Programmi dell'accesso: differenze tra le versioni

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Il tema della sigla è tratto dai brani ''Overture'' e ''I'm Free'' dell'album ''[[Tommy (album)|Tommy]]'' degli [[The Who|Who]] Tale sigla era inizialmente caratterizzata dall'animazione di un volatile stilizzato azzurro realizzato da Michele Spera e sostituito dal 1986 dalla lunga ripresa di un gabbiano, sul mare e nel tramonto. Durante la trasmissione compariva in basso a destra il logo dei ''Programmi dell'accesso'' (una lettera "A" inclusa in un quadrato), che sostituiva la scritta RAI per tutta la durata della puntata.
 
ADa metà degli anni ottanta e fino agli inizi degli anni novanta, ''Spaziolibero'' fu trasmesso anche alla radio il lunedì su [[Rai|Radio 1]] alle 13:20 e il sabato su [[Rai|Radio 2]] alle 09:06 circa.
 
Andò in onda sulle reti [[Rai]] dal [[1977]] al [[1995]], venendo poi sostituito dal format ''10 minuti di programmi per l'accesso''. Nel [[2012]] ''Spaziolibero'' è tornato in onda con una veste rinnovata e curata dalla struttura [[Rai Parlamento]]. Dal settembre [[2014]] il programma viene trasmesso solo su [[Rai 2]], ogni giorno alle ore 9.50, oltre che su [[Rai Radio 1]], ogni giorno alle ore 23.45 circa.
 
Dal gennaio 2019, ''Spaziolibero'' è trasmesso dal lunedì al venerdì dalle ore 1110.2050 su [[Rai 3]], mentre su [[Rai Radio 1]] continua ad essere trasmesso ogni giorno alle ore 23.45 circa.
 
==Contenuti==
Le trasmissioni vengono realizzate in modo autonomo da associazioni politiche, culturali, sindacali, religiose, etnico-linguistiche e sono regolate dalla ''Sottocommissione parlamentare per l'accesso'' (facente capo alla ''Commissione di vigilanza''), a cui deve essere inoltrata la domanda per poter accedere. Il contenuto trasmesso - della durata di un10 quarto d'oraminuti - viene realizzato in proprio dalle associazioni che possono anche usufruire dell'assistenza tecnica della Rai.<ref name= grasso> [[Aldo Grasso]], Enciclopedia della televisione, [[Garzanti]] [[1996]]</ref>
 
«Non si tratta di mettersi in concorrenza con la Rai ma di esprimersi il più liberamente e autenticamente possibile. I programmi dell'accesso non debbono scimmiottare i nostri, ma suggerire modi diversi di comunicazione e di espressione».<ref name="jacobelli">Dichiarazione di [[Jader Jacobelli]], curatore della trasmissione</ref>