Viktor Borisovič Šklovskij: differenze tra le versioni

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Tutte le notizie sulla vita di Viktor Šklovskij sono tratte dai suoi scritti autobiografici, soprattutto da ''Viaggio sentimentale'' del 1923<ref name = Viaggio>{{Cita|V.Šklovskij, Viaggio sentimentale, 1923}}</ref> e dalla biografia che Serena Vitale scrisse in appendice al testo delle sue conversazioni con Šklovskij avvenute a [[Mosca (Russia)|Mosca]] dal 26 dicembre 1978 al 2 gennaio 1979<ref name = Vital121_158>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|pp. 121-158}}</ref>.
 
=== Ambiente familiare ===
Viktor Šklovskij nacque a San Pietroburgo in una famiglia della piccola borghesia. La famiglia paterna era di [[religione ebraica]] e nel XVIII secolo abitava a [[Uman']], oggi in [[Ucraina]], città dalla quale fuggirono nel 1766 a causa di un [[pogrom]] nel corso del quale i [[cosacchi]] uccisero in un solo giorno più di dodicimila ebrei<ref name = Vital121>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|p. 121}}</ref>. Suo padre Boris Vladimirovič Šklovskij era originario di [[Elizavetgrad]] ed era professore di matematica in una scuola media di cui peraltro era proprietario<ref name = Vital121/>; sua madre, Varvara Karlovna Bundel' era figlia di un tedesco naturalizzato russo. Viktor Šklovskij era il minore di cinque figli. Tre dei suoi fratelli morirono poco dopo la [[rivoluzione d'ottobre]]: Nikolaj fu fucilato nel 1919; Evgenij, medico chirurgo, fu ucciso mentre assisteva dei feriti in un treno ospedale assalito da combattenti non ben identificati durante la guerra civile; la sorella Evgenija morì di stenti a Pietrogrado nel 1918<ref name = Vital121>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|p. 121}}</ref>; il fratello Vladimir, professore di francese all'Accademia teologica, fu fucilato invece più tardi, il 24 novembre 1937<ref>{{Cita web|url=http://martyrs.pstbi.ru/bin/nkws.exe/no_dbpath/ans/nm/?HYZ9EJxGHoxITYZCF2JMTdG6XbuMeeiici4ee8YUUeiUd8WgeC*UUOvUeC4iceXb**|titolo=Шкловский Владимир Борисович|editore =martyrs.pstbi.ru|accesso=21 maggio 2020|lingua=ru}}</ref>.
 
=== Giovinezza ===
[[File:Saint_Petersburg_University.jpg|thumb|[[Università statale di San Pietroburgo|Università di San Pietroburgo]]]]
Conseguita la licenza di scuola media superiore nel [[1913]], Viktor Šklovskij si iscrisse alla facoltà di [[filologia classica]] dell'[[Università statale di San Pietroburgo]] dove fu allievo dello storico della letteratura russa [[Semën Afanas'evič Vengerov]] e soprattutto del linguista [[Jan Niecisław Baudouin de Courtenay|Baudouin de Courtenay]]. Contemporaneamente Šklovskij frequentava circoli culturali letterari che, nella Pietroburgo negli [[anni 1910|anni dieci del '900]] si dividevano fra [[Acmeismo|acmeisti]] e [[Futurismo|cubofuturisti]]<ref name = Vital1246>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|pp. 124-26}}.</ref>. In quel periodo Šklovskij si cimentò anche in campi creativi come la poesia, la prosa e perfino la scultura. Nel [[1914]] pubblicò la sua prima opera, un libretto di 16 pagine intitolato ''La resurrezione della parola''<ref>{{Cita web|url=https://philolog.petrsu.ru/filolog/shklov.htm|titolo=Воскрешение слова, traslitt. Voskrešenie slova|editore = |accesso=11 giugno 2020|lingua=ru}}</ref> da inquadrare nel panorama di manifesti e proclami del cubofuturismo; in questo primo saggio Šklovskij anticipava l'idea dello "[[straniamento]]"<ref>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|pp. 126-27}}.</ref>.
