BETASOM: differenze tra le versioni
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La base era costituita da due [[darsena|darsene]] intercomunicanti attraverso una chiusa. Inoltre, la presenza di [[bacino di carenaggio|bacini di carenaggio]] rendeva possibile la messa a secco degli scafi per le necessarie operazioni di revisione e riparazione. Il personale era alloggiato in apposite casermette ottenute dalla conversione di alcuni magazzini. La sorveglianza interna era affidata a reparti dei [[Arma dei Carabinieri|carabinieri]]<ref name=autogenerato3>Max Polo, ''Fatti d'Arme di una Guerra Senza Fortuna - Volume 1'', Edizioni Ferni, pp 101-182</ref>, mentre il presidio della base era affidato ad un battaglione del [[Reggimento San Marco]].
La base fu ufficialmente inaugurata il 30 agosto [[1940]] con l'arrivo dell'ammiraglio [[Angelo Parona]]. I tedeschi assegnarono agli italiani due navi passeggeri, il transatlantico francese ''Admiral de Grasse''<ref>Antonino Trizzino, ''op. cit'', p. 82. Nel dopoguerra questo transatlantico, ribattezzato ''Venezuela'', s'incaglierà nel marzo 1963 davanti
Furono assegnati a BETASOM 35 ufficiali, compresi 3 ufficiali dell'esercito per i reparti del battaglione San Marco e 426 militari del corpo degli equipaggi della [[Regia Marina]]. In totale, la forza del personale militare e civile assegnato ai servizi della base assommava a circa 800 uomini, compresa la compagnia mitraglieri del battaglione San Marco di 225 uomini addetta alla vigilanza interna della base, mentre esternamente la vigilanza era di pertinenza tedesca. In aggiunta, i Tedeschi avevano installato sei batterie antiaeree da 88 mm e 45 mitragliere da 20 mm e garantivano il servizio antiaereo e la scorta navale lungo la [[Gironde]] e nel [[golfo di Biscaglia]]<ref name=autogenerato1 />.
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