Socialismo in un solo Paese: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 3:
 
== Storia ==
La sconfitta di varie insurrezioni proletarie in nazioni quali Germania e Ungheria posero bruscamente fine alle speranze dei [[Bolscevichi]] di un'imminente rivoluzione mondiale. Nella prima edizione del libro ''[[I fondamenti del Leninismo]]'' (1924), Stalin si atteneva ancora alla dottrina marxista ortodossa che affermava come una rivoluzione socialista in un solo Paese fosse insufficiente. [[Vladimir Lenin]] morì nel gennaio 1924 ed entro la fine dell'anno, nella seconda edizione del libro, la posizione ideologica di Stalin cambiò affermando "il proletariato può e ''deve'' costruire la società socialista in un solo Paese".<ref>{{cite publicationweb|last=Stalin|first=Joseph|date=April 1924|url=https://www.marxists.org/reference/archive/stalin/works/1924/foundations-leninism/index.htm|title=The Foundations of Leninism|chapter-url=https://www.marxists.org/reference/archive/stalin/works/1924/foundations-leninism/ch03.htm|chapter=III. Theory|work=Works|volume=6|publisher=Foreign Languages Publishing House|location=Moscow|pages=71–196|accessdate=5 dicembre 2019}}</ref> Nell'aprile 1925, [[Nikolaj Ivanovič Bucharin]] elaborò il concetto nel pamphlet ''Possiamo costruire il socialismo in un paese in assenza della vittoria del proletariato dell'Europa occidentale?'' e l'[[Unione Sovietica]] adottò il socialismo in un solo paese come politica ufficiale di Stato dopo l'articolo di Stalin del gennaio 1926 ''Sulle questioni del Leninismo''.<ref>{{cite publicationweb|last=Stalin|first=Joseph|date=25 gennaio 1926|url=https://www.marxists.org/reference/archive/stalin/works/1926/01/25.htm|title=Concerning Questions of Leninism|work=Works|volume=8|publisher=Foreign Languages Publishing House|location=Moscow|pages=13–96|accessdate=5 dicembre 2019}}</ref> Il periodo 1925–1926 segnò un cambio di rotta dall'idea di una rivoluzione globale alla difesa dello Stato sovietico, segnando il passaggio dal "[[comunismo di guerra]]" alla "[[nuova politica economica]]".<ref>{{cite book|last=Hallas|first=Dunacan|year=1985|url=https://www.marxists.org/archive/hallas/works/1985/comintern/index.htm|chapter-url=http://www.marxists.org/archive/hallas/works/1985/comintern/ch5.htm|chapter=Left Oscillation, Right Turn 1924–85|title=The Comintern|publisher=Haymarket Books|isbn=978-1931859523|accessdate=5 dicembre 2019}}</ref>
 
Nel suo articolo del 1915 ''Sulla parola d'ordine degli Stati Uniti d'Europa'', Lenin aveva scritto: «L'ineguaglianza dello sviluppo economico e politico è una legge assoluta del capitalismo. Ne risulta che è possibile il trionfo del socialismo dapprima in alcuni paesi o anche in un solo paese capitalista, preso separatamente. Il proletariato vittorioso di questo paese, espropriati i capitalisti e organizzata nel proprio paese la produzione socialista, si porrebbe contro il resto del mondo capitalista, attirando a sé le classi oppresse degli altri paesi, infiammandole a insorgere contro i capitalisti, intervenendo, in caso di necessità, anche con la forza armata contro le classi sfruttatrici e i loro Stati».<ref>{{cite publicationweb|last=Lenin|first=Vladimir|date=23 agosto 1915|url=https://www.marxists.org/archive/lenin/works/1915/aug/23.htm|title=On the Slogan for a United States of Europe|work=Lenin's Collected Works|volume=21|publisher=Progress Publishers|location=Mosca|pages=339–343|accessdate=5 dicembre 2019}}</ref>
 
Nel gennaio 1918, Lenin scrisse: «So che ci sono, naturalmente, saggi che pensano di essere molto intelligenti e si definiscono addirittura socialisti, i quali affermano che il potere non avrebbe dovuto essere preso prima che la rivoluzione fosse scoppiata in tutti i paesi. Non sospettano che parlando in questo modo stiano abbandonando la rivoluzione e andando dalla parte della borghesia. Attendere fino a quando le classi lavoratrici provochino una rivoluzione su scala internazionale significa che tutti dovrebbero rimanere fermi nelle loro aspettative. Questa è una sciocchezza».<ref>{{cite publicationweb|last=Lenin|first=Vladimir|date=17 January 1919|url=https://www.marxists.org/archive/lenin/works/1919/jan/17.htm|title=Speech at a Joint Session of the All-Russia Central Executive Committee, The Moscow Soviet and All-Russia Trade Union Congress|work=Lenin's Collected Works|volume=23|edition=4th English|publisher=Progress Publishers|location=Mosca|page=9|accessdate=5 dicembre 2019}}</ref>
 
Dopo la morte di Lenin, Stalin utilizzò queste citazioni e altre per legittimare il proprio punto di vista sul socialismo in un solo paese. [[Grigorij Evseevič Zinov'ev|Grigorij Zinov'ev]] e [[Lev Trockij]] criticarono aspramente la teoria suddetta. In particolare, i [[Trotskismo|trotskisti]] affermano che il concetto stesso di socialismo in un solo Paese è in netto contrasto con le basi del pensiero marxista e leninista<ref name="The Immediate Tasks of the Soviet Government">{{cite publication|last=Lenin|first=Vladimir|date=marzo-aprile 1918|url=https://www.marxists.org/archive/lenin/works/1918/mar/x03.htm|title=The Immediate Tasks of the Soviet Government|work=Lenin's Collected Works|volume=27|edition=4th English|publisher=Progress Publishers|location=Mosca|pages=235–277|accessdate=5 dicembre 2019}}</ref><ref>{{cite web|url=https://www.newyouth.com/content/view/36/120#1|title=Stalinism|publisher=Youth for International Socialism|accessdate=5 dicembre 2019}}</ref>. Al settimo congresso del partito nel marzo 1918, Lenin spiegò: «Considerato dal punto di vista storico-mondiale, senza dubbio non ci sarebbe alcuna speranza della vittoria finale della nostra rivoluzione se dovesse rimanere isolata, se non vi fossero movimenti rivoluzionari in altri paesi. [...] Ripeto, la nostra salvezza da tutte queste difficoltà è una rivoluzione in tutta Europa. [...] In ogni caso, in tutte le circostanze immaginabili, se la rivoluzione tedesca non arriva, siamo condannati».<ref name="Extraordinary Congress">{{cite publication|last=Lenin|first=Vladimir|date=6–8 March 1918|url=https://www.marxists.org/archive/lenin/works/1918/7thcong/index.htm|title=Extraordinary Seventh Congress of the R.C.P.(B.)|chapter-url=https://www.marxists.org/archive/lenin/works/1918/7thcong/01.htm|chapter=Political Report of the Central Committee|work=Lenin's Collected Works|volume=27|publisher=Progress Publishers|location=Moscow|pages=85–158|accessdate=5 dicembre 2019}}</ref>