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Corretto: "un ostacolo"
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=== Il Santo e il governo ===
Il governo è un' ulteriore elemento centrale del libro. Infatti il Tao-te-ching si rivolge principalmente al "Santo", ma questo santo è il Principe: colui che guida la nazione. Il libro vuole dare regole alla comunità degli uomini affinché seguano la ''Via''. In questo senso è figlio di idee totalitarie elaborate dalla [[Cento scuole di pensiero|scuola dei Legisti]], una tendenza politica del terzo secolo a.C. diretta contro la [[Feudalesimo|feudalità]] e un sistema di privilegi e istituzioni rituali. Lo strumento di cui necessita il Principe per imporre la propria autorità assoluta è la [[Legge]], una legge che opera inesorabilmente come la ''Via''. Un principio che si basa sulla considerazione che la natura dell'uomo è malvagia o abbietta e soltanto con la Legge, che si impone con pene severe, si può costringerlo a una "buona condotta" e con lui tutta la nazione.
 
<small>''"Se non si esaltano gli uomini di talento, si ottiene che il popolo non lotti. Se non si dà valore ai beni difficili da ottenere, si ottiene che il popolo non rubi. Se non gli si mostra ciò che potrebbe bramare, si ottiene che il cuore del popolo non sia turbato. Ecco per quale ragione il Santo, nella sua opera di governo, svuota il cuore (degli uomini) e riempie il loro ventre, indebolisce la loro volontà e rafforza le loro ossa, in modo da ottenere che il popolo sia costantemente ignaro e senza desideri, e coloro che sanno non osino agire. Egli pratica il Non-agire, e in questo caso non c'è nulla che non sia ben governato." (capitolo III)''<ref name=":0" /></small>
 
Le misure del Principe mirano quindi all'abbruttimento del popolo, a tenerlo in salute ma culturalmente ignorante, ingrassarlo ma non arricchirlo, perché la ricchezza favorisce i prodotti culturali. Gli onori causano ambizioni e l'oro cupidigia, l'oro e gli onori sono ricompense a sforzi, attività e passioni che non si armonizzano con la Via. Nell'applicazione politica il Taoismo è quindi anti-culturale, i piaceri che solleticano i sensi intralciano l'uomo, ogni sforzo morale e culturale non è che un' ostacolo all'ordine naturale delle cose. Difatti il Santo, il "vero Taoista", si scaglia anche contro le regole formali dell'etichetta rituale e della buona condotta morale il cui studio è senza fine:''"Abolisci lo studio e sarai senza preoccupazioni".''<ref name=":0" />
 
Tutto questo, al contrario delle idee militariste della [[Cento scuole di pensiero|scuola Legista]], è però accompagnato dal pacifismo: la guerra porta solo miseria e non è conforme al ''non-agire.''