Michail Illarionovič Kutuzov: differenze tra le versioni

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==== La fuga francese e la vittoria finale di Kutuzov ====
Napoleone cadde nel tranello ordito dai russi: concordato con il comando avversario l'ingresso nella città senza resistenza da parte dell'esercito francese in cambio della concessione di un'evacuazione indisturbata, entrò trionfalmente la notte del 14 settembre nel [[Cremlino]], ma la notte successiva scoppiarono dappertutto violenti incendi, appiccati da coraggiosi cittadini rimasti su ordine del governatore civile della città, conte Rostopčin. A questo punto, Bonaparte ebbe intenzione di proseguire ancora ma i suoi consiglieri lo riportarono alla ragione, dando inizio alla ritirata che costò la vita a più di tre quarti dell'esercito. Durante la fuga dei nemici Kutuzov guidò l'esercito nella battaglia di Maloyaroslavets, nella quale, dal punto di vista strategico, ebbe certamente la meglio; infatti, lo scontro fece perdere tempo ed energie preziose alle truppe di Napoleone, che ottennero sì una leggera vittoria sul campo, ma non riuscirono poi, in buona parte, a ritornare vive in patria.
 
A novembre si combatterono le ultime battaglie. Tra il 15 ed il 18 novembre, nella [[battaglia di Krasnoi]], Kutuzov non portò a fondo il colpo contro le truppe francesi in massima parte sbandate; nonostante il fatto che a fronte di 5.000 russi caduti sul campo, ben 20.000 francesi furono uccisi, ed altrettanti, se non di più, furono fatti prigionieri, l'esercito francese poté continuare la propria ritirata quasi indisturbato, fino ad attraversare, a fine mese, il fiume e le paludi della Beresina, laddove, secondo i piani elaborati dalla corte dello Zar, avrebbe dovuto rimanere intrappolato tra le armate russe provenienti da nord e da sud ed inseguite da Kutuzov. Per la battaglia di Krasnoi, che legittimava la sua gestione delle varie fasi del conflitto, ricevette dal re Alessandro il titolo di ''Sua eccellenza [[principe]] di [[Smolensk]]''.