Acerra: differenze tra le versioni

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== Storia ==
La città, fra le più antiche della [[Campania]]<ref>{{Cita libro|autore=[[Gaetano Caporale "]]|titolo=Memorie storico-diplomatiche della città di Acerra e dei Conti che la tennero in feudo" Tip.|editore=Tipografia Jovene, |città=Napoli |data=1890}}</ref>, fu abitata sin dall'epoca preistorica<ref>età[[Età del rame]].</ref> per la presenza di ricca vegetazione, fauna e numerosi corsi d'acqua.<ref name="Treccani"/> In base a recenti ricerche archeologiche probabilmente fu fondata dagli [[Ausoni]], in seguito fu chiamata dagli [[Osci]] ''Akeru'' (''Acerrae'' è il nome [[Lingua latina|latino]]), e fece più tardi parte della [[Dodecapoli etrusca|Dodecapoli]] [[Osci|osca]] o [[Civiltà etrusca|etrusca]] della Campania.<ref name="Treccani">{{Treccani|/enciclopedia/acerra_(Enciclopedia-Italiana)/|accesso=8 maggio 2020|autore=C. Co., A. Gal. e A. M.|data=1929}}</ref> Nel [[332 a.C.]] ricevette per prima nelle province romane la ''[[civitas sine suffragio]]'', ossia la [[cittadinanza romana]] senza diritto di voto.<ref name="Treccani"/>
[[File:Bosco di acerra.JPG|upright=1.4|thumb|Bosco di Acerra in una stampa del 1800.<ref name="Poli">trattaTratta da poliorama''[[Poliorama pittorescoPittoresco]]''.</ref>]]
Rimase fedele a Roma durante la [[seconda guerra punica]] e fu assediata nel [[216 a.C.]] da [[Annibale]] che la distrusse parzialmente.<ref name="Treccani"/> Fu ricostruita nel [[211 a.C.]] Durantee, durante la [[guerra sociale]], fu nuovamente assediata da [[Gaio Papio Mutilo]], ma fu difesa dal console [[Lucio Giulio Cesare (console 90 a.C.)|Lucio Giulio Cesare]].<ref name="Treccani"/> Divenne ''Municipium[[Municipio (storia romana)|municipium]]'' e nel [[22 a.C.]] sotto l'Imperatoreimperatore [[Augusto]] divenne [[Colonia romana|colonia]] per i [[Veterano (storia romana)|veterani]].<ref name="Treccani"/> Fu menzionata dal poeta latino [[Publio Virgilio Marone]] nel secondo libro delle ''[[Georgiche]]'' (v. 225): egli la definì ''"vacuis... Acerris"'', ovvero "(per la) deserta... Acerra", a causa dell'impaludamento frequente del fiume [[Clanio]].<ref name="Treccani"/>
 
Alcune iscrizioni pervenuteci attestano l'esistenza di culti e forse di templi dedicati a [[Iside]], [[Serapide]] ed [[Eracle]].<ref name="Treccani"/> La presenza di un [[anfiteatro]] era stata ipotizzata al di sotto del Castello, ma sotto le antiche scuderie si sono rinvenute tracce delle strutture di un [[Teatro romano (architettura)|teatro]] risalente al II secolo a.C.<ref name="Treccani"/> La città di Acerra è anche sede [[diocesi di Acerra|vescovile]], già dall'[[XI secolo]].<ref name="Treccani"/>
 
=== Contea Normanna ===
[[File:Contea.JPG|upright=1.4|thumb|Castello Baronale di Acerra in una stampa del [[XIX secolo|1800]].<ref name="Poli "/>]]
Fu [[Ducato di Benevento|dominio longobardo]], con la costruzione di un castello ([[826]]), poi distrutto da [[Bono di Napoli|Bono]], [[Ducato di Napoli|Duca di Napoli]].<ref name="Treccani"/> Fu quindi saccheggiata dai [[Saraceni]] intorno all'[[881]].<ref name="Treccani"/> In seguito divenne dominio [[Normanni|normanno]]: il castello fu ricostruito e la città divenne [[contea di Acerra|contea normanna]], e sede [[Diocesi di Acerra|vescovile]] nell'XI sec.<ref Nelname="Treccani"/> [[1818]] la diocesi fu aggregata a quella di [[Sant'Agata de' Goti]] e di nuovo distaccata nel [[1855]]. Ad essa appartenevano molti casali tra cui quello di [[Pomigliano d'Arco]], [[Brusciano]], [[Marigliano]], [[Mariglianella]], [[Ottaviano (Italia)|Ottaviano]], (fatti rientrare oggi nell'area nolana) e [[Licignano di Napoli|Licignano]] (oggi parte del territorio di [[Casalnuovo di Napoli]]). Tra i [[conti di Acerra]], sotto il dominio normanno, si ricordano i de Medania.
 
