Il Signore degli Anelli: differenze tra le versioni

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==== Libro V ====
Gandalf e Pipino arrivano a Minas Tirith per avvisare il Sovrintendente [[Denethor]] dell'imminente attacco, e Pipino si mette a servizio del Sovrintendente divenendo Guardia della Cittadella. Aragorn, nel frattempo, dopo aver scrutato nel Palantír, decide di intraprendere i [[Sentieri dei Morti]] per raggiungere in tempo la città, accompagnato da Legolas, Gimli e dalla [[Grigia Compagnia]] dei Dunedain, guidata da [[Halbarad]] e dagli Elfi [[Elladan e Elrohir]], figli di Elrond. Qui Aragorn risveglia un esercito di morti, traditori di un giuramento fatto ad Isildur e per questo condannati a non trovare la pace. Con la promessa di essere liberati, accettano di aiutare Aragorn a sconfiggere i Corsari di Umbar, alleati di Sauron, che stavano per attaccare Minas Tirith dal fiume. Una volta annientati i Corsari, Aragorn affranca l'esercito dei morti e si dirige a bordo delle navi verso Minas Tirith insieme a Legolas, Gimli, alla Grigia Compagnia, il cui capo, Halbarad, verrà però ucciso in battaglia, e ai soldati del sud del reame di Gondor. Intanto, le armate di Rohan si radunano a [[Dunclivo]] per cavalcare anch'esse alla volta di Minas Tirith. Ad Éowyn viene nuovamente affidata la reggenza del regno, mentre a Merry, che aveva in precedenza prestato giuramento a re Théoden, non viene permesso di partecipare alla battaglia perché non è ritenuto abbastanza forte, ma all'ultimo momento viene fatto montare a cavallo da un cavaliere che si fa chiamare Dernhelm.
 
AncheI leRohirrim, armate di Rohan si dirigono allauna volta di Minas Tirith, superandosuperate le fortificazioni grazie ad un sentiero segreto mostrato loro dai [[Drúedain]], esi gliincontrano esercitinei di[[Campi Rohandel ePelennor]] con l'esercito di Gondor, quest'ultimo guidato dal principe di [[Dol Amroth]] [[Imrahil]], si incontrano per combattere le armate di Sauron nei [[Campi del Pelennor]]. ÉowynDernhelm, riuscitache adin intrufolarsirealtà trasi irivela soldatiessere conÉowyn, ilinfiltratasi nometra di Dernhelm e con Merry ali seguitocavalieri all'insaputa di suo zio e di suo fratello, divenuto nel frattempo erede al trono dopo la morte del cugino, pugnala e uccide il capo dei Nazgûl, il Re Stregone di Angmar, con l'aiuto decisivo di Merry, anche se poi restano entrambi feriti. Théoden, invece, muore schiacciato dal proprio cavallo [[Cavalli della Terra di Mezzo#Nevecrino|Nevecrino]], che era stato trafitto a morte da una freccia scagliata dagli [[Haradrim]]. All'interno della cittadella Denethor, che ha perso il senno a causa dall'utilizzo di un Palantír, della morte del figlio prediletto Boromir e del ferimento apparentemente mortale del figlio minore Faramir, avvenuto durante un attacco precedente alla all'[[Battaglia dei Campi del Pelennor|battagliaassedio di Minas Tirith]], si suicida bruciandosi vivo. Gandalf e Pipino riescono però a salvare Faramir, che era destinato ad essere bruciato vivo insieme al padre, da una morte certa. Gli eserciti di Gondor e di Rohan, con l'aiuto decisivo dell'armata comandata da Aragorn, riescono a sconfiggere Sauronle armate di Mordor. Dopo la vittoria Aragorn, ormai rivelatosi come legittimo re, cura i feriti, poiché "le mani del re sono mani di guaritore". I feriti più gravi sono Faramir, Éowyn e Merry.
 
