Raffaele Casimiri: differenze tra le versioni

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Nel 1924 fondò la rivista ''Note d'archivio per la storia musicale'', che apparve sotto la sua direzione fino al 1943.<ref>Elvidio Surian, [https://www.ripm.org/pdf/Introductions/NARintroor.pdf "Note d’archivio per la storia musicale (1924-1927, 1930-1943)", ''Répertoire international de la presse musicale'']</ref> In essa trovarono largo spazio saggi sulla storia delle cappelle musicali di molte cattedrali, chiese e istituzioni ecclesiastiche italiane, basati su documentazione archivistica perlopiù di prima mano, in evidente contrasto con gli studi musicologici di stampo idealistico che dominavano la cultura italiana della prima metà del Novecento. Casimiri stesso aveva preparato per questa rivista il saggio ''Memorie e documenti per la storia liturgico-musicale della Chiesa Lateranense'', destinato a occupare per intero le annate V e VI (1928-1929), ma che, pur giunto allo stato di bozze impaginate, non fu mai pubblicato.<br>
Tra le sue pubblicazioni: ''Giovanni Pierluigi da Palestrina: nuovi documenti biografici'' (1918 e 1922); ''Il Codice 59 dell'Archivio musicale lateranense, autografo di Giovanni Pierluigi da Palestrina'' (1919); ''Orlando di Lasso, maestro di cappella al Laterano nel 1553'' (1920); ''Ercole Bernabei, maestro della cappella musicale lateranense. 5 luglio 1665-3 marzo 1667'' (1920).<ref>Molti dei suoi scritti furono da lui raccolti e ripubblicati nel volume ''Cantantibus organis: raccolta di scritti per la cultura delle Scholae Cantorum'' (Roma, Psalterium, 1924)</ref><br>
Sotto la direzione di Casimiri fu intrapresa la pubblicazione de ''Le opere complete di Giovanni Pierluigi da Palestrina'', di cui curò personalmente i primi quindici volumi. Dopo la sua morte, l'edizione delle opere palestriniane venne continuata da [[Lavinio Virgili]] e [[Knud Jeppesen]], ma, tra il 1955 e il 1999, fu poi completata grazie al lavoro del musicologo [[Lino Bianchi]].<br>
 
Casimiri lavorò assiduamente per la riforma e la restaurazione del canto gregoriano e della musica religiosa, secondo la tradizione dei grandi polifonisti del Cinquecento (in particolare [[Giovanni Pierluigi da Palestrina|Palestrina]]).<br>