Gratteri: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
LauBot (discussione | contributi)
m Bot: rimuovo parametro ridondante (valore uguale alla proprietà P856 su Wikidata)
Riga 78:
L'edificio si presenta a due navate, di cui quella destra è più grande dell'altra, divise da cinque pilastri in muratura con capitelli squadrati e una base cubica più larga, sui quali poggiano quattro archi a tutto sesto. È probabile però che il progetto iniziale prevedesse tre navate. La navata maggiore è più alta dell'altra, in modo da consentire l'apertura di otto finestre al di sopra delle arcate, ed è coperta da una volta a botte con vele in stucco in corrispondenza delle finestre. La navata minore presenta un tetto a [[capriata|capriate]]. Restano le tracce di un pavimento in mattoni di cotto di forma esagonale, mentre l'attuale pavimento è in ceramica.
 
=== *[[Abbazia di San Giorgio ===]]
{{D|Abbazia di San Giorgio}}
A circa 4 km, a sud-ovest di Gratteri sorgono le imponenti vestigia dell'abbazia di San Giorgio, di epoca [[Normanni|normanna]], comprendente la canonica e la chiesa. La fondazione è attribuita al pontificato di [[Papa Innocenzo II|Innocenzo II]] ([[1130]] al [[1142]] e riconosciuto in Sicilia come papa legittimo solo nel [[1139]]), probabilmente negli anni tra il [[1140]] e il [[1142]]. L'abbazia sembra tuttavia già esistente, se ad essa si riferisce una bolla del [[1115]], in cui il re [[Guglielmo I di Sicilia|Guglielmo I]], detto il Malo, concede "alla venerabile e sacra mansione di San Giorgio dei Crateri" alcune terre di Petralia. Secondo alcuni studiosi, inoltre, i resti dell'edificio potrebbero essere attribuiti al [[XI secolo|secolo precedente]].
 
Una bolla del [[1182]], di [[papa Lucio III]] riconfermava alla canonica i beni e i privilegi acquisiti all'atto della sua fondazione ed elenca le chiese a quel tempo incorporate al priorato di San Giorgio (San Leonardo d'[[Isnello]], San Nicola di Gratteri, San Cataldo di [[Partinico]] e San Pietro in Prato di [[Gangi]]. Un diploma del [[1191]] con cui [[Tancredi d'Altavilla]] concede all'abbazia numerosi privilegi in memoria del padre.
 
L'abbazia fu affidata ai monaci [[Canonici regolari premonstratensi|premostratensi]], forse provenienti da una canonica di [[Saint-Josse-au-Bois]], nella diocesi di [[Amiens]] in [[Francia]]. L'affidamento si inserisce nell'ambito dell'appoggio che i [[Normanni]] diedero in Sicilia al monachesimo occidentale, in opposizione a quello orientale, che si era diffuso con la dominazione [[Impero bizantino|bizantina]].
 
Nonostante i privilegi, l'abbazia iniziò a decadere dal [[1223]], diventando prima "commenda" e poi un semplice "beneficio". Intorno al [[1305]] la canonica fu eliminata e i frati espulsi. Viene in seguito citata una "commenda" definitivamente abbandonata nel [[1645]] e alla metà del [[XIX secolo]] l'abate Vito Amico nel suo "Dizionario topografico della Sicilia" cita la chiesa, ancora aperta al culto, come appartenente all'ordine dei [[cavalieri di Malta]]. L'edificio, caduto in rovina, fu poi riutilizzato dai contadini come stalla e deposito di fieno.
 
Attualmente restano solo poche vestigia, oggetto di un recente restauro: qualche elemento decorativo e i muri perimetrali della chiesa, a pianta basilicale e a tre navate, con tre absidi sul lato di fondo orientale, di cui solo quella centrale sporgeva all'esterno, con una decorazione a lesene simile a quella del duomo di [[Cefalù]]. Riferimenti all'architettura premonstratense normanna, sono identificabili nelle finestre ad oculi e nelle decorazioni del portale d'ingresso con motivi geometrici tipici del Calvados e del Cotentin, quali: le ghiere con cilindretti sfalsati ed i capitelli scolpiti con quadrati a punta di diamante. Probabilmente possedeva un protiro. Le parti absidali sono rinforzate con le consuete paraste romanico-lombarde, molto diffuse nelle architetture della Contea, ma anche in Normandia.
 
La fabbrica conventuale doveva trovarsi a nord della chiesa, mentre un chiostro doveva essere addossato alla sua navata meridionale.
 
=== Abbazia di Sant'Anastasia ===