Centro sociale: differenze tra le versioni

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==Descrizione==
=== IUn'impronta centri politicipolitica ===
I centri sociali rappresentano inoltre un fenomeno di aggregazione politica extraistituzionale nato nell'alveo culturale della dell'[[estrema sinistra extraparlamentare]]. I primi centri sociali, nati come luogo di aggregazione di militanti politici, nascono alla fine deglinegli [[anni 1970|anni settanta]] in vari paesi {{Citazione necessaria|sulla base, in Italia, dell'esperienza dei circoli del proletariato giovanile.}}
 
IlIn Italia, il fenomeno è cresciuto nel corso degli [[anni 1980|anni ottanta]] e [[anni 1990|novanta]] tanto da divenire endemico su tutto il territorio nazionale ed identificativo del mondo della [[controcultura]] giovanile politicamente schierata. Prassi consuetudinaria dei centri sociali è quella della cosiddetta "riappropriazione (o liberazione) degli spazi", che consiste nell'occupazione di stabili spesso dismessi. In tempi più recenti gli enti locali hanno cominciato a legalizzare alcuni centri sociali occupati affidandoli agli occupanti stessi (oppure ad assegnare stabili ad associazioni senza dimora che ne fanno uso), in modo da responsabilizzarne i "gestori".
 
L'attivismo nato nell'area dei centri sociali di questo tipo si è conquistato nel tempo un certo peso sulla scena politica nazionale, tanto che la locuzione "centri sociali" è entrata a far parte del linguaggio politico corrente, in quanto identificativa della militanza di [[estrema sinistra]] riconducibile a queste realtà. Durante gli anni duemila, sebbene centri sociali politicamente posizionati dal [[centrodestra]] all'[[estrema destra]] esistano fin dagli anni ottanta<ref name="ReferenceA">Domenico Di Tullio, ''Centri sociali di destra: occupazioni e culture non conformi'', Castelvecchi, Roma, 2006</ref>, hanno cominciato ad acquisire peso politico anche i centri sociali di questa parte politica, grazie ad una maggiore capacità comunicativa ed all'abbassamento delle tensioni politiche proprie dei decenni precedenti.