeterminazione]]), dopo aver contribuito in maniera decisiva a [[Guerra ispano-americana#Filippine|cacciare i vecchi colonizzatori]], gli [[Spagna|spagnoli]].
[[File:Manila646 1899.jpg|thumb|300px|left|Soldati americani a [[Manila]], [[1909]].]]
'''Trama:''' Il tenente Arnold, del XVI fanteria, accompagna il distinto James "Jim" Stappleton &nbsp;– un civile &nbsp;– e l'indigeno Jolo &nbsp;– il servitore di questi &nbsp;– a Bagsak, dove si trova il comando militare statunitense. Stappleton, uomo intelligente e sensibile alla causa dell'indipendenza filippina, vuol rincontrare il suo vecchio amico, il colonnello Harris, che dirige le operazioni nell'area. Il viaggio è drammaticamente fermato da un attacco di ''[[Juramentado|juramentados]]'', ribelli fanatici pronti al martirio a tutti i costi, pur di infliggere danni agli americani. Il plotone di Arnold non subisce molte perdite, ma sul campo rimangono i tantissimi cadaveri degli assalitori, abbattuti dai soldati &nbsp;– con sconcerto di Jim &nbsp;– utilizzando armi caricate con [[Pallottola a espansione|pallottole dum-dum]], ufficialmente messe al bando dal Congresso.<br>
L'arrivo al campo riporta un po' di quiete, e Stappleton ha modo di salutare l'amico Harris. Il molto tempo passato dal loro ultimo incontro ha contribuito però inevitabilmente ad allontanarli: benché non approvi del tutto i metodi del tenente Arnold, Harris è comunque un convinto sostenitore dell'occupazione americana, e Jim se ne rammarica. Il colloquio è interrotto dall'arrivo di un indigeno, che reca una buona notizia: il più importante ''[[datu]]'' (capo) della zona, Mustapha, ha acconsentito a un incontro di pace. Harris invita Stappleton alla cerimonia, che però si rivela una trappola: la polveriera del campo viene fatta saltare il aria, il colonnello è ucciso da un filippino, e Arnold, impiegando una mitragliatrice nuova di zecca caricata con dum-dum, falcidia i ribelli e cattura il ''datu''.<br>
Il giorno dopo, Stappleton si reca nell'ufficio di Arnold, che ormai ha preso il comando, e lo scopre intento a torturare il ''datu''. Sconvolto, lo affronta, ma viene messo K.O. e si risveglia ore dopo, accudito amorevolmente da Jolo. Quando Jim confessa al giovane servitore di averlo scorto la sera prima intento a dare fuoco alla polveriera, Jolo afferra una pistola e gliela punta contro, ma viene abbattuto senza fiatare da Harris, appena entrato nella stanza. Furibondo, Stappleton gli rivela che la pistola era scarica, e gli assicura che finirà davanti alla corte marziale per i suoi crimini: Jim è infatti in segreto un membro della commissione d'inchiesta di [[Isola di Samar|Samar]].
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#''L'uomo delle Filippine'', collana ''La nuova mongolfiera'' n. 22, 1990, [[Editori del Grifo]] (edizione in grande formato a colori)
#''L'uomo delle Filippine'', collana ''I Grandi del Fumetto'' n. 23, 1995, Hobby & Work (riproposizione del volume di ''Un uomo un'avventura'')
#''Ken Parker Collection presenta: Welcome to Springville &nbsp;– L'uomo delle Filippine'', collana ''Ken Parker Collection'' n. 44, 2006, [[Panini Comics]] (edizione in formato tascabile a colori; contiene anche altre storie di Berardi, Milazzo e [[Renzo Calegari]])
 
==''L'uomo del Grande Nord'' (Hugo Pratt)==
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*'''Disegni, soggetto e sceneggiatura:''' [[Hugo Pratt]]
*'''Colori:''' [[Anne Frognier]]
*'''Contesto e ambientazione:''' [[Canada]], [[Territori del Nord-Ovest]], attorno al [[1920|1920]] Nella storia compaiono diversi membri del [[Royal Canadian Mounted Police|corpo di polizia a cavallo canadese]] (''Royal Canadian Mounted Police''), comunemente noti con i soprannomi "Giubbe rosse" o "''Mounties''".
