La grande fuga: differenze tra le versioni

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{{Film
|titolo italiano = La grande fuga
|titoloalfa = Grande fuga, la
|titolo originale = The Great Escape
|lingua originale = [[Lingua inglese|inglese]], [[Lingua tedesca|tedesco]], [[Lingua francese|francese]], [[Lingua russa|russo]], [[Lingua spagnola|spagnolo]]
|immagine = La grande fuga (1963).jpg
|didascalia = [[Steve McQueen]] in una scena del film
|paese = [[Stati Uniti d'America]]
|titoloalfatitolo alfabetico = Grande fuga, laLa
|anno uscita = [[1963]]
|durata = 172 min
|aspect ratio = 2,35:1
|genere = Drammatico
|genere 2 = Guerra
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|sceneggiatore = [[W. R. Burnett]] e [[James Clavell]]
|produttore = [[John Sturges]]
[[James Clavell]] (non accreditato)
|attori =
|produttore esecutivo = [[Walter Mirisch]] (non accreditato)
* [[Steve McQueen]]: [[capitano]] Virgil Hilts (della [[USAAF]])
|casa produzione = The Mirisch Company
|attori = * [[Steve McQueen]]: [[capitano]] Virgil Hilts (della [[USAAF]])
* [[James Garner]]: flight lieutenant<ref>Grado della [[Royal Air Force|RAF]] corrispondente al capitano del [[British Army]] e al [[tenente di vascello#Negli Stati Uniti d'America e nel Regno Unito|tenente]] della [[Royal Navy]].</ref> Robert Hendley
* [[Richard Attenborough]]: squadron leader<ref>Grado della [[Royal Air Force|RAF]] corrispondente al [[maggiore]] del [[British Army]] e al [[tenente comandante]] della [[Royal Navy]].</ref> Roger Bartlett
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* [[Robert Graf]]: Werner
* [[Jud Taylor]]: sottotenente Goff
* [[Karl-Otto Alberty]]: SS [[Untersturmführer]] Steinac (delle [[Schutzstaffel|SS]])
* [[George Mikell]]: SS [[Obersturmführer]] Dietrich
|doppiatori italiani = * [[Giuseppe Rinaldi]]: Hilts
* [[Giuseppe Rinaldi]]: Hilts
* [[Renato Turi]]: Hendley
* [[Pino Locchi]]: Roger Bartlett
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|musicista = [[Elmer Bernstein]]
|scenografo = [[Kurt Ripberger]]
|costumista =
|truccatore = [[Emile LaVigne]]
}}
 
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==Trama==
[[File:Sagan harry-2.jpg|thumb|left|Fine del vero tunnel ''Harry'' (dall'altra parte della strada) che mostra come non raggiungesse la copertura degli alberi]]
Un gruppo di prigionieri inglesi viene rinchiuso in un [[Campi di prigionieri di guerra in Germania|campo di prigionia tedesco]] gestito dalla [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]], creato per ospitare tutte le "mele marce" raccolte dai vari campi dopo vari tentativi di fuga; il comandante del campo, un aviatore, si impegna a creare condizioni "umane" per disincentivare i prigionieri dal ritentare l'evasione. Fin dal primo giorno iniziano i tentativi di fuga, mai coronati da successo. Tra i prigionieri figura lo ''squadron leader'' (tradotto letteralmente come caposquadriglia, equivalente a maggiore) Roger Bartlett, chiamato in codice X1, sospettato a ragione dai tedeschi di essere a capo di una organizzazione dedita a favorire e organizzare le fughe per creare disordine e destabilizzazione tra le forze tedesche. Portato al campo dalla [[Gestapo]] con l'avviso che in caso di ulteriore fuga X1, se ripreso, sarebbe stato eliminato. Dopo un colloquio con il ''group captain'' (nel doppiaggio italiano il grado della [[Royal Air Force|RAF]] viene tradotto con l'italiano "maggiore" anche se equivale a colonnello) Ramsey, comandante dei prigionieri e ufficiale alleato più alto in grado, Bartlett decide di effettuare un tentativo di fuga massiccio, basato sulla realizzazione di tre tunnel (denominati "Tom", "Dick" e "Harry") che dovrebbero consentire l'evasione di circa 250 prigionieri.
 
