Palazzo Te: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m dati su wikidata
Sposto a Museo civico di Palazzo Te nuova voce.
Riga 1:
{{Edificio civile
{{Museo}}
|nome edificio = Palazzo Te
 
|immagine = 39PalazzoTe.jpg
|didascalia =
|paese = ITA
|divamm1 =
|città = Mantova
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è ambigua -->
|indirizzo = Via Te, 13
|latitudine =
|longitudine =
|stato = <!-- di default è "in uso" -->
|periodo costruzione = 1524-1534
|inaugurazione =
|demolito =
|distrutto =
|ricostruito =
|stile =
|uso = museo
|altezza =
|altezza antenna/guglia =
|altezza tetto =
|altezza ultimo piano =
|piani =
|area calpestabile =
|ascensori =
|costo =
|architetto = [[Giulio Romano]]
|ingegnere =
|appaltatore = [[Federico II Gonzaga]]
|costruttore =
|proprietario =
|committente =
|Zoom mappa =
}}
[[File:Palazzo Te - Veduta del giardino interno.jpg|thumb|La loggia d'onore e sullo sfondo l'emiciclo dell'esedra]]
 
Il '''palazzo Te''' è un edificio storico e monumentale di [[Mantova]].
 
Costruito tra il [[1524]] e il [[1534]] su commissione di [[Federico II Gonzaga]], è l'opera più celebre dell'[[architetto]] italiano [[Giulio Romano]]. Il complesso è oggi sede del [[Museo civico di Palazzo Te|museo civico]] e, dal [[1990]], del Centro internazionale d'arte e di cultura di Palazzo Te che organizza mostre d'arte antica e moderna e di architettura.
 
==Nome==
Line 107 ⟶ 140:
 
==Museo Civico==
{{vedi anche|Museo civico di Palazzo Te}}
Le occupazioni spagnole, francesi e austriache e le varie guerre fecero sì che nel corso degli anni il palazzo venisse utilizzato come caserma e i giardini come accampamenti per le truppe depauperando le sale e distruggendo alcune sculture (sulle pareti della sala dei Giganti rimangono tutt'oggi visibili i graffiti e le incisioni con nomi e date di un passato poco glorioso per il monumento).
La proprietà della villa dalla famiglia Gonzaga passa, tranne il breve periodo della dominazione napoleonica, al governo austriaco sino al [[1866]] quando viene acquisita dallo Stato Italiano. Nel [[1876]] l'edificio diviene proprietà del Comune di Mantova. Dopo parecchi restauri il palazzo restituisce oggi, con le sue sale e i giardini, un incantevole tuffo nella creatività di Giulio Romano e nell'importanza della corte dei Gonzaga. Grazie al riassestamento dell'[[orangerie]], dove venivano coltivati arance e limoni, è stato creato un vasto ambiente adibito a luogo di esposizioni temporanee. Ma ulteriore scopo dell'impegno delle istituzioni cittadine era di ricavare in Palazzo Te un museo affinché fossero ospitate almeno una parte delle collezioni civiche. Lo spazio espositivo permanente fu ricavato nelle sale al piano superiore.
Quattro sono le collezioni esposte:
 
*'''Sezione Gonzaghesca'''
La sezione è costituita da materiali legati prevalentemente alla storia mantovana di età gonzaghesca ([[1328]]-[[1707]]): una ''Collezione Numismatica'' costituita da 595 monete prodotte dalla [[Zecca di Mantova]], una collezione di coni e punzoni, l'antica serie di pesi e misure dello Stato di Mantova e una raccolta di 62 medaglie dei Gonzaga e di illustri personaggi mantovani.
*'''Donazione "Arnoldo Mondadori"'''
La sezione è costituita da diciannove dipinti di [[Federico Zandomeneghi]] ([[1841]]-[[1917]]) e da tredici di [[Armando Spadini]] ([[1883]]-[[1925]]), raccolti da [[Arnoldo Mondadori]] e donati nel [[1974]] dagli eredi dell'editore di origine mantovana. Sono ben nove i dipinti della collezione prestati per la grande mostra ''L'impressionismo di Zandomeneghi,'' ideata al decorrere del centenario della morte del pittore veneziano. Le nove opere esposte a [[Padova]] in [[Palazzo Zabarella]] sono: ''La cuisinière'' (La cuoca), 1881, olio su tela; ''Corsage bleu'' (Il giubbetto blu), 1884, pastello su carta incollata su cartoncino; ''Femme au bar'' (Al caffè), 1884, olio su tela; ''Femme qui s'étire'' (Il risveglio), 1895, pastello su carta; ''L'attente'' (L'attesa), 1896-1898, pastello su carta applicata su cartoncino; ''Rêverie'' (Fantasticheria), 1893 - 1900, olio su tela; ''Fanciulla con fiori gialli'', 1900 - 1905, pastello su carta incollata su cartoncino; ''La fête'' (Bambina con il mazzo di fiori), 1894, olio su tela; ''Nature morte: pommes'' (Natura morta con mele), 1917, olio su tela.<ref>{{Cita news|nome=|autore=|titolo=Collaborazione al via tra i Musei civici e la Fondazione Bano|pubblicazione=Gazzatta di Mantova|data=4 ottobre 2016|p=27}}</ref>
*'''[[Raccolta egizia Giuseppe Acerbi]]'''
[[Giuseppe Acerbi]] ([[1773]]-[[1846]]), Console Generale d'[[Austria-Ungheria|Austria]] in [[Egitto]], partecipò nel [[1829]] ad alcune fasi della celebre spedizione archeologica condotta da [[Jean François Champollion]]. Costituì un'importante raccolta di materiali archeologici, 500 pezzi che nel [[1840]] donò alla città di Mantova. Ora la sua collezione è interamente esposta in Palazzo Te.
*'''Collezione Mesopotamica "Ugo Sissa"'''
La collezione costituita da [[Ugo Sissa]], architetto e pittore mantovano ([[1913]]-[[1980]]), capo architetto a [[Bagdad]] tra il [[1953]] e il [[1958]], consta di circa 250 pezzi d'[[arte mesopotamica]] databili tra la fine del VI millennio a.C. e la fine del I millennio d.C.
 
==Galleria d'immagini==