Antropocentrismo: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Ciao bella rega.Aspetto che accomuna le più rilevanti posizioni filosofiche occidentali apparse prima della metà del [[XX secolo]] è la tendenza ad assumere una prospettiva ''human-centered'', incapace cioè di decentrare la riflessione etica, ontologica ed epistemologica dagli agenti umani.
 
Un primo esempio di concezione ''antropocentrica'' si ha nel [[V secolo a.C.]] con [[Socrate]] e i [[Sofismo|sofisti]]. I filosofi [[presocratici]] si interessavano principalmente della natura circostante. Con Socrate e i sofisti, invece, l'attenzione si sposta sull'[[Essere umano|uomo]]. [[Protagora]] diceva che ''l'uomo è la misura di tutte le cose'', ponendo quindi l'essere umano come criterio al centro dell'universo. ''[[Conosci te stesso]]'', diceva Socrate, proprio indicando la superiorità della conoscenza dell'uomo stesso rispetto alla conoscenza della natura. Dopo questi filosofi, tutti si occuparono di studiare l'uomo, quasi tralasciando lo studio di come sia nato l'[[universo]], argomento di cui si erano occupati tutti i presocratici.
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Il più grande colpo contro la prospettiva antropocentrica viene sferrato nel 1859 ad opera di [[Charles Darwin]], che nel saggio ''[[L'origine delle specie]]'' esporrà il meccanismo della selezione naturale, del quale l'uomo sarebbe un prodotto casuale assieme alle altre creature che convivono con noi nel nostro pianeta.
 
 
== Diffusione e limiti ==
Bisogna precisare che l'antropocentrismo è una caratteristica peculiare delle [[Eurasia|civiltà euroasiatiche]]: le culture africane, precolombiane e aborigena non contemplano tale visione del cosmo, per cui è probabile che le visioni antropocentriche del mondo siano inevitabili in tutte le civiltà che sviluppano un certo livello tecnologico, con relativa antropizzazione del territorio.