 
=== 1914-1916 ===
Nell'autunno del 1914, scoppiata la [[prima guerra mondiale]], Šklovskij si arruolò volontario come soldato semplice. Autista, raggiunse per due volte il fronte. Nel 1916 venne assegnato alla Scuola di automobilismo di San Pietroburgo, all'epoca Pietrogrado, come istruttore. Šklovskij fu uno dei principali membri della "Società per lo studio del linguaggio poetico" (''Obŝestvo izučeniâ poètičeskogo âzyka'', abbreviata in "[[OPOÂZ]]" o "Opojaz") a Pietrogrado. La data di nascita dell'Opojaz non è accertabile con precisione; risale tuttavia nel periodo bellico inoltrato, fra il 1915 e il 1916, quando [[Vladimir Vladimirovič Majakovskij|Majakovskij]] era stabilmente a Pietrogrado come disegnatore all'Autocentro<ref>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|p. 128}}.</ref><ref name = Brik40/>. Fu Majakovskij a presentare Šklovskij a [[Lilja Jur'evna Brik|Lili]] e [[Osip Maksimovič Brik|Osip Brik]] la cui casa era il punto di riferimento per l'avanguardia cubofuturista<ref name = Brik40>Lili Brik e Carlo Benedetti, ''Con Majakovskij'', Roma, Editori riuniti, 1978, p. 40.</ref>. I primi saggi dei membri dell'Opojaz, e quindi anche quelli di Šklovskij, apparvero nei due ''Almanacchi sulla teoria del linguaggio poetico'', pubblicati nel 1916 e nel 1917; questi saggi confluirono, dopo la [[rivoluzione d'ottobre]], nell'almanacco ''Poetica'' pubblicato nel 1919<ref>Victor Erlich, ''The Russian Formalism'' (I ed. The Hague, Mouton, 1954, II, 1964; traduzione it. ''Il formalismo russo'', Milano, Bompiani, 1966</ref><ref>Ignazio Ambrogio, ''Formalismo e avanguardia'', Roma, Editori riuniti, 1968</ref>.
[[File:Kolpino-i-kolpinci-20vek-10-1-+.jpg|thumb|Automezzi militari russi utilizzati nella prima guerra mondiale]]
Nell'autunno del 1914, scoppiata la [[prima guerra mondiale]], Šklovskij si arruolò volontario come soldato semplice. Autista, raggiunse per due volte il fronte. Nel 1916 venne assegnato alla Scuola di automobilismo di San Pietroburgo, all'epoca Pietrogrado, come istruttore. Šklovskij fu uno dei principali membri della "Società per lo studio del linguaggio poetico" (''Obŝestvo izučeniâ poètičeskogo âzyka'', abbreviata in "[[OPOÂZ]]" o "Opojaz") a Pietrogrado. La data di nascita dell'Opojaz non è accertabile con precisione; risale tuttavia nel periodo bellico inoltrato, fra il 1915 e il 1916, quando [[Vladimir Vladimirovič Majakovskij|Majakovskij]] era stabilmente a Pietrogrado come disegnatore all'Autocentro<ref>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|p. 128}}.</ref><ref name = Brik40/>. Fu Majakovskij a presentare Šklovskij a [[Lilja Jur'evna Brik|Lili]] e [[Osip Maksimovič Brik|Osip Brik]] la cui casa era il punto di riferimento per l'avanguardia cubofuturista<ref name = Brik40>Lili Brik e Carlo Benedetti, ''Con Majakovskij'', Roma, Editori riuniti, 1978, p. 40.</ref>. I primi saggi dei membri dell'Opojaz, e quindi anche quelli di Šklovskij, apparvero nei due ''Almanacchi sulla teoria del linguaggio poetico'', pubblicati nel 1916 e nel 1917; questi saggi confluirono, dopo la [[rivoluzione d'ottobre]], nell'almanacco ''Poetica'' pubblicato nel 1919<ref>Victor Erlich, ''The Russian Formalism'' (I ed. The Hague, Mouton, 1954, II, 1964; traduzione it. ''Il formalismo russo'', Milano, Bompiani, 1966</ref><ref>Ignazio Ambrogio, ''Formalismo e avanguardia'', Roma, Editori riuniti, 1968</ref>.
