Giuliano Presutti: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Giuliano è stato il pittore più in vista della famiglia Presciutti, che operò nella Fano del Cinquecento <ref>Luigi Servolini, a cura di, Le famiglie di pittori fanesi del Cinquecento Morganti Presciutti, Edizioni del Liocorno, Milano, Fano 1960.</ref>. «Giuliano, a lungo confuso con i componenti di un'altra famiglia pittorica locale, Bartolomeo Morganti e suo figlio [[Pompeo Morganti|Pompeo ]], fu un pittore di raffinate desunzioni da Perugino e Giovanni Santi (entrambi attivi a Fano alla fine del [[Quattrocento]]) e di consonanze con Antonio Solario». <ref>Giuliana Pascucci, ''Massimo Presciutti archeologo del presente''», sta in Presciutti 2019</ref>. Era un allievo di [[Antonio Solario]] o [[Vittore Crivelli]], sebbene fosse anche fortemente influenzato dalla scuola umbra del primo [[Rinascimento]], tra cui [[Perugino]], [[Giovanni Santi]] e [[Timoteo Viti]]. Bonita Cleri (1994) attribuisce la ''Gloria di Santa Maria Maddalena'' (1523), nel [[Duomo di Gubbio]], a Timoteo Viti con la collaborazione di Giuliano Persciutti. Dipinse una [[pala d'altare]] con la ''Comunione degli Apostoli'' (circa 1538-1546) a San Domenico in [[Gubbio]] che fu restaurata nel 2010.<ref>Giovanni Morello (cared by) Catalogue for ''Alla Mensa del Signore'' in Ancona, Allemandi & C., Torino-Londra-Venezia-New York, Torino 2011. Giuliano Presutti: Gerardo de Simone e Nadia Falaschini</ref> Dal 1515 al 1527 svolse un'intensa attività a Gubbio. <ref>Giovanni Manuali, Giuliano Presutti a Gubbio. Arte Musica Spettacolo, n. 7, De Luca Editore, Roma, 1984.</ref>
 
== Note ==