I Viceré: differenze tra le versioni

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== Trama ==
[[File:De Roberto F.jpg|thumb|Busto di [[Federico De Roberto]]|alt=]]
Il romanzo è diviso in tre parti, ciascuna delle quali è divisa in nove capitoli. La '''prima parte''' inizia nel [[1855]] con la morte della principessa Teresa Uzeda di Francalanza, crudele e dispotica, che nomina eredi due figli il primogenito Giacomo e il prediletto terzogenito Raimondo, lasciando solo legati minori agli altri figli: Angiolina e Lodovico, monaci, Chiara, moglie del marchese di Villardita, Ferdinando e Lucrezia, non sposati. Mentre in famiglia sorgono contrasti sulla divisione dell'eredità, il principino Consalvo, figlio di Giacomo, viene mandato a studiare al ricco [[Monastero di San Nicolò l'Arena|convento di San Nicola]]. Raimondo si innamora di donna Isabella Fersa, mentre Lucrezia si invaghisce del giovane avvocato liberale Benedetto Giulente. Con lo [[sbarco dei Mille]] in Sicilia, lo zio Gaspare si rende popolare presso i rivoluzionari. Benedetto Giulente si unisce ai [[garibaldino|garibaldini]] e viene ferito nella [[battaglia del Volturno]], e rientra a [[Catania]] accolto da eroe; superando le resistenze della famiglia, sposa Lucrezia. Chiara, finalmente incinta dopo lunga attesa, partorisce un feto mostruoso che muore subito. Dopo il [[Plebisciti risorgimentali|plebiscito]] che sancisce l'unione al Regno d'Italia, Gaspare nel [[1861]] viene eletto deputato, carica che sfrutterà per arricchirsi.
 
La '''seconda parte''' segue le vicende della famiglia fino al [[1870]]. Raimondo abbandona la moglie Matilde; grazie alla loro influenza gli Uzeda ottengono l'annullamento del suo matrimonio e di quello di donna Isabella, che Raimondo sposa subito dopo. La cugina Graziella, dopo la morte del marito, frequenta assiduamente casa Uzeda e sposa Giacomo non appena questi resta vedovo. Nel [[1867]] il convento di San Nicola viene [[Eversione dell'asse ecclesiastico|soppresso]], e Blasco investe le ricchezze sottratte al convento in buoni del tesoro e in terreni già appartenuti al convento stesso; per convenienza si converte al liberalismo e diventa sostenitore del nuovo Stato, fino a festeggiare per strada la [[presa di Roma]]. Consalvo, finalmente uscito dal convento, conduce vita sregolata e i rapporti tra lui e il padre peggiorano. Ferdinando, gravemente malato di corpo e di mente, muore.