 
=== 1917-1918 ===
Šklovskij partecipò alla [[rivoluzione russa di febbraio]] [[1917]], si avvicinò al [[Partito Socialista Rivoluzionario (Russia)|Partito Socialista Rivoluzionario]] (PSR) e fu eletto in uno dei comitati rivoluzionari dell'esercito. Sostenitore della continuazione della guerra contro gli [[Imperi centrali]], tornò al fronte e fu ferito al ventre mentre guidava il suo reparto in uno scontro vittorioso; sebbene congedato, ritornò al fronte per opporsi al colpo di mano di [[Lavr Georgievič Kornilov|Kornilov]]. Fu poi inviato in [[Persia]] da dove organizzò il ritorno del suo reparto quando apprese della [[Rivoluzione d'ottobre]]. Il viaggio di ritorno fu molto lungo e difficile<ref>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|pp. 134-135}}.</ref>. Dopo aver fatto parte della commissione organizzata da [[Anatolij Vasil'evič Lunačarskij|Lunačarskij]] per la salvaguardia delle antichità, aderì all'«Unione per il Risorgimento», un'associazione avversa ai [[Bolscevismo#I bolscevichi al potere|bolscevichi]]. Cominciò un periodo molto difficile per gli aderenti all'associazione, e in particolare per lui e per i suoi familiari: subì interrogatori dalla [[Čeka]]; anche suo padre fu incarcetato per qualche mese, l'organizzazione fu dissolta e numerosi aderenti, fra cui il fratello Nikolaj, furono fucilati. Šklovskij, ricercato, riparò con documenti falsi dapprima a [[Saratov]], poi ad [[Atkarsk]], dove lavorò come calzolaio; infine, dopo un periodo di clandestinità a [[Mosca (Russia)|Mosca]], si rifugiò in [[Ucraina]]. Anche in questo periodo turbolento non tralasciò gli studi letterari. Risalgono a questo periodo i saggi «Nesso fra l'impostazione della trama e i procedimenti stilistici in genere», «Della trama come manifestazione dello stile» e «La trama nella poesia»<ref>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|p. 136}}.</ref>. Dopo altre peripezie riuscì a ritornare in Russia in seguito all'intervento in suo favore di [[Maksim Gor'kij]] presso [[Jakov Michajlovič Sverdlov|Sverdlov]]. Agli inizi del [[1919]] fu finalmente a Pietrogrado dove sposò Vasilisa Kordi, chiamata familiarmente Ljusja, e per sicurezza cambiò sui documenti il suo cognome con quello della moglie. L'inverno in Russia fu tremendo per il freddo e la carestia: morirono di inedia la sorella Evgenija e una zia, lui stesso si ammalò gravemente; eppure in questo periodo l'attività intellettuale di Šklovskij fu intensa: promosse l'Opojaz, scrisse recensioni e saggi per il giornale ''Vita dell'arte'', organizzò corsi per nuovi traduttori per la casa editrice ''Letteratura universale'' voluta da Gor'kij, scrisse saggi quali ''[[Teoria della prosa#Com'è fatto il Don_Chisciotte|Com'è fatto il Don Chisciotte]] e [[Teoria della prosa#Il romanzo parodistico|Il romanzo parodistico (Tristram Shandy)]]''<ref>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|p. 137}}.</ref>. Con l'aiuto della moglie si trasferì a [[Cherson (Ucraina)]] dove si trovò coinvolto nuovamente in una guerra civile, venne nuovamente ferito e ritornò a Pietrogrado con la moglie<ref>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|p. 138}}.</ref>.
[[File:1917PartiyaSoz-Rev.jpg|thumb|Manifesto elettorale del [[Partito Socialista Rivoluzionario (Russia)|Partito Socialista Rivoluzionario]] (1917)]]
[[File:Urho_heading_back_to_sea.jpg|thumb|Golfo di Finlandia ghiacciato]]
[[File:Maiakowski 1925.jpg|thumb|''In piedi, da sinistra a destra'': [[Vladimir Vladimirovič Majakovskij|Majakovskij]], [[Osip Maksimovič Brik|Osip Brik]], [[Boris Pasternak]], [[Sergéj Mihájlovič Tret’âkóv|Tret’âkóv]], Viktor Šklovskij, Lev Grinkrug, Osip M. Beskin, P. V. Neznamov. ''In piedi, da sinistra a destra'': [[Elsa Triolet]], [[Lilja Jur'evna Brik|Lili Brik]], R. S. Kushner, Evgenija Vladimirovna Pasternak, Olga Tret’âkóva. (Fotografia del 1925 circa)]]
