Gentile da Fabriano: differenze tra le versioni

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Il marchigiano eseguì su commissione del ricchissimo [[Palla Strozzi]] l'''[[L'adorazione dei Magi (Gentile da Fabriano)|Adorazione dei Magi]]'', che, come ci è ricordato da un'iscrizione riportata sopra la predella, fu terminata nel maggio del [[1423]]. La sontuosa pala era destinata alla [[Chiesa di Santa Trinita (Firenze)|Chiesa di Santa Trinita]] per essere collocata sull'altare della [[Sagrestia di Santa Trinita|Cappella Strozzi]], che era stata progettata da [[Lorenzo Ghiberti]]<ref name=F173>A. De Marchi, ''Gentile da Fabriano. Un viaggio nella pittura italiana alla fine del gotico'', Motta Editore, Milano, 1992, cit., pag. 163.</ref>.
 
La narrazione si snoda a partire dalla [[lunetta]] in alto a sinistra, in cui i tre re magi avvistano la stella cometa che li guiderà fino al congiungimento con la [[Sacra Famiglia]], per poi proseguire con il vivace corteo dei Magi raffigurato in diversi focolai di azione. Il momento culminante del viaggio occupa la parte centrale della tavola, in cui i tre sontuosi personaggi, seguiti da un agitato e raffinatissimo corteo, si prostrano davanti alla Vergine che regge il piccolo [[Gesù]]. I due gruppi (a sinistra la sacra famiglia e a destra il corteo) sono separati dalla figura dritta del giovane re; accorgimenti del genere permettono all'opera di essere letta da più punti di vista, su cui lo spettatore eè invitato a soffermarsi e ad analizzare ogni singolo particolare in momenti successivi.
L'elaborata lavorazione dell'oro nella resa dei dettagli è quasi abbagliante e le figure, sebbene disposte in profondità, non seguono alcuna prospettiva, ma sono semplicemente accostate creando un effetto irreale e fiabesco.
[[File:Gentile da Fabriano - Four Saints of the Poliptych Quaratesi - WGA8553.jpg|thumb|I quattro pannelli del [[Polittico Quaratesi]] conservati alla [[Galleria degli Uffizi]].]]