Disordini craniomandibolari: differenze tra le versioni

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La prevalenza dei DCM nella popolazione generale è molto alta: si stima che 3 persone su 4 presentino almeno un segno clinico e che 1 persona su 3 presenti almeno un sintomo<ref>Okeson 1996</ref>. Si è evidenziato un picco di prevalenza tra i 20 e i 40 anni e le donne ne sono affette circa 4 volte più degli uomini.
In ogni caso, i DCM costituiscono il più delle volte condizioni cliniche benigne, autolimitanti e che non producono danni irreversibili né alla muscolatura masticatoria né alle articolazioni temporomadibolari. Per questo motivo, a fronte di una prevalenza elevata, solo una piccola percentuale di pazienti necessita effettivamente di terapia. È comunque opportuno, in presenza di dolore o disfunzione, sottoporsi ad un esame clinico specialistico per escludere la presenza di altre patologie che, sebbene rare, possono essere gravi e invalidanti.
La maggiore frequenza nel sesso femminile è legata al fatto che nelle donne è presente una maggiore lassità dei legamenti correlata al tasso ormonale.
Infatti la maggior parte dei pazienti che soffrono di DCM sono donne in età fertile. Dopo la menopausa le donne tendono a soffire molto meno di DCM.
 
== Eziopatogenesi ==