Šklovskij partecipò alla [[rivoluzione russa di febbraio]] [[1917]], si avvicinò al [[Partito Socialista Rivoluzionario (Russia)|Partito Socialista Rivoluzionario]] (PSR) e fu eletto in uno dei comitati rivoluzionari dell'esercito. Sostenitore della continuazione della guerra contro gli [[Imperi centrali]], tornò al fronte e fu ferito al ventre mentre guidava il suo reparto in uno scontro vittorioso; sebbene congedato, ritornò al fronte per opporsi al colpo di mano di [[Lavr Georgievič Kornilov|Kornilov]]. Fu poi inviato in [[Persia]] da dove organizzò il ritorno del suo reparto quando apprese della [[Rivoluzione d'ottobre]]. Il viaggio di ritorno fu molto lungo e difficile<ref>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|pp. 134-135}}.</ref>. Dopo aver fatto parte della commissione organizzata da [[Anatolij Vasil'evič Lunačarskij|Lunačarskij]] per la salvaguardia delle antichità, aderì all'«Unione per il Risorgimento», un'associazione avversa ai [[Bolscevismo#I bolscevichi al potere|bolscevichi]]. Cominciò un periodo molto difficile per gli aderenti all'associazione, e in particolare per lui e per i suoi familiari: subì interrogatori dalla [[Čeka]]; anche suo padre fu incarcetato per qualche mese, l'organizzazione fu dissolta e numerosi aderenti, fra cui il fratello Nikolaj, furono fucilati. Šklovskij, ricercato, riparò con documenti falsi dapprima a [[Saratov]], poi ad [[Atkarsk]], dove lavorò come calzolaio; infine, dopo un periodo di clandestinità a [[Mosca (Russia)|Mosca]], si rifugiò in [[Ucraina]]. Anche in questo periodo turbolento non tralasciò gli studi letterari. Risalgono a questo periodo i saggi «Nesso fra l'impostazione della trama e i procedimenti stilistici in genere», «Della trama come manifestazione dello stile» e «La trama nella poesia»<ref>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|p. 136}}.</ref>. Dopo altre peripezie riuscì a ritornare in Russia in seguito all'intervento in suo favore di [[Maksim Gor'kij]] presso [[Jakov Michajlovič Sverdlov|Sverdlov]]. Agli inizi del [[1919]] fu finalmente a Pietrogrado dove sposò Vasilisa Kordi, chiamata familiarmente Ljusja, e per sicurezza cambiò sui documenti il suo cognome con quello della moglie. L'inverno in Russia fu tremendo per il freddo e la carestia: morirono di inedia la sorella Evgenija e una zia, lui stesso si ammalò gravemente; eppure in questo periodo l'attività intellettuale di Šklovskij fu intensa: promosse l'Opojaz, scrisse recensioni e saggi per il giornale ''Vita dell'arte'', organizzò corsi per nuovi traduttori per la casa editrice ''Letteratura universale'' voluta da Gor'kij, scrisse saggi quali ''[[Teoria della prosa#Com'è fatto il Don_Chisciotte|Com'è fatto il Don Chisciotte]] e [[Teoria della prosa#Il romanzo parodistico|Il romanzo parodistico (Tristram Shandy)]]''<ref>{{Cita|Šklovskij, Testimonename di= un'epoca, 1979|p. 137}}.<p137/ref>. Con l'aiuto della moglie si trasferì a [[Cherson (Ucraina)]] dove si trovò coinvolto nuovamente in una guerra civile, venne nuovamente ferito e ritornò a Pietrogrado con la moglie<ref>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|p. 138}}.</ref>.
 
=== 1919-1922 ===
Dall'autunno del 1920 al marzo del 1922 Šklovskij si dedicherà alla letteratura in una relativa sedentarietà: abitò nella "Casa delle arti" di Pietrogrado, assieme a un gruppo di giovani scrittori che nel 1921 formeranno l'associazione dei "Fratelli di Serapione", insegnò all'Istituto di storia delle arti, pubblicò articoli e libri "formalisti" fra cui la prima edizione di "[[Teoria della prosa]]". Nel marzo del 1922 seppe che era ricercato dalla polizia politica: [[Grigorij Michajlovič Semënov|Grigorij Semënov]], già dirigente del [[Partito Socialista Rivoluzionario (Russia)|PSR]] e agente segreto del [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica|PCUS]] denunciò gli antichi compagni di partito in un libello intitolato ''Attività militare e sovversiva del Partito socialista rivoluzionario nel 1917-18'' pubblicato a [[Berlino]]; senza neppure ritornare nella propria residenza alla "Casa delle arti" espatriò, attraversando con uno slittino le acque ghiacciate del [[golfo di Finlandia]], dapprima in Finlandia e poi a Berlino dove scrisse in poco tempo ''Viaggio sentimentale''<ref>{{Cita libro |capitolo = Di' che sei carta |titolo = Viaggio sentimentale |autore = Serena Vitale |no_curatore=sì |curatore = Viktor Šklovskij |url_capitolo = https://www.adelphi.it/download.php?id=VTJGc2RHVmtYMStvaUd4Uy9nZy9NdHhlTi9CZzdHWElnMHZyZ0tWT0pPbz0= |editore = Adelphi |città = Milano |anno = 2019 |pp = 11-16 |ISBN = 978-88-459-3355-4 }}.</ref>