*'''Note:''' ''L'uomo del Grande Nord'' è l'unico fra i quattro albi di Pratt pubblicati in ''Un uomo un'avventura'' presentato effettivamente in anteprima mondiale in collana.<br>Della storia esiste anche un seguito, mai portato a termine (esistono soltanto 19 tavole), intitolato ''Jesuit Joe'', e realizzato dallo stesso Pratt. Le prime 17 tavole furono serializzate a colori (di [[Patrizia Zanotti]]) sulla rivista ''[[Comic Art]]'' nel corso del 1984<ref>''[[Comic Art]]'', dal n. 1 del giugno 1984 al n. 6 del dicembre 1984, [[Comic Art|Editrice Comic Art]]; [[#Bibliografia|Pratt, Petitfaux, 1993, p. 193]]</ref>; le ultime due (lasciate in bianco e nero e mai pubblicate Pratt vivente) sono state invece proposte in successive riedizioni della storia, indicate di seguito<ref>Vennero pubblicate in anteprima mondiale in Francia nel volume ''Jesuit Joe'', 2008, [[Casterman]]; [[#Bibliografia|Pratt, Petitfaux, 2012, p. 223]]</ref>.<br>Nel 1990 uscì, contemporaneamente in Francia per l'editore [[Favre]] e in Italia per le [[Edizioni del Grifo]], una trasposizione della storia sotto forma di romanzo, intitolata anch'essa ''Jesuit Joe'' e curata da [[Paolo Rota (scrittore)|Paolo Rota]] (che aveva già adattato e adatterà in seguito in prosa altri fumetti di Pratt: ''[[Wheeling (fumetto)|Wheeling]]'' ed ''[[El Gaucho (fumetto)|El Gaucho]]''). <br>Infine, il regista [[canadese]] [[Olivier Austen]] trasse dall'opera un lungometraggio, ''[[Jesuit Joe (film)|Jesuit Joe]]'', presentato per la prima volta nel novembre 1991. Pratt collaborò alla produzione e disegnò 21 ''[[storyboard]]'', che nelle intenzioni dovevano espandere la vicenda con scene extra, ma che non furono effettivamente presi in considerazione. Gli ''storyboard'' confluiranno comunque in alcune riedizioni del fumetto, a intervallare le tavole originali (vedi sotto).
'''Trama:''' Jesuit ("[[gesuita]]") Joe &nbsp;– ma il suo vero nome è Joseph Montour Riel, nipote del celebre [[Louis Riel]] – è un ''[[Métis]]'', mezzo ''[[Mohawk]]'' e mezzo francese. Porta la divisa delle Giubbe rosse, ma non è un poliziotto, e l'ha semplicemente trovata in un rifugio. Joe è invece uno psicopatico, capace di alternare momenti di generosità ad altri di violenza eccessiva e gratuita: come quando, attraversando un bosco pieno di uccelli che cantano, li abbatte perché c'è "troppa felicità" nei loro cinguettii.<br>
Il volume è strutturato in maniera episodica, seguendo i suoi vagabondaggi per le distese innevate del Canada. Dopo essersi battuto con alcuni uomini che volevano ucciderlo ed averli scalpati, Joe salva un bambino bianco che stava per essere sacrificato da un indiano suo rapitore; quindi lo affida una coppia di ''[[Inuit]]'' affinché lo accudisca, rifiutando di riconsegnarlo ai genitori biologici perché, se hanno permesso che fosse sequestrato, "non lo meritano".<br>Joe raggiunge in seguito un piccolo insediamento sulle rive di [[Artillery Lake]] e fa visita al parroco locale, padre La Salle. Il meticcio frequentava il suo catechismo quand'era giovane, e si ricorda dei suoi sermoni sulla penitenza: ritenendo che il prelato sia troppo tranquillo, lo pugnala a una mano affinché provi realmente il dolore di cui tanto si riempiva la bocca. Proprio mentre lascia la chiesa, tuttavia, Joe viene avvicinato da un'altra Giubba rossa, che gli affida l'incarico che sarebbe spettato a un tale sergente Fox, il quale però non si vede da giorni: ovvero scortare due criminali, i coniugi Thorpe, fino a [[Fort Resolution]]; Joe apparentemente accetta, ma lungo la strada li libera, affermando di non aver nulla di personale contro di loro.<br>
Il ''Métis'' raggiunge quindi una capanna isolata nel bosco, dove è tenuta prigioniera, da due cercatori d'oro, sua sorella: Joe massacra i rapitori, e spara anche alla donna, colpevole, a suo dire, di essersi concessa ai due bianchi. Poco lontano, assiste in una radura alla tortura di un uomo da parte di alcuni indiani: è Jim Cashel, il padre del bambino salvato tempo addietro da Joe, che da settimane vaga in cerca del piccolo. Gli indiani credono che sia stato lui a eliminare il rapitore loro compagno e vogliono vendicarsi, ma Joe li falcidia e salva il prigioniero; non rivela però a Cashel della sorte del figlio, abbandonandolo in mezzo alla tormenta.<br>
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*'''Disegni, soggetto e sceneggiatura:''' [[Robert Gigi]]
*'''Colori:''' [[Anne Frognier]]
*'''Note:''' Ai tempi dell'apparizione in collana, ''L'uomo del Giappone'' non era un inedito (come gran parte degli altri volumi), ma era già stato effettivamente pubblicato nel corso del 1971 e del 1972 nei [[Paesi Bassi]] nella rivista ''[[Pep (rivista)|Pep]]'', dell'editore [[Oberon (editore)|Oberon]], con il titolo ''Ugaki &nbsp;– De Samoerai''.<br>Il volume è curiosamente l'unico della collana non auto-conclusivo, lasciando nel finale le vicende in sospeso: in effetti, nel 1985 uscì in Francia un seguito, ''Ugaki &nbsp;– L'escrimeur fou'', pubblicato da [[Dargaud]], e proposto in Italia l'anno successivo dall'etichetta [[Sergio Bonelli Editore#Edizioni L'Isola Trovata|L'Isola Trovata]], della stessa [[Sergio Bonelli Editore|CEPIM]] (collana ''Gli Albi di Orient Express'' n. 12, titolo ''Ugaki'').<br>Assieme a ''[[Un uomo un'avventura#L'uomo del New England (Dino Battaglia)|L'uomo del New England]]'' di [[Dino Battaglia]], è anche l'unico album della collana non ambientato nell'[[Ottocento]] o nel [[Novecento]].