Dal momento che l'Anello non è stato ancora distrutto, i Capitani dell'Ovest decidono di muoversi verso i Cancelli di Mordor con la speranza di distrarre le forze del Nemico e di aprire la strada a Frodo verso il Monte Fato. Al Cancello Nero la [[Bocca di Sauron]], mostrando ai Capitani i beni appartenuti a Frodo, fatto prigioniero a Cirith Ungol, fa credere loro che il Portatore dell'Anello sia morto, ma i Capitani non si lasciano ingannare e lo ricacciano indietro. Dai Cancelli, però, fuoriesce ora un esercito di Orchi infinitamente soverchiante dal punto di vista numerico: per i Capitani dell'Ovest si prospetta quindi una disfatta, e Pipino sviene dopo che la carcassa di un [[Troll della Terra di Mezzo|Troll]] che aveva appena ucciso gli cade addosso.
 
==== Libro VI ====
Con l'aiuto di Sam, Frodo riesce a liberarsi dagli Orchi e a scappare dalla torre di Cirith Ungol. Giunti infine presso la voragine del Monte Fato, vengono improvvisamente attaccati da Gollum, ma Frodo, con un ultimo sforzo, riesce a sfuggirgli e a raggiungere l'interno del vulcano. Qui decide però di non distruggere l'Anello e se lo infila al dito. A questo punto, Gollum attacca nuovamente Frodo e riesce a sottrargli l'Anello staccandogli il dito con un morso ma, poiché mette un piede in fallo, cade nella lava distruggendo l'Unico insieme a se stesso: il 25 marzo 3019 Sauron viene quindi definitivamente sconfitto. Frodo e Sam vengono poi portati in salvo dalle [[Aquile della Terra di Mezzo|Aquile]], che in precedenza erano giunte durante la [[Battagliabattaglia del Morannon|battaglia]] erano accorse in soccorso ai Capitani e che adesso portano Frodo e Sam nell'Ithilien, dove si ricongiungono con gli altri compagni e vengono onorati con grandi onori. In seguito, a Minas Tirith Aragorn viene incoronato [[Re dei Regni Riuniti|Re dei Regni Riuniti di Arnor e Gondor]] e sposa l'Elfa [[Arwen]], figlia di Elrond. Anche Faramir ed Éowyn si sposano, mentre Éomer sale al trono di Rohan.
 
Gli Hobbit tornano nella Contea per trovarla distrutta e asservita agli uomini di un certo Sharkey, installatosi nella Contea con la complicità di Lotho, divenuto in seguito una sua marionetta: la visione che Frodo e Sam hanno avuto nello Specchio di Galadriel si è dunque rivelata esatta. I quattro Viaggiatori riescono però a convincere gli altri Hobbit a ribellarsi ai soprusi degli uomini di Sharkey: il 3 novembre 3019 ha così inizio la [[battaglia di Lungacque]], che termina con la vittoria degli Hobbit. Dopo la battaglia, gli Hobbit si recano a Casa Baggins per regolare i conti con Lotho, ma vi trovano Saruman, il quale, come in realtà già sospettavano gli Hobbit, si nascondeva sotto lo pseudonimo di Sharkey. Saruman non mostra alcun segno di pentimento per tutto il male che ha causato. Nonostante ciò, Frodo vieta agli altri Hobbit di ucciderlo e, mosso dalla pietà, lo lascia andare. Frodo tenta anche di convincere Grima Vermilinguo ad abbandonare il suo padrone, poiché non lo ritiene responsabile del male causato da Saruman, ma questi rivela agli Hobbit che Vermilinguo ha ucciso Lotho, e obbliga il suo servo a seguirlo dandogli un calcio in faccia. Vermilinguo, stanco dei maltrattamenti, uccide Saruman tagliandogli la gola, ma poi viene trafitto a morte da alcune frecce scagliate dagli Hobbit: finisce così la [[Guerra dell'Anello]].