Agli inizi del [[1919]] fu finalmente a Pietrogrado dove sposò Vasilisa Kordi, chiamata familiarmente Ljusja, e per sicurezza cambiò sui documenti il suo cognome con quello della moglie. L'inverno in Russia fu tremendo per il freddo e la carestia: morirono di inedia la sorella Evgenija e una zia, lui stesso si ammalò gravemente; eppure in questo periodo l'attività intellettuale di Šklovskij fu intensa: promosse l'Opojaz, scrisse recensioni e saggi per il giornale ''Vita dell'arte'', organizzò corsi per nuovi traduttori per la casa editrice ''Letteratura universale'' voluta da Gor'kij, scrisse saggi quali ''[[Teoria della prosa#Com'è fatto il Don_Chisciotte|Com'è fatto il Don Chisciotte]] e [[Teoria della prosa#Il romanzo parodistico|Il romanzo parodistico (Tristram Shandy)]]''<ref name = p137>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|p. 137}}.</ref>. Con l'aiuto della moglie si trasferì a [[Cherson (Ucraina)]] dove si trovò coinvolto nuovamente in una guerra civile, venne nuovamente ferito e ritornò a Pietrogrado con la moglie<ref name = p138>{{Cita|Šklovskij, Testimone di un'epoca, 1979|p. 138}}.</ref>. Dall'autunno del 1920 al marzo del 1922 Šklovskij si dedicherà alla letteratura in una relativa sedentarietà: abitò nella "Casa delle arti" di Pietrogrado, assieme a un gruppo di giovani scrittori che nel 1921 formeranno l'associazione dei "Fratelli di Serapione", insegnò all'Istituto di storia delle arti, pubblicò articoli e libri "formalisti" fra cui la prima edizione di "[[Teoria della prosa]]"<ref name = p138/>.
 
=== 1922-1923 ===
Dall'autunno del 1920 al marzo del 1922 Šklovskij si dedicherà alla letteratura in una relativa sedentarietà: abitò nella "Casa delle arti" di Pietrogrado, assieme a un gruppo di giovani scrittori che nel 1921 formeranno l'associazione dei "Fratelli di Serapione", insegnò all'Istituto di storia delle arti, pubblicò articoli e libri "formalisti" fra cui la prima edizione di "[[Teoria della prosa]]". Nel marzo del 1922 seppe che era ricercato dalla polizia politica: [[Grigorij Michajlovič Semënov|Grigorij Semënov]], già dirigente del [[Partito Socialista Rivoluzionario (Russia)|PSR]] e agente segreto del [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica|PCUS]] denunciò gli antichi compagni di partito in un libello intitolato ''Attività militare e sovversiva del Partito socialista rivoluzionario nel 1917-18'' pubblicato a [[Berlino]]; senza neppure ritornare nella propria residenza alla "Casa delle arti" espatriò, attraversando con uno slittino le acque ghiacciate del [[golfo di Finlandia]], dapprima in Finlandia e poi a [[Berlino]] dove scrisse in pocoappena dieci tempogiorni ''Viaggio sentimentale''<ref>{{Cita libro |capitolo = Di' che sei carta |titolo = Viaggio sentimentale |autore = Serena Vitale |no_curatore=sì |curatore = Viktor Šklovskij |url_capitolo = https://www.adelphi.it/download.php?id=VTJGc2RHVmtYMStvaUd4Uy9nZy9NdHhlTi9CZzdHWElnMHZyZ0tWT0pPbz0= |editore = Adelphi |città = Milano |anno = 2019 |pp = 11-16 |ISBN = 978-88-459-3355-4 }}.</ref>.
 
A stretto contatto con l'[[avanguardia]] [[Futurismo|futurista]] si pose sempre come [[intellettuale]] [[polemica|polemico]] e provocatorio. Sull'esempio dell'arte di [[Laurence Sterne|Sterne]] nelle sue opere, sia [[narrativa|narrative]] che [[saggio|saggistiche]] e [[Memorie (genere letterario)|memorialistiche]] egli è portato ad essere sempre digressivo e, sull'esempio della [[scrittura]] di [[Vasilij Vasil'evič Rozanov|Rozanov]], ad essere frammentario.