Camillo Benso, conte di Cavour: differenze tra le versioni
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|predecessore6 =
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|carica7 = [[Camera dei deputati
|legislatura7 = [[I legislatura del Regno di Sardegna|I]], [[III legislatura del Regno di Sardegna|III]], [[IV legislatura del Regno di Sardegna|IV]], [[V legislatura del Regno di Sardegna|V]], [[VI legislatura del Regno di Sardegna|VI]], [[VII legislatura del Regno di Sardegna|VII]]
|carica8 = [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Deputato del Regno d'Italia]]
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=== Deputato al Parlamento Subalpino ===
Il 27 aprile [[1848]] ci furono le prime elezioni del nuovo regime costituzionale. Cavour, forte della sua attività di giornalista politico, si candidò alla [[Camera dei deputati
Fedele agli interessi piemontesi, che egli vedeva minacciati dalle forze [[Radicalismo|radicali]] genovesi e lombarde, Cavour fu oppositore sia dell'[[governo|esecutivo]] di [[Cesare Balbo]], sia di quello successivo del milanese [[Gabrio Casati]]. Tuttavia, quando, a seguito della sconfitta di [[Battaglia di Custoza (1848)|Custoza]], il governo Casati chiese i pieni poteri, Cavour si pronunciò in suo favore. Ciò non evitò però l'abbandono di Milano agli austriaci e l'[[armistizio Salasco]] del 9 agosto 1848<ref>{{Cita|Romeo|pp. 165-166}}.</ref>.
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[[File:Rattazzi by Disderi.jpg|thumb|upright=0.8|[[Urbano Rattazzi]], alleato politico di Cavour nel cosiddetto “connubio”.]]
Spinto ormai dal desiderio di raggiungere la carica di capo del governo e insofferente per la politica di [[Massimo D'Azeglio|D'Azeglio]] di alleanza con la destra clericale, Cavour all'inizio del [[1852]] ebbe l'idea di stringere un'intesa, il cosiddetto “[[connubio]]”, con il Centrosinistra di [[Urbano Rattazzi]]. Costui, con i voti convergenti dei deputati guidati da Cavour e di quelli del Centrosinistra, ottenne, l'11 maggio 1852, la presidenza della [[Camera dei deputati
Il presidente del Consiglio D'Azeglio, contrario come Vittorio Emanuele II alla manovra politica di Cavour, diede le dimissioni, ottenendo puntualmente il reincarico dal re. Il governo che ne scaturì il 21 maggio 1852, assai debole, non comprendeva più Cavour che D'Azeglio aveva sostituito con [[Luigi Cibrario]].
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