Rivoluzione ungherese del 1956: differenze tra le versioni

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Il [[Praesidium]] del Comitato Centrale del [[PCUS]] cercò di sostenere un governo ungherese che fosse controllato da un partito amico. Alla fine di ottobre il governo Nagy si era spinto ben oltre i limiti accettabili dal PCUS. Per la maggioranza del Praesidium, le istanze del controllo dei lavoratori in Ungheria erano incompatibili con la propria idea di [[socialismo]] e dovevano essere eliminate. Le relazioni internazionali sovietiche nell'[[Europa centrale]] non erano dettate solo dal desiderio di esercitare un'egemonia di stampo imperiale, ma anche dalla paura di un'invasione da ovest. Queste paure erano radicate profondamente nella politica estera sovietica: risalivano alla guerra civile e a quella con la [[Polonia]] negli [[anni 1920]]. Fu comunque l'invasione tedesca dell'[[URSS]] nel [[1941]], aiutata dallo Stato ungherese, che cementò il concetto sovietico di un necessario cuscinetto difensivo di Stati alleati in Europa Centrale.
 
Dal punto di vista del gruppo dirigente sovietico di quel tempo, va citata la causa probabilmente determinante della decisione di effettuare l'invasione - idea osteggiata fino all'ultimo da [[Anastas Ivanovič Mikojan|Mikojan]] - e cioè la paura di [[Nikita Chruščёv|Chruščёv]] di essere rovesciato dagli [[Stalinista|stalinisti]] ([[Vjačeslav Michajlovič Molotov|Molotov]], ad esempio), che già mordevano il freno e che difficilmente gli avrebbero perdonato di avere "perso l'Ungheria". Questa paura era assai più giustificata delle vecchie e tradizionali visioni staliniste dell'"accerchiamento" e che non erano così presenti in un Chruščёv, convinto della possibilità della coesistenza pacifica. Non c'è dubbio che Molotov avrebbe tentato di rovesciarlo in tale evenienza, facendo appello certamente alle "antiche paure" per raccogliere attorno a sé l'Armata rossa, che pullulava ancora di ufficiali che dovevano la loro carriera a [[Stalin]].
 
Nel [[1956]] c'era inoltre il timore diffuso, e reale, di un dilagare a macchia d'olio del "fenomeno Ungheria", un effetto domino, com'è stato scritto. C'erano state manifestazioni di massa a [[Varsavia]] (Polonia) in appoggio della rivoluzione ungherese, e anche in [[Romania]] in diversi luoghi ebbero luogo manifestazioni di protesta. Sempre in Romania, in [[Transilvania]], nell'Università Bolyai di [[Cluj]] si era costituito un "movimento studentesco" al quale aderivano molti docenti iscritti al partito. Il tutto somigliava molto ai prodromi della rivoluzione ungherese. Il [[KGB]] riferiva che in [[Repubblica Socialista Cecoslovacca|Cecoslovacchia]], a [[Bratislava]] ed altri centri di provincia, dove avevano luogo manifestazioni studentesche, c'era una "crescente ostilità e sfiducia nell'Unione Sovietica".