Battaglia di Bangui: differenze tra le versioni

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La '''battaglia di Bangui''', parte della [[seconda guerra civile nella Repubblica Centrafricana]], è avvenuta nel 2013 tra le forze Séléka, provenienti dal nord del paese ed ostili all'allora presidente [[François Bozizé]] e varie forze locali e di missioni appartenenti a vari paesi africani. In particolare, erano presenti delle forze sudafricane che erano state inviate a supportare dei teams già presenti di istruttori militari. Questa missione venne rinforzata nel 2013 da un contingente scelto ma poco consistente e male equipaggiato che si trovò per scelta politica dell'allora presidente [[Jacob Zuma]] a fronteggiare praticamente da sola i Séléka nella [[battaglia di Bangui]] con perdite non trascurabili e un grave colpo all'immagine della [[South African National Defence Force|SANDF]]<ref>https://www.dailymaverick.co.za/article/2013-03-27-sas-role-in-the-battle-of-bangui-the-blood-on-zumas-hands/</ref>. La battaglia si concluse con l'occupazione della capitale da parte dei Séléka e la fuga di Bozizé<ref name="IOL">{{cita web |cognome=Heitman |nome=Helmoed Römer |titolo=How deadly CAR battle unfolded |url=https://www.iol.co.za/sundayindependent/how-deadly-car-battle-unfolded-1493841 |sito web=Independent Online |editore=Sunday Independent |accesso=12 giugno 2020}}</ref>. Una tregua tra i Séléka e i sudafricani, e la non intromissione delle forze francesi presenti che avevano il solo scopo di salvaguardare le vite dei cittadini francesi presenti e presidiare l'aeroporto quale indispensabile via di esfiltrazione, lasciarono definitivamente campo libero agli attaccanti.
 
== Premesse ==
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[[File:CAR Army Base.jpg|thumb|Base "Vimbezela" del FACA a Bangui]]
Attraverso un accordo dell'11 febbraio 2007 il Sudafrica in marzo dello stesso anno inviò una missione di cooperazione militare e addestramento comandata dal colonnello George Sibanyon per formare reparti delle [[Forces armées centrafricaines]] (FACA); questa si componeva di due team di istruttori, uno nella capitale [[Bangui]] ed un altro nella città di <nowiki>[[Bouar]]</nowiki>, che addestrarono in varie fasi circa 1300 tra soldati ed ufficiali delle FACA, ed in quel momento contava 28 soldati<ref>{{cita libro |cognome=Heitman |nome=Helmoed |titolo=The Battle in Bangui: The untold inside story |data=2013 |editore=Parktown Publishers |nazione=South Africa |isbn=978-0-9921902-8-6 |pagine=25-35 |url=http://parabat.org.za/wp-content/uploads/2017/08/The_Battle_in_Bangui_-_The_Untold_Inside_Story.pdf |accesso=12 giugno 2020 |refcid=Heitman}}, p. 12</ref>. Con quella che per i sudafricani venne denominata ''Operazione Vimbezela'' un contingente scelto venne inviato a proteggere gli istruttori e rinforzare il sostegno al presidente Bozizé. Tra i frutti della cooperazione due mezzi blindati [[Ratel|Ratel 90]] sudafricani erano stati donati alle FACA e trasferiti nel paese a scopo addestrativo. Il contingente era composto da 200 soldati, una compagnia del 1° battaglione paracadutisti, un nucleo delle forze speciali e un nucleo medico del 7° reggimento.
 
[[File:Ratel 90 armyrecognition South-Africa 008.jpg|thumb|right|Un Ratel 90 sudafricano come quelli donati alle FACA.]]
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==Bibliografia==
*{{cita libro |cognome=Heitman |nome=Helmoed |titolo=The Battle in Bangui: The untold inside story |data=2013 |editore=Parktown Publishers |nazione=South Africa |isbn=978-0-9921902-8-6 |pagine=25-35 |url=http://parabat.org.za/wp-content/uploads/2017/08/The_Battle_in_Bangui_-_The_Untold_Inside_Story.pdf |accesso=12 giugno 2020 |refcid=Heitman}}
 
{{portale|Africa Centrale|guerra|storia}}