Rivoluzione ungherese del 1956: differenze tra le versioni

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[[Imre Nagy]], [[Pál Maléter]] e il giornalista [[Miklós Gimes]] vennero processati e giustiziati in gran segreto dal governo di Kádár il 16 giugno [[1958]], dopo un processo a porte chiuse durato cinque giorni. Jozsef Szilagyi, capo della segreteria di Nagy, era già stato giustiziato due mesi prima.
 
Il [[Primate (ecclesiastico)|Primate]] cattolico d'Ungheria, il cardinale [[József Mindszenty]] trovò rifugio nella sede della rappresentanza diplomatica statunitense a Budapest, dove sarebbe rimasto per ben quindici anni. Altre esecuzioni avvennero a più riprese. Le stime della [[Central Intelligence Agency|CIA]], pubblicate negli [[anni 1960|anni'60]], parlano approssimativamente di 1.200 esecuzioni.
 
Nel [[1963]] la gran parte dei [[prigioniero politico|prigionieri politici]] sopravvissuti della rivoluzione ungherese del 1956 furono rilasciati dal governo di János Kádár.