Pittura su tavola: differenze tra le versioni

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===Doratura===
Se l'opera prevedeva la doratura si stendeva sulla parte da dorare uno strato di [[bolo]], cioè un'argilla rossastra sciolta con acqua e chiara d'uovo. Esiste anche una preparazione in terra verde, usata per esempio nel Nord-Italia. La [[foglia d'oro]] veniva poi applicata per rettangoli che venivano "soffiati" (a causa dell'estrema leggerezza del materiale sottilissimo) su un pennello ed appoggiata sulla superficie con il bolo dopo averla bagnata con acqua e pochissima colla animale. La foglia applicata sulla tavola e dopo l'asciugatura veniva poi schiacciata con il brunitore, una sorta di pennello con una pietra d'[[agata (minerale)|agata]] appiattita, arrotondata e levigata all'estremità, che dava alla foglia un aspetto lucido e metallico. Poi si procedeva a rimuovere le parti in eccesso. Questo tipo di doratura è chiamata "a guazzo". Spesso l'oro veniva poi inciso, soprattutto nelle aureole, con rotelle e punzoni.
 
=== Pastiglia ===
Una tecnica accessoria era la lavorazione a [[pastiglia]]. Si trattava di una specie di stucco, che poteva essere plasmata o incisa con rotelle e punzoni. Serviva dare un risalto alle [[aureole]] con la marcatura dei raggi o talvolta l’incisione di scritte. Anche eventuali gioielli presenti sulle figure potevano essere cosi posti in leggero rilievo. Sugli sfondi poteva essere usata per variarli con una leggera tramatura o con l’aggiunta di più decisi motivi vegetali.
 
===Disegno e tinte===