Django Reinhardt: differenze tra le versioni

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Nacque a [[Pont-à-Celles|Liberchies]] (in [[Belgio]]), il 23 gennaio [[1910]] da una famiglia di etnia [[sinti]]. Dopo un lungo girovagare in varie nazioni europee e nord-africane, la sua carovana si fermò presso la periferia di [[Parigi]], in [[Francia]], città che fu scenario della quasi interezza della carriera del [[jazz]]ista d'oltralpe. Quando aveva diciotto anni Reinhardt, che aveva già iniziato una carriera da apprezzato [[banjo]]ista, subì un grave incidente. La [[roulotte]] di famiglia fu divorata da un incendio; Django riportò gravi ustioni, tanto da perdere l'uso della gamba destra e di parte della mano sinistra (l'anulare e il mignolo, distrutti dal fuoco, furono saldati insieme dalla cicatrizzazione).
 
Questo incidente era destinato a cambiare la sua vita e la storia stessa della chitarra jazz. Infatti, a causa della menomazione alla mano sinistra, Reinhardt dovette abbandonare il banjo ed iniziare a suonare una chitarra che gli era stata regalata, meno pesante e meno ruvida. Nonostante le dita atrofizzate, o forse proprio grazie a queste, sviluppò una tecnica chitarristica rivoluzionaria e del tutto particolare riuscendo in questo modo a vincere la menomazione ed in breve tempo fu in attività assieme a diverse orchestre che giravano per la Francia, tra cui quella del fisarmonicista [[Vettese Guerino]], con cui incise i primi dischi<ref>https://books.google.fr/books?id=xUT0xe2l_2QC&pg=PA36&dq=Vetese+Guerino&hl=fr&sa=X&ei=0e6qU-WBN4Kp0QXShoDwAg&ved=0CCcQ6AEwAQ#v=onepage&q=Vetese%20Guerino&f=false</ref>.
[[File:Django Reinhardt acte de mariage .jpg|miniatura|sinistra|Certificato di matrimonio di Django Reinhardt e Sophie "Naguine" Ziegler]]
A metà degli [[anni 1930|anni trenta]], Reinhardt e il [[violino|violinista]] [[Stéphane Grappelli]] formarono un quintetto di soli [[cordofoni|strumenti a corda]], denominato [[Le Quintette du Hot Club de France]] che divenne presto famoso grazie anche all'appoggio dell'''[[Hot Club de France]]'', una delle prime associazioni di promozione del jazz in [[Europa]]. Sull'onda di questo successo Reinhardt si rivelò come uno dei musicisti europei più talentuosi nel jazz tradizionale. La musica del quintetto era eccitante, carica ora di tensione, ora di leggerezza, quasi eterea e si aveva come l'impressione che i musicisti, nell'improvvisazione, suonassero come se avessero lo spartito davanti. Il tutto con una ritmica (la pompe) perfetta e sincronizzata come un "orologio svizzero".