186º Reggimento paracadutisti "Folgore": differenze tra le versioni
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Possono approdarvi ufficiali, sottufficiali e volontari di truppa facendo richiesta di entrare nella Brigata paracadutisti "Folgore" nelle rispettive scuole. Dopo aver superato le prove fisiche di ammissione alla specialità, i candidati vengono convocati presso il Centro Addestramento di Paracadutismo (CAPAR) in Pisa, dove devono superare con successo il Corso Tecnico di Combattimento per Aviotruppe (CTCA) e il Corso di Paracadutismo.
La missione del 186° reggimento paracadutisti “FOLGORE” è quella di essere pronto, con breve preavviso, a condurre un’operazione di combattimento avioportata e ad operare ovunque, alle massime distanze, in condizioni di isolamento, per aliquote ridotte e con ampia autonomia. Da tale missione i compiti principali del reggimento sono:garantire una elevata capacità di combattimento, esaltare le capacità specialistiche tipiche delle aviotruppe, assicurare la flessibilità di impiego in tutto lo spettro dei conflitti, in ogni ambiente operativo e promuovere la capacità di integrazione pluriarma, interforze e multinazionale. L'efficacia del reggimento nel portare a termine questi compiti
Il 186º dal 19 luglio 2019 è comandato dal [[colonnello]] [[Federico Bernacca]].<ref>[http://www.sienafree.it/siena/142-siena/110055-reggimento-paracadutisti-folgore-la-cerimonia-di-insediamento-del-nuovo-comandante-colonnello-federico-bernacca-fotogallery Cambio Comandante al 186° Rgt Par. ''Folgore''<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref>
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I battaglioni del 186° “Folgore”, così disposti da Quota 105 a Qaret El Himeimat, partecipano alla [[Seconda battaglia di El Alamein|battaglia di El Alamein]].
La sera del 23 ottobre 1942 tutto il fronte della "Folgore" è investito da un bombardamento di violenza inaudita. Immediatamente dopo, inizia l'attacco inglese in forze, con carri armati e fanterie. Al centro, il VII Battaglione, supportato dal VI sulla sua destra, resiste tenacemente, fino al 1 novembre, a 6
Il Ten. Col. Giuseppe Izzo, lasciate le compagnie sulla fronte a difesa sui rispettivi capisaldi, si pone al comando di una forza di rincalzo di circa un centinaio di paracadutisti, con la quale contrassalta a colpi di bombe a mano i 2 battaglioni della Legione Straniera francese lungo la rampa di Naqb Rala. L'azione viene condotta con una tale tenacia da costringere i francesi al ritiro con forti perdite, tra cui quella del colonnello Comandante le truppe della Francia Libera. Il Comandante del V Battaglione resta gravemente ferito in combattimento, ma rimane al proprio posto fino al termine dell'azione vittoriosa.
Nonostante giorni e giorni di furiosi scontri, i battaglioni del 186º Reggimento riescono a tenere saldamente il fronte che gli è stato assegnato, respingendo sempre il nemico enormemente superiore per mezzi ed equipaggiamento: la linea di resistenza è rimasta intatta, ma il prezzo pagato altissimo. Il VI Battaglione si immola quasi completamente per mantenere le posizioni, mentre il V e VII Battaglione conteranno solo poche decine di superstiti tra ufficiali, sottufficiali e paracadutisti.
Il
Dopo la guerra vengono ricostituite le unità paracadutisti e le glorie del 186º Reggimento vengono ereditate dal V Battaglione del 1º Reggimento paracadutisti. Il Battaglione diviene autonomo con la ristrutturazione del 1975 come [[5º Battaglione paracadutisti "Al Alamein"|5º Battaglione paracadutisti "El Alamein"]]. L’8 aprile 1976, presso il “Campo di Marte” in Firenze il battaglione, al Comando del Ten. Col. Giuseppe Erriquez, riceve in consegna la Bandiera di Guerra, la Medaglia d’Oro e le tradizioni del 186º Reggimento. Il 19 giugno 1976 la Bandiera di Guerra viene aviolanciata per la prima volta.
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