Scavi archeologici di Pompei: differenze tra le versioni

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I ritrovamenti a seguito degli [[Scavo (archeologia)|scavi]], iniziati per volere di [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]], sono una delle migliori testimonianze della [[Storia romana|vita romana]]<ref>{{Cita|Stefano Giuntoli|p.7|Stefano Giuntoli}}.</ref>, nonché la [[città]] meglio conservata di quell'epoca. La maggior parte dei reperti recuperati (oltre a semplici suppellettili di uso quotidiano anche [[affresco|affreschi]], [[Mosaico|mosaici]] e [[Statua|statue]]) è conservata al [[museo archeologico nazionale di Napoli]], ed in piccola quantità anche nell'[[Antiquarium di Pompei]]<ref name="Pagina 12">{{Cita|Stefano Giuntoli|p.12|Stefano Giuntoli}}.</ref>; proprio la notevole quantità di reperti è stata utile per far comprendere gli usi, i [[Folclore|costumi]], le [[Nutrizione|abitudini alimentari]] e l'[[arte]] della vita di oltre due millenni fa.
 
Il sito di Pompei, nel 20162019, ha superato i tre milioni di visitatori, per la precisioneregistrato 3&nbsp;209&nbsp;089<ref>{{cita web|url=http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=Visitatori+2016&idSezione=7151|titolo=Dati937 dei468 visitatori nei siti vesuviani per l'anno 2016|accesso=17 gennaio 2017|urlarchivio=[https://webwww.archive055firenze.orgit/webart/20170118052332195935/http://wwwTop-30-dei-musei-italiani-Uffizi-al-secondo-posto#.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=Visitatori+2016&idSezione=7151|dataarchivio=18 gennaio 2017|urlmorto=sì}}</ref>,XsF689ZxeUk] risultando il terzo sito museale statale più visitato in Italia dopo il [[Pantheon (Roma)|Pantheon]] e il circuito archeologico del [[Colosseo]], [[Foro Romano]] e [[Palatino]]<ref>{{cita web|url=http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/feed/pdf/Tabella-imported-64702.pdf|titolo=Dati visitatori dei siti museali italiani statali nel 2016|accesso=17 gennaio 2017|formato=pdf}}.</ref>. e ''Le Gallerie degli Uffizi'' ( [[Galleria degli Uffizi]] , [[Corridoio Vasariano]], [[Palazzo Pitti]] e [[Giardino di Boboli]])

Nel [[1997]], per preservarne l'integrità, le rovine, gestite dalla Soprintendenza Pompei, insieme a quelle di [[Scavi archeologici di Ercolano|Ercolano]] ed [[Scavi archeologici di Oplonti|Oplonti]], sono entrate a far parte della [[lista dei patrimoni dell'umanità]] dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura|UNESCO]]<ref name="UNESCO">{{cita web|url=http://whc.unesco.org/en/list/829|titolo=Scheda dell'UNESCO|accesso=16 gennaio 2012}}</ref>.
 
== Storia ==