Giovanni Angelo Borroni: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Egli fu allievo del pittore [[Angelo Massarotti]], e successivamente di [[Robert De Longe]]. Resosi indipendente dai propri maestri, venne supportato notevolmente dalla [[Crivelli (famiglia)|famiglia Crivelli]], e venne impiegato diversi anni negli ornamenti pittorici dei loro palazzi. Egli dipinse anche molti affreschi per diverse chiese a [[Cremona]] ed a [[Milano]]. Nel [[Duomo di Milano]] dipinse un ''San Benedetto nell'atto di intercedere per la città''. Egli dipinse anche affreschi a tema mitologico per il [[Palazzo Brentano]] di [[Corbetta]], assieme a [[Mattia Bortoloni]] ed a [[Giovanni Antonio Cucchi]], col quale collaborò anche a [[Villa Alari]] a [[Cernusco sul Naviglio]] e, a [[Palazzo Mezzabarba]] di [[Pavia]] ed a [[Palazzo Clerici]] a [[Milano]]. Borroni dipinse anche la ''Gloria di sant'Omobono'' ([[1755]]) nella cupola della chiesa dedicata a [[Sant'Omobono|allo stesso]] di [[Cremona]], e anche una bella tela raffigurante il ''Martirio di San Bartolomeo'' nella [[Chiesa di San Sisto (Piacenza)]]. Nel santuario della Madonna di Caravaggio in [[Codogno]] è presente una tela che rappresenta San Michele Arcangelo a lui attribuita. Interessante fu la collaborazione con [[ Sebastiano Galeotti]] in numerose chiese sia a Piacenza che a Codogno.
 
==Bibliografia==