Nel [[1818]] la diocesi fu aggregata a quella di [[Sant'Agata de' Goti]] e di nuovo distaccata nel [[1855]].<ref name="Treccani"/> Ad essa appartenevano molti casali tra cui quello di [[Pomigliano d'Arco]], [[Brusciano]], [[Marigliano]], [[Mariglianella]], [[Ottaviano (Italia)|Ottaviano]], (fatti rientrare oggi nell'area nolana) e [[Licignano di Napoli|Licignano]] (oggi parte del territorio di [[Casalnuovo di Napoli]]).<ref name="Treccani"/> Tra i [[conti di Acerra]], sotto il dominio normanno, si ricordano i de Medania.<ref name="Treccani"/>
Sotto il dominio di [[Hohenstaufen|Svevi]], [[Angiò|Angioini]] e [[Aragona|Aragonesi]] sono stati conti e marchesi di Acerra i [[D'Aquino (famiglia)|d'Aquino]], gli [[Origlia]] e poi i [[Nolasco]], antica famiglia del [[Regno di Francia]]. Essendo frequentemente inondato dall'antico fiume [[Clanio]], il territorio di Acerra era poco salubre e la zona veniva abbandonata per alcuni periodi dell'anno; la popolazione si spostava nelle colline circostanti, per farvi ritorno, appena gli eventi climatici lo permettevano.
 
Sotto il dominio di [[Hohenstaufen|Svevi]], [[Angiò|Angioini]] e [[Aragona|Aragonesi]] sono stati conti e marchesi di Acerra i [[D'Aquino (famiglia)|d'Aquino]], gli [[Origlia]] e poi i [[Nolasco]], antica famiglia del [[Regno di Francia]].<ref name="Treccani"/> Essendo frequentemente inondato dall'antico fiume [[Clanio]], il territorio di Acerra era poco salubre e la zona veniva abbandonata per alcuni periodi dell'anno; la popolazione si spostava nelle colline circostanti, per farvi ritorno, appena gli eventi climatici lo permettevano.<ref name="Treccani"/>
A partire dal [[XVIII secolo]] una serie di imponenti bonifiche - come la costruzione di canali per il deflusso delle acque - ha migliorato la situazione anche dal punto di vista agricolo-economico, permettendo alla zona di diventare una tra le più fertili della Campania: a ciò si deve il notevole aumento della popolazione e la costruzione di nuovi quartieri. Non a caso, alla fine del XVIII secolo, i Borbone in località Calabricito vi fecero erigere un casino di caccia, poiché la limitrofa zona boscosa era ricca di ogni tipo di selvaggina. La città fino al [[1927]] fece parte della [[Terra di Lavoro|provincia di Terra di Lavoro]].
 
[[File:Sfondo cattedrale di acerra.jpg|thumb|upright= 1.3|Veduta aerea di Acerra, sullo sfondo il Duomo]]
A partire dal [[XVIII secolo]] una serie di imponenti bonifiche - come la costruzione di canali per il deflusso delle acque - ha migliorato la situazione anche dal punto di vista agricolo-economico, permettendo alla zona di diventare una tra le più fertili della Campania: a ciò si deve il notevole aumento della popolazione e la costruzione di nuovi quartieri.<ref name="Treccani"/> Non a caso, alla fine del XVIII secolo, i [[Borbone delle Due Sicilie|Borbone]], in località Calabricito, vi fecero erigere un casino di caccia, poiché la limitrofa zona boscosa era ricca di ogni tipo di selvaggina.<ref name="Treccani"/> La città fino al [[1927]] fece parte della [[Terra di Lavoro|provincia di Terra di Lavoro]].<ref name="Treccani"/>
 
[[File:Sfondo cattedrale di acerra.jpg|thumb|upright= 1.3|Veduta aerea di Acerra, sullo sfondo il Duomo.]]
 
=== Simboli ===
: [[File:Cattedrale - vista piazza - Acerra.JPG|thumb|Duomo di Acerra: la facciata in stile neoclassico.]]
Stemma: d'azzurro, al giglio fiorentino d'argento, sormontato da una corona ducale, con una stella d'oro nel campo.
Decreto dell'8 dicembre [[1951]].