Biplano: differenze tra le versioni

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Il '''sesquiplano''' è un biplano in cui l'ala inferiore ha un'apertura sensibilmente inferiore rispetto a quella dell'ala superiore: in alcuni casi la lunghezza è sufficiente solo per ospitare le strutture che sorreggono l'ala superiore. In Italia questa soluzione tecnica venne adottata da numerosi modelli tra i quali i [[Aereo da caccia|caccia]] [[Fiat C.R.32]] e [[Fiat C.R.42|C.R.42]], e l'[[idrovolante]] [[aereo da ricognizione|da ricognizione]] marittima [[IMAM Ro 43]].
 
Un sesquiplano è un biplano in cui la superficie dell'ala superiore sta alla superficie di quella inferiore nel rapporto 3 a 2: dal punto di vista [[etimologia|etimologico]], il termine è composto dal [[prefisso]] [[lingua latina|latino]] ''sesqui'', contrazione di ''semisque''; dal punto di vista tecnico non è corretto esprimere tale definizione riferendosi esclusivamente all'apertura alare quanto, piuttosto, alla [[Superficie alare|superficie]] nel suo complesso.<ref>{{Cita web|url=http://www.avionews.it/item/1083254|titolo=Avionews.com - Terminologia aeronautica in ordine sparso|accesso=3 novembre 2014|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Ca.100.jpg|thumb|Il [[Caproni Ca.100]] adotta la configurazione alare sesquiplana invertita.]]
Un '''sesquiplano invertito''' è invece un biplano in cui è l'ala superiore a presentare una lunghezza inferiore. Questa configurazione era meno diffusa rispetto alla sesquiplana tradizionale. Uno degli esempi più conosciuti in Italia che adottavano questa configurazione è il [[Caproni Ca.100]].