L'organizzazione della fuga viene pianificata e realizzata meticolosamente, grazie anche all'individuazione di alcune figure chiave, tra cui uno scassinatore, uno specialista in tunnel (il tenente Velinski), un falsario, un falegname e un sarto; inoltre viene messa in piedi una massiccia rete di collaboratori che predispone documenti, abiti civili, cartine, biglietti ferroviari, razioni di viveri e quanto altro si renda necessario. Durante i festeggiamenti organizzati dai prigionieri americani per ricordare il [[Giorno dell'Indipendenza]] il ''tunnel'' "Tom" viene però scoperto dalle guardie dello [[Stalag]]. Tra gli americani, il capitano Virgil Hilts, esperto pilota di bombardieri decide di tentare la fuga da solo, ma si metterà al servizio dell'Organizzazioneorganizzazione dopo l'uccisione di un prigioniero suo amico, lo scozzese Archibald Ives al quale erano saltati i nervi alla scoperta del tunnel e si era avventato verso i reticolati finendo sotto il fuoco di una torretta di guardia.
 
Per non rischiare ulteriori ritardi, l'organizzazione concentra le proprie forze su un solo tunnel, il più avanzato. Durante la notte prescelta per la fuga, si scopre che l'uscita del tunnel risulta troppo arretrata rispetto al previsto, ovvero a circa otto metri dai primi alberi che circondano il campo di concentramento. Non è comunque possibile rimandare il tentativo, poiché tutti i documenti e biglietti riportano la data del giorno dopo, pertanto la fuga ha inizio e decine di prigionieri iniziano ad inoltrarsi nel bosco vicino. Sono 76 i prigionieri che riescono a uscire dal campo attraverso il tunnel Harry prima che le guardie, sentito un rumore prodotto da un prigioniero, diano l'allarme e blocchino il tunnel facendo irruzione nel locale di ingresso. Un paio di prigionieri viene catturato allo sbocco del tunnel.
 
Diretti verso diverse destinazioni, quali la [[Francia]], la [[Svizzera]] e la [[Spagna]], i prigionieri in fuga vengono braccati dalla [[Gestapo]] e dalla [[Wehrmacht]]; molti espedienti davvero ingegnosi vengono messi in atto dai fuggiaschi ed alcuni sono uccisi, ma la maggior parte di loro viene nuovamente catturata, compresi Bartlett e i suoi uomini. Bartlett, nonostante la padronanza del francese, viene smascherato, sebbene alla stazione ferroviaria venga salvato in un primo momento dal sacrificio del [[Tenentetenente comandante|Lieutenant Commander]] Eric Ashley-Pitt. Soltanto in tre riescono a raggiungere una nave, scendendo lungo il fiume in una barca. In cinquanta saranno passati per le armi dalla Gestapo. Anche il tenente Colin Blythe rimarrà ucciso, dopo che l'aereo rubato da lui e dal suo compagno di fuga viene abbattuto. 11 prigionieri ripresi dalla [[Wehrmacht]] e dalla [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]] sono riportati al campo, oltre a questi anche Hilts, protagonista di una rocambolesca fuga in moto fino al confine svizzero, finita sui reticolati dopo alcuni salti acrobatici. Il comandante del campo viene destituito e probabilmente subirà un processo sommario. Nella realtà saranno diversi dei fuggiaschi a riparare oltre i confini controllati dai tedeschi.
 
== Produzione ==
[[File:Model Stalag Luft III.jpg|thumb|Modello del set usato per filmare ''La grande fuga''. Mostra una versione in scala di un singolo blocco nello ''[[Stalag Luft III]]''. Il modello fa parte di un museo vicino a dove era locato il campo di prigionia.]]
[[File:The Great Excape Jump.jpg|thumb|right|La moto Triumph TR6 usata da Bud Ekins per le riprese acrobatiche nel film.]]
 
=== Cast ===
[[Charles Bronson]], che prima di essere un attore era stato un minatore, diede alcuni consigli al regista [[John Sturges]] su come scavare in maniera eccellente durante le riprese. [[Donald Pleasence]], durante la [[Seconda guerra mondiale]], venne realmente catturato e fatto prigioniero dai tedeschi. [[Richard Attenborough]], lo s''quadron leader'' Roger Bartlett "Big X", era stato inquadrato nella RAF come parte della Film Unit e in questa veste partecipò a varie missioni sulla Germania al posto del mitragliere di coda; durante l'addestramento si procurò un danno permanente all'orecchio ma venne nominato sergente.
[[Richard Attenborough]], lo Squadron Leader Roger Bartlett "Big X" era stato inquadrato nella RAF come parte della Film Unit e in questa veste partecipò a varie missioni sulla Germania al posto del mitragliere di coda, durante l'addestramento si procurò un danno permanente all'orecchio ma venne nominato sergente.
 
Il ruolo dei prigionieri statunitensi fu molto ampliato dalla produzione, anch'essa statunitense, e non vi fu nella realtà nessuna fuga in moto o in aeroplano; i prigionieri che realizzarono la fuga erano in realtà tutti [[Inghilterra|inglesi]] o dell'[[Impero britannico]]<ref name="Wolter2001">{{Cita libro | cognome=Wolter | nome=Tim | titolo=POW baseball in World War II | editore=McFarland | anno=2001 | pagine=24–5 | url=http://books.google.com/books?id=Arvnfb9UtSMC&pg=PA24 | isbn=978-0-7864-1186-3 }}</ref><ref>Craig, Phil Craig (October 24, 2009) [https://www.dailymail.co.uk/news/article-1222565/He-shot-hero-Great-Escape-cold-blood-But-Nazi-DIDNT-deserve-hang.html He shot the hero of the Great Escape in cold blood. But was this one Nazi who DIDN'T deserve to hang?] ''[[Daily Mail]]'' Retrieved January 10, 2011</ref>.
 
=== Riprese ===
Il film fu girato interamente in [[Europa]], con un intero set che riproponeva lo [[Stalag Luft III]] costruito vicino a [[Monaco di Baviera]]. Gli esterni per le sequenze della fuga furono girati nella contea del [[Reno]] e nelle aree presso il [[Mare del Nord]], alcune scene della fuga a piedi degli attori [[Gordon Jackson]] e [[Richard Attenborough]] furono girate a [[Füssen]], mentre le scene sulla motocicletta [[Triumph TR6 Trophy]] (verniciata di nero senza gli stemmi laterali per renderla più simile alle moto tedesche della Wehrmacht) guidata da [[Steve McQueen]] furono girate tutte nei dintorni di [[Pfronten|Pfronten-Berg]] con la bella chiesa di Sankt Nikolaus che, in alcune scene prima del salto del reticolato, appare spesso sullo sfondo. Il salto del reticolato con la moto non fu effettuato da Steve McQueen, che era un pur valido motociclista, ma da Bud Ekins, suo amico e compagno di squadra nel team USA di moto [[Enduro]] di quegli anni.
 
Tutti gli interni furono girati presso gli studi della [[Bavaria Film]] a Monaco. Quando gli interni del Bavaria Studio si dimostrarono troppo piccoli, la squadra di produzione ottenne il permesso dal governo tedesco di girare in un parco nazionale. Al termine delle scene gli alberi danneggiati furono rimessi in sesto dalla troupe stessa.
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== Influenza culturale ==
* Il film è stato omaggiato da [[Quentin Tarantino]] nel suo ''[[Le iene (film)|Le iene]]'', quando all'inizio vengono citati [[Charles Bronson]] e i suoi tunnel.
* Nella puntata dei ''[[I Simpson|Simpson]]'' ''Un tram chiamato Marge'', Maggie all'asilo nido viene privata del suo immancabile ciuccio e poi "imprigionata" nel box dove si mette a palleggiare con una pallina, come fa Steve McQueen dopo i suoi vari tentativi di fuga. Nella stessa puntata viene riproposto il tema musicale del film originale come sottofondo ai tentativi di Maggie di recuperare i ciucci per tutti i bambini "imprigionati" nell'asilo.
* All'inizio del lungometraggio animato ''[[Galline in fuga]]'', Gaia, imprigionata dopo l'ennesimo tentativo fallito, lancia ripetutamente una pallina facendola rimbalzare contro il muro e riprendendola al volo, esattamente come Steve McQueen. Una delle fughe viene tentata scavando un tunnel percorso da un carrellino, come ne ''La grande fuga''.
* In ''[[Metal Gear Solid 3: Snake Eater]]'', il Maggiore Zero cita il film dopo aver scoperto che Tom era il nome di uno dei tunnel scoperti dai nazisti. Inoltre, dopo che Snake fallisce la "missione virtuosa", il Maggiore stesso dice che aveva preso quel nome in codice pensando che portasse fortuna, dimenticandosi che Tom era il nome della galleria scoperta e credendo di conseguenza che avesse portato sfortuna alla missione.
* In ''[[Una pallottola spuntata 33⅓ - L'insulto finale]]'', le scene della preparazione dell'evasione omaggiano in diversi particolari ''La grande fuga'': lancio della palla in cella, smaltimento della terra dello scavo e musica di sottofondo.
* Nell'ottava puntata della quarta stagione di ''[[The Flash (serie televisiva)|The Flash]]'', Harrison Wells, di terra 2, rinchiuso in una cella hi-tech palleggia con una pallina, proprio come fa Hilts in cella. Per di più è stato rinchiuso da nazisti provenienti da una terra di un universo parallelo.
* Nel film ''[[C'era una volta a... Hollywood]]'' di [[Quentin Tarantino]] è presente una scena della ''Grande fuga'', col protagonista, l'attore Rick Dalton, che fantastica di se stesso nella parte di Steve McQueen. La nuova scena, interpretata da [[Leonardo Di Caprio]], è realizzata in tecnologia digitale, con l'immagine dell'attore sovrapposta a quelle originali della ''Grande fuga''.