Francesco Petrucci: differenze tra le versioni

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Considerato uno dei massimi studiosi del [[Gian Lorenzo Bernini|Bernini]], il cui catalogo ha ampliato con importanti ritrovamenti e nuove aperture critiche nei campi della pittura, scultura e arti decorative, ha dedicato numerose ricerche alla ritrattistica [[Barocco|barocca]], tra libri, cataloghi di mostre, saggi e articoli pubblicati in riviste scientifiche. È universalmente riconosciuto come uno dei più autorevoli specialisti del [[Barocco]] romano, tanto da essere punto di riferimento per gli studi inerenti il [[1600|'600]] e il [[1700|'700]] romano ed uno degli esperti più accreditati dalle maggiori case d'asta al mondo, collezionisti e istituzioni museali. In particolare la sua opinione è ritenuta imprescindibile per dipinti attribuiti a [[Giovanni Battista Benaschi|G. B. Beinaschi]], [[Giovan Battista Gaulli|G. B. Gaulli]] “il Baciccio”, [[Pier Francesco Mola|P. F. Mola]], [[Ludovico Stern|L. Stern]], [[Girolamo Troppa|G. Troppa]] e [[Jacob Ferdinand Voet|J. F. Voet]], artisti di cui ha scritto studi monografici. Viene ritenuto anche studioso di riferimento per la committenza [[Chigi]].
 
Laureato in [[architettura]] presso l'[[Università degli Studi di Roma "La_SapienzaLa Sapienza"]] nel [[1983]] con votazione 110/110 cum laude, ha svolto la tesi di laurea in storia dell’[[architettura]] dal titolo [[Palazzo Chigi (Ariccia)|“Palazzo Chigi ad Ariccia”]], relatore Prof. [[Sandro Benedetti]] suo maestro, frequentando poi la scuola internazionale di specializzazione in restauro dei monumenti presso la medesima università ([[1984]]-[[1985|85]]).
 
Dal [[1998]] ricopre la carica di [[Conservatore dei beni architettonici ambientali|Conservatore]] di [[Palazzo Chigi (Ariccia)|Palazzo Chigi in Ariccia]], di cui ha diretto i restauri ([[1990]]-[[1999]]) e progettato la trasformazione in una struttura culturale museale polifunzionale, integrata nel [[2007]] con l’apertura del Museo del Barocco romano di cui è stato promotore, costituito dalle prestigiose donazioni delle collezioni [[Maurizio Fagiolo dell'Arco|Fagiolo]], Lemme, Ferrari, Laschena, Peretti, etc., che ha ottenuto tramite propri contatti personali.