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=== L'ingerenza tedesca nel governo e l'annessione alla Germania ===
Convocato il 12 febbraio del 1938 a Berchtesgaden, nella residenza montana di Hitler in Baviera, Von Schuschnigg fu costretto, pena l'occupazione militare dell'Austria da parte della Germania nazista, a inserire tre filonazisti nel governo austriaco: [[Edmund Gleise von Horstenau]] come Ministro della Guerra, [[Hans Fischböck]] come Ministro delle Finanze e [[Arthur Seyss-Inquart]] come Ministro degli Affari Interni. Inoltre doveva essere revocato il divieto di ricostituzione del Partito Nazista Austriaco. Si trattava di un vero e proprio ''ultimatum'' e Schuschnigg firmò le condizioni (la formula fu "un perfezionamento del Trattato dell'11 luglio 1936" e Hitler concesse a Schuschnigg non più di quattro giorni di tempo per l'attuazione delle misure "concordate").
 
Costretto dagli eventi e col consenso ''obtorto collo'' del presidente Miklas, Von Schuschnigg annunciò l'amnistia ai rivoltosi nazisti del 1934 e il rimpasto di governo con l'ingresso dei tre ministri indicatigli da Hitler. Il 20 febbraio successivo Hitler dichiarava alla radio che i popoli di lingua tedesca non potevano rimanere a lungo separati dal popolo tedesco della Germania (il riferimento ad Austria e a parte della Cecoslovacchia era evidente). Quattro giorni dopo Von Schuschnigg dichiarò che non avrebbe concesso altro alla Germania e che l'Austria sarebbe rimasta un paese libero e indipendente. A tale discorso fecero eco violente manifestazioni di filonazisti austriaci in tutto il paese.