*'''Contesto e ambientazione:''' L'album è ambientato negli [[Anni 1630|anni trenta]] dei [[Seicento]], in [[Giappone]], nei pressi di [[Shimabara]]. Fra [[1637]] e [[1638]] si scatenò in quella zona una violenta [[Rivolta di Shimabara|rivolta]] di nobili e ''[[samurai]]'' convertitisi al cristianesimo contro l'esercito dello ''[[shōgun]]'' [[Tokugawa Iemitsu|Tokugawa]], che aveva iniziato a perseguitare proprio i cristiani. L'esito dello scontro, vinto dallo ''shōgunato'', avrebbe portato ai quasi due secoli di [[Sakoku|isolazionismo]] (''sakoku'') dalle influenze straniere.
[[File:Siege of Hara castle.jpg|thumb|left|300px|Un'illustrazione [[giappone|giapponese]] del [[Seicento]] che raffigura l'assedio del [[castello di Hara]], la roccaforte degli [[Rivolta di Shimabara|insorti cristiani]] di [[Shimabara]].]]
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[[File:Flying Tiger art (cropped).jpg|thumb|180px|Lo stemma delle "[[Tigri Volanti]]", creato dai [[Walt Disney Studios]] .]]
*'''Contesto e ambientazione:''' Le vicende si situano fra [[1941]] e [[1942]], in [[Birmania]], nei pressi di [[Yangon]] (o Rangoon). Nel [[Oceano Pacifico|Pacifico]], le avvisaglie della [[Seconda guerra mondiale]] [[Seconda guerra sino-giapponese|erano già incominciate]]: benché non fossero ancora entrati ufficialmente nel conflitto, gli [[Stati Uniti]] avevano iniziato a fornire in maniera discreta aiuti logistici e anche effettivamente militari ai [[Repubblica di Cina (1912-1949)|nazionalisti]] di [[Chiang Kai-shek]] contro gli invasori [[Giappone|giapponesi]], istituendo a tale scopo il corpo d'aviazione di volontari delle "[[Tigri Volanti]]" (''Flying Tigers'').
'''Trama:''' Il pilota Smiley convince l'amico Duke ad arruolarsi assieme a lui nel corpo delle "Tigri Volanti", visto che la paga è molto generosa. Duke lavorava anch'egli come pilota &nbsp;– acrobatico –, ma la sua carriera si è interrotta a causa di uno stupido incidente provocato dall'ex-fiamma, la svampita Rosie. Per una beffa della sorte, arrivati nella base di Rangoon Duke scopre tuttavia con disperazione che anche Rosie si è arruolata, come infermiera. Comunque, i mesi passano in fretta: sia Duke sia Smiley sono piloti eccezionali, e riescono ad abbattere con successo numerosi aerei giapponesi, a dispetto del fatto che gli apparecchi americani siano meno performanti.<br>
Un giorno, mentre è in congedo a Rangoon, Duke conosce una giovane e bella cinese, simpatizzante dei giapponesi, che cerca di corromperlo per rivelargli informazioni sugli americani. L'arrivo di Smiley e Rosie le rompe le uova nel paniere, e la donna scappa, con grande dispiacere di Duke, che &nbsp;– forse &nbsp;– avrebbe volentieri ceduto. I tre tornano al campo, con Duke visibilmente arrabbiato, proprio mentre la base è sotto attacco: saliti sugli apparecchi, Duke e Smiley affrontano i nemici, ma il primo ha altri pensieri per la testa, e la sua negligenza fa sì che l'aereo dell'amico venga abbattuto, e Smiley ucciso.<br>
Anche quello di Duke è colpito, ma il pilota riesce a paracadutarsi, venendo però catturato da un drappello di giapponesi, che lo porta nella tenuta della giovane ragazza conosciuta a Rangoon. La cinese inizia a torturarlo, ma l'intrepida Rosie, sfidando ogni buon senso per amore di Duke, riesce a penetrare da sola nel complesso e a salvare l'amato. I due si rimettono insieme, e Duke giura che d'ora in poi combatterà in nome dell'amico caduto.
*'''Riedizioni successive:'''