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Gli animali si sarebbero evoluti da una forma precoce e non specializzata. Come l'animale meno specializzato, gli esseri umani hanno mantenuto una connessione stretta con la forma [[Archetipo|archetipica]]<ref>Verhulst, Jos (2003). ''Developmental Dynamics''. Ghent, NY: Adonis Press. pp. 24–25. ISBN 978-0-932776-28-0.</ref>, contrariamente alla [[Evoluzione|concezione darwiniana]] dell'evoluzione umana, tutti gli altri animali si sono svincolati da questo archetipo.<ref>George Trevelyan ''Operation Redemption'' 1981, pp. 117-118</ref> L'archetipo spirituale originariamente creato dagli esseri spirituali era privo di sostanza fisica; solo più tardi questo è disceso nell'esistenza materiale sulla Terra.<ref>Steiner, ''Man as Symphony of the Creative Word'' and ''Occult Science''</ref> In questa prospettiva, l'evoluzione umana ha accompagnato l'evoluzione della Terra attraverso l'esistenza della Terra.
{{Citazione|L'evoluzione dell'uomo, ha detto Steiner, è consistita nella progressiva incarnazione di un essere spirituale in un corpo materiale. È stata una vera "discesa" dell'uomo da un mondo spirituale a un mondo di materia. L'evoluzione del regno animale non precedette, ma piuttosto accompagnò il processo di incarnazione umana. L'uomo non è quindi il risultato finale dell'evoluzione degli animali, ma è piuttosto in un certo senso la loro causa. Nella successione di tipi che appaiono nella documentazione sui fossili - i pesci, i rettili, i mammiferi e infine i resti fossili dell'uomo stesso - si riflettono le fasi di questo processo di incarnazione.<ref>John Waterman ''Evolution and The Image of Man'' in A. C. Harwood ''The faithful thinker: Centenary essays on the work and thought of Rudolf Steiner'' Hodder and Stoughton, 1961, p. 45</ref>}}
Steiner colloca l'evento del [[Golgota]], ossia ma morte in croce del [[Cristo]] come il momento in cui l'uomo ha acquisito un io. Nel corso dei secoli l'io dell'uomo gli ha permesso di uscire dall'idea di un io di gruppo, presente nei popoli antichi. Anche la nascita del [[diritto romano]] segna l'esigenza di regolare la vita in funzione di questa nuova evoluzione. Nel 333 d.C. colloca l'emancipazione dell'anima. Mentre nel quindicesimo-sedicesimo secolo l'avvio di conoscenze meccanico-matematiche.<ref>{{cita|Conoscenza vivente della natura|p. 17}}.</ref>
 
=== La concezione dell'essere umano ===