Luigi Galizzi: differenze tra le versioni

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<br>Nei primi anni di studio ricevette molti premi: nel 1854 la medaglia d'oro alla Scuola delle Statue; nel 1855 la medaglia d'argento alla scuola di Nudo con soggetto [[Laocoonte]], quello successivo la medaglia d'argenteo sempre per il Corso di Nudo con la pittura avente soggetto una immagine rappresentante il dolore, nel 1857 ricevette una menzione per la scuola del Colorito avente tema la raffigurazione di un guerriero del [[XVI secolo]], e nel 1858 sempre per la scuola del Colorito con soggetto il [[Il fornaretto di Venezia (leggenda veneziana)|Fornaretto di Venezia]].<ref>{{cita libro|titolo=Artisti Italiani viventi|autore=A. De Gubernatis|anno=1889}}.</ref> Nel 1861 Galizzi dipinse il ''Ritratto di garibaldino'' quale saggio per la Scuola del Colorito che ben rappresenta la preparazione del giovane nel saper gestire con scioltezza il graduale gioco delle ombre e delle luci, ma non ancora la capacità di raffigurare lo spirito che quella divisa doveva evocare.
 
Negli anni di studio la sua vicinanza con il maestro lo portò a conoscere e sposare il 27 ottobre 1870 la figlia Selene, anche lei pittrice e figlia anche di Caterina sorella del pittore Carlo Landriani di [[Soresina]]. Dal questa unione nacquero sei figli: Abigaille (1871 – 1932), Carlo (1873 – 1933) medico, nonché assessore del comune di Bergamo e ottimo paesaggista, Caterina (1876 – 1947), Enrico (1877 – 1890), [[Camillo Galizzi|Camillo]] (1880 – 1962).<ref>{{cita web|url=http://legacy.bibliotecamai.org/cataloghi_inventari/archivi/archivi_collezioni_doc/galizzi.html|titolo=Camillo Galizzi|editore=legacy.bibliotecamai.org|accesso=25 febbraio 2020}}.</ref> architetto molti attivo nella realizzazione di edifici di culto Giovanni Battista (1882 – 1963) incisore e pittore. La vicinanza tra lo Scuri e il Galizzi fa presupporre che vi fosse nel maestro la certezza che questo fosse il suo proseguoprosieguo, quello che nei corsi di pittura potesse proseguire il proprio indirizzo artistico in un periodo di grande cambiamenti culturali che vedevano cadere il romanticismo accademico.
 
Alla morte del maestro nel 1884 si presentò il dover sostituire la dirigenza in Accademia. Al Galizzi fu assegnato il compito di supplente, incarico che aveva già occupato durante la malattia dello Scuri. Venne fatto un concorso a cui parteciparono molti artisti del territorio lombardo. Galizzi eseguì il dipinto della ''Creazione di Adamo'' e la lunetta raffigurante ''San Luigi Gonzaga che soccorre un appestato'' allegando alla domanda il suo pensiero: ''Io sono convinto che per fare il maestro basta esattamente conoscere della pittura ciò che nella lingua si dice grammatica, ed avere la costante pazienza di insegnarla agli analfabeti che incominciano lo studio. I principi elementari sono imprescindibili, e dagli stessi può sorgere tanto un Raffaello che un Rembrandt, tanto un Appiani che un Michetti, sempre che a Dio piaccia di far nascere un Genio. [...] La frequenza ed universalità delle esposizioni, a cui concorrono tante diverse maniere, gareggiando direi così a cercare il voto della maggioranza, apre ai giorni nostri una specie di scuola complementare. A questa deve necessariamente accedere il giovane cultore dell'arte, quando abbia imparato il disegno, copiato qualche buon quadro antico e fatta una prova quanto può essere quella del concorso biennale della nostra Accademia. Ivi prendere notizie dell'arte vivente, e, sempre col vero, fonte inesauribile, innanzi agli occhi, accordandosi più o meno secondo l'inclinazione sua propria alla nota dominante procederà da se. A questa conclusione, che riduce l'Accademia ad una scuola elementare (o poco più) convengono ormai giovani e vecchi. Il defunto mio Maestro ne era pur persuaso; e tanto più quanto maggiormente inculcava ai giovani lo studio di quella benedetta grammatica. Li avrebbe voluti robusti e sicuri nei principi appunto perché potessero a tempo debito giudicare e scegliere di moto proprio, godere insomma di una libertà vera e non illusoria''<ref>{{cita libro|titolo=Atti del concorso del 1884|editore=Archivio dell'Accademia Carrara|anno=1884}}.</ref> Ma l'Accademia aveva avuto quarant'anni di dirigenza dello Scuri con non poche polemiche e Galizzi riprese quindi la sua attività artistica principalmente di affrescatore di